Ordinanza di Cassazione Civile Sez. 3 Num. 14347 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 3 Num. 14347 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 22/05/2024
ORDINANZA
sul ricorso iscritto al n. 28717/2021 R.G. proposto da: RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore, domiciliato presso l’avvocato COGNOME NOME (EMAIL), che la rappresenta e difende giusta procura speciale in calce al ricorso. -ricorrente –
contro
PLACIDO NOME.
–
intimato – avverso la sentenza del Tribunale di Oristano n. 185/2021 depositata il 08/04/2021.
Udita la relazione svolta nella camera di consiglio del 20/02/2024 dal Consigliere dr.ssa NOME COGNOME.
SVOLGIMENTO DEL PROCESSO
Con atto di citazione introduttivo il sig. NOME COGNOME
conveniva in giudizio avanti al Giudice di Pace di Oristano la società RAGIONE_SOCIALE (d’ora in avanti ‘RAGIONE_SOCIALE‘ o ‘gestore’), gestore del servizio idrico, in sintesi prospettando: a) l’inesigibilità delle somme a lui richieste per intervenuta prescrizione, ai sensi dell’art. 2948, n. 4, cod. civ.; b) l’illegittima applicazione retroattiva degli atti amministrativi; c) l’errata ed arbitraria qualificazione del credito per vizio degli atti presupposti. Sulla scorta di tali motivazioni, l’attore richiedeva la declaratoria di non debenza delle somme fatturategli e richiestegli dal gestore.
Si costituiva resistendo NOME.
Con sentenza n. 174/2018 del 28 giugno 2018, il Giudice di Pace di Oristano, respinta l’eccezione di giurisdizione sollevata da RAGIONE_SOCIALE, accoglieva la domanda, dichiarando ‘non dovute dall’attore le somme di cui alla fattura n. 2016000500209102 del 28 aprile 2016 emessa da RAGIONE_SOCIALE‘ a titolo di conguaglio delle partite pregresse 2005 -2011.
Avverso tale sentenza COGNOME proponeva appello dinanzi al Tribunale Civile di Oristano, in particolare evidenziando che il conguaglio regolatore non consiste in un’applicazione retroattiva RAGIONE_SOCIALE tariffa, bensì in una componente ulteriore da considerare ai fini RAGIONE_SOCIALE determinazione e RAGIONE_SOCIALE revisione RAGIONE_SOCIALE tariffa del SII, avente la funzione essenziale di conseguire il riallineamento dei dati reali con quelli ipotetici o errati posti a base del calcolo.
Si costituiva resistendo NOME.
3.1. Con sentenza n. 185/2021 dell’8 aprile 2021 il Tribunale di Oristano integralmente confermava integralmente la sentenza impugnata.
Avverso tale sentenza COGNOME propone ora ricorso per cassazione, affidato a due motivi.
Resta intimato NOME.
La trattazione del ricorso è stata fissata in adunanza
camerale ai sensi dell’art. 380 -bis .1, cod. proc. civ.
Parte ricorrente ha depositato memoria illustrativa.
RAGIONI DELLA DECISIONE
Con il primo motivo la ricorrente denuncia, ai sensi dell’art. 360, comma 1, n. 1, cod. proc. civ. ‘Violazione dei limiti RAGIONE_SOCIALE giurisdizione del giudice ordinario, violazione dell’art. 113 cod. proc. civ. e dell’art. 133, comma 1, lett. c) c.p.a.’ Lamenta che erroneamente il giudice d’appello ha affermato nel caso di specie la giurisdizione del giudice ordinario, nel cui ambito invece non rientra la presente controversia, posto che le contestazioni avversarie riguardano, in via principale, la legittimità delle scelte tecnico – discrezionali delle RAGIONE_SOCIALE amministrative (RAGIONE_SOCIALE, oggi RAGIONE_SOCIALE, ed RAGIONE_SOCIALE) in ordine all’individuazione e alla RAGIONE_SOCIALE del costo del servizio idrico integrato, con particolare riferimento alla determinazione dell’ammontare dei c.d. conguagli regolatori (anche ‘partite pregresse’).
Con il secondo motivo la ricorrente denuncia in relazione all’art. 360, comma 1, n. 3, cod. proc. civ. ‘Violazione o falsa applicazione di legge in relazione agli artt. 142, comma 3, e 154 del d.lgs. n. 152/2006; art. 9 dir. 2000/60/CE; art. 21, commi 13 e 19 del d.l. n. 201/2011, conv. con modificazioni dalla l. 22 dicembre 2011, n. 214.; art. 10 d. l. 70/2011 conv. con modificazione dalla l. 12 luglio 2011, n. 106; art. 3 d.p.c.m. 22 luglio 2012; art. 1339 cod. civ.; delibera RAGIONE_SOCIALE n. 643/2013/r/idr; delibera 26 giugno 2014, n. 18 dell’ente D’ambito Della RAGIONE_SOCIALE; Regolamento Del RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE Integrato (par. b.16)’.
Lamenta che la sentenza impugnata è inficiata da un’interpretazione gravemente errata delle disposizioni che regolano il sistema tariffario nel SII.
2.1. Deduce che: i) la definizione delle c.d. ‘partite pregresse’ ad opera delle competenti RAGIONE_SOCIALE amministrative (RAGIONE_SOCIALE, RAGIONE_SOCIALE) risulta del tutto conforme al fondamentale
principio che riconosce, nell’ambito RAGIONE_SOCIALE dinamica tariffaria, il pieno recupero dei costi di investimento e di gestione ottimale del servizio (art. 154 del d. lgs. n. 152/2006, c.d. ‘Codice dell’Ambiente’); ii) a fronte dell’introduzione di un nuovo metodo tariffario idrico, i costi esistenti all’anno base non considerati in precedenza ai fini tariffari -sono stati legittimamente inseriti dalle competenti RAGIONE_SOCIALE amministrative, analogamente a quanto avviene in tutti i settori regolati (gas, elettricità, etc) come voci di conguaglio inserite in un nuovo sistema regolatorio, in ossequio al principio, di derivazione europea, del ‘full cost recovery’ (art. 9 Dir. 2000/60/CE); iii) le determinazioni tariffarie entrano di diritto e per espressa disposizione legislativa nel regolamento di fornitura ex art. 1339 del codice civile; iv) il contratto d’utenza di un servizio pubblico non può che rinviare ai corrispettivi definiti dalle RAGIONE_SOCIALE amministrative di settore, rispetto ai quali il Gestore del servizio non ha alcuna autonomia decisionale; in particolare, la ‘Sezione 18’ del contratto che regola il rapporto tra RAGIONE_SOCIALE e gli utenti, stabilisce che ‘il contratto con RAGIONE_SOCIALE ha per oggetto la fornitura RAGIONE_SOCIALE risorsa idrica e/o il servizio di fognatura e/o di depurazione. L’attività di erogazione dei servizi richiesti da parte di RAGIONE_SOCIALE è disciplinata dal Regolamento per il RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE Integrato, che costituisce parte integrante e sostanziale di ogni contratto di utenza (…)’ e l’anzidetto Regolamento, al par. B.16 ‘Fatturazione’, dispone chiaramente che ‘alla determinazione dei consumi viene applicato il sistema tariffario determinato dall’RAGIONE_SOCIALE‘.
2.2. La ricorrente inoltre precisa che il previgente sistema tariffario per il servizio idrico integrato -costituito dal c.d. ‘Metodo Tariffario Normalizzato’ (MTN) di cui al D.M. 1° agosto 1996 -era fondato sul meccanismo del c.d. price cap , che limitava gli incrementi tariffari, indipendentemente dai costi effettivamente sostenuti, al fine di garantire la sostenibilità
sociale dei prezzi praticati all’utenza. Il predetto impianto regolatorio prevedeva, in ogni caso, che l’RAGIONE_SOCIALE determinasse a posteriori, con incrementi tariffari successivi, la mancata integrale copertura dei costi efficienti di gestione, introducendo pertanto il diritto al conguaglio in capo al Gestore.
Con riferimento alla Regione RAGIONE_SOCIALE, nell’ambito RAGIONE_SOCIALE Revisione del Piano d’RAGIONE_SOCIALE, approvata con deliberazione del Commissario Straordinario n. 223/2010 (e successiva integrazione con deliberazione n. 23/2011), l’RAGIONE_SOCIALE d’RAGIONE_SOCIALE aveva provvisoriamente quantificato le partite di conguaglio fino al 2010 per un importo complessivo di 88,78 milioni di euro, con riserva di aggiornare tale valore a seguito di ulteriori verifiche (cfr. pag. 4 RAGIONE_SOCIALE delibera n. 18/2014, doc. 8).
Tuttavia, il recupero di tali partite è stato necessariamente posticipato -non considerando così tale componente ai fini del calcolo RAGIONE_SOCIALE tariffa -in considerazione dei predetti limiti agli incrementi tariffari imposti dal metodo del price cap . In altri termini, l’anzidetto metodo del price cap di cui al MTN non precludeva evidentemente il recupero dei costi (efficienti) di gestione del servizio idrico, ma si fondava proprio sull’integrale computazione in tariffa degli stessi costi sostenuti dal Gestore, pur mediante incrementi dilazionati nel corso del tempo.
La riscontrata inadeguatezza del modello a garantire una efficiente gestione del servizio idrico ha indotto successivamente il Legislatore RAGIONE_SOCIALE a modificare integralmente l’impianto regolatorio ed il riparto delle competenze istituzionali in RAGIONE_SOCIALE, introducendo un nuovo sistema tariffario.
In particolare, le modalità di determinazione delle tariffe applicabili oggi all’utenza sono definite da apposite disposizioni normative dalle quali emerge, in estrema sintesi, che: (i) l’RAGIONE_SOCIALE (oggi, ‘RAGIONE_SOCIALE‘) è chiamata a definire le componenti di costo
ammissibili ai fini regolatori nonché le regole ed i criteri per la determinazione delle tariffe (art. 3 D.P.C.M. 22 luglio 2012); (ii) nel rispetto delle previsioni regolatorie adottate dall'(allora) RAGIONE_SOCIALE, ciascun RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE dell’RAGIONE_SOCIALE determina la tariffa di base applicabile all’utenza di riferimento (art. 154, comma 4, del Codice dell’ambiente); (iii) il Gestore si limita ad applicare la tariffa determinata sulla base delle prescrizioni e delle regole definite dalle predette RAGIONE_SOCIALE Pubbliche (art. 154, comma 5, del Codice dell’Ambiente).
In virtù delle funzioni di RAGIONE_SOCIALE del settore (art. 21, commi 13 e 19 del D.L. n. 201/2011, conv. con modificazioni dalla L. 22 dicembre 2011, n. 214), l’RAGIONE_SOCIALE (oggi RAGIONE_SOCIALE), con deliberazione del 27 dicembre 2013 n. 643/2013/R/IDR (cfr. doc. 7) ha approvato il nuovo ‘Metodo Tariffario RAGIONE_SOCIALE‘, ove, tra l’altro, sono state definite le componenti dei costi ammissibili sulla base dei quali procedere alla definizione del nuovo sistema tariffario.
Per quanto rileva in questa sede, l’art. 31 dell’Allegato A reca la disciplina relativa alla ‘quantificazione e riconoscimento delle partite pregresse’, stabilendo in particolare che ‘Gli eventuali conguagli relativi a periodi precedenti al trasferimento all’RAGIONE_SOCIALE delle funzioni di RAGIONE_SOCIALE e controllo del settore, e non già considerati ai fini del calcolo di precedenti determinazioni tariffarie, sono quantificati ed approvati, entro il 30 giugno 2014, dagli Enti RAGIONE_SOCIALE‘RAGIONE_SOCIALE o dagli altri soggetti competenti e comunicati all’RAGIONE_SOCIALE‘.
Sulla scorta dei principi che sovrintendono il settore in esame, l’RAGIONE_SOCIALE ha dunque espressamente riconosciuto, ai fini tariffari, i conguagli (da intendersi riferiti ai costi sostenuti dal Gestore e non certo ai consumi effettuati dagli utenti) relativi agli anni precedenti al 2012, qualora di tali partite non si sia tenuto, o potuto, tenere conto nelle precedenti determinazioni tariffarie.
L’RAGIONE_SOCIALE ha affidato ai singoli Enti d’RAGIONE_SOCIALE, dislocati a livello regionale, la complessiva quantificazione degli importi in argomento, tenuto conto che tali Enti detenevano i dati e le risultanze contabili delle singole gestioni, riferite agli anni precedenti. Con riferimento alla Regione RAGIONE_SOCIALE, in modo del tutto analogo a quanto avvenuto nelle altre Regioni, l’RAGIONE_SOCIALE d’RAGIONE_SOCIALE ha proceduto a dare attuazione alla previsione sopra richiamata.
Nel dettaglio, il Commissario Straordinario dell’RAGIONE_SOCIALE ha emanato la delibera 26 giugno 2014, n. 18, con la quale è stata approvata la quantificazione e il riconoscimento dei conguagli relativi alle ‘partite pregresse’, autorizzando l’odierna ricorrente ad effettuare la riscossione di detti conguagli, per l’importo complessivo di 106 milioni di euro.
2.3. In ossequio ai criteri e alle modalità sancite dall’art. 31.2 RAGIONE_SOCIALE delibera RAGIONE_SOCIALE n. 643/2013 e dalla delibera dell’RAGIONE_SOCIALE d’RAGIONE_SOCIALE n. 18/2014, COGNOME ha tempestivamente richiesto il pagamento degli importi a titolo di partite pregresse 2005-2011, mediante l’invio di distinte fatture, in cui veniva puntualmente specificata la natura dei maggiori costi richiesti nonché i riferimenti regolatori mediante i quali è stata determinata tale componente tariffaria. COGNOME, dunque, si è limitata a dare puntuale esecuzione a provvedimenti amministrativi adottati dalle RAGIONE_SOCIALE di settore sulla base di una valutazione tecnicodiscrezionale
2.4. Tanto premesso, la società ricorrente ne trae la conseguenza che le partite pregresse costituiscano un costo ammesso del nuovo metodo tariffario e che la sentenza impugnata sia gravemente viziata non solo per aver travisato la nozione di conguaglio per partite pregresse, ma anche per aver violato la normativa che conforma lo svolgimento del servizio idrico integrato e la giurisprudenza civile ed amministrativa
formatasi in RAGIONE_SOCIALE.
Il primo motivo è infondato.
Sulla questione di giurisdizione si sono pronunciate le Sezioni Unite di questa Corte (Cass., Sez Un., 11/10/2022, n. 29593; Cass., Sez. Un., 18/02/2022, n. 5386) ) e l’hanno risolta affermando che la domanda con la quale l’utente del servizio pubblico di erogazione dell’RAGIONE_SOCIALE contesti l’importo preteso per la fornitura dal gestore del servizio in base a una determinata tariffa introduce una controversia relativa al rapporto individuale di utenza, appartenendo alla giurisdizione del giudice ordinario, non essendo coinvolta la P.A. nella veste di autorità (Cass., Sez. Un., n. 4584/06; coerente, sez. un., n. 8035/11); la controversia ha quindi natura esclusivamente patrimoniale, perché non presenta connessione funzionale con l’ordinamento del servizio pubblico destinato alla soddisfazione di un interesse generale, non investendo il titolo in base al quale l’erogatore del servizio opera, ma solo l’esecuzione RAGIONE_SOCIALE singola prestazione contrattuale’ (v. anche Cass. 01/02/2023, n. 3065; Cass. 3/02/2023, n. 3449 e n. 3453; Cass. 17/02/2023, n. 5127; Cass. 17/04/2023, n. 10204).
Il secondo motivo merita accoglimento, in relazione alla sua specifica prospettazione come sopra riportata e quivi ora esaminata, ma con le precisazioni che seguono, già indicate in alcuni precedenti di questa Corte (v. di recente Cass., n. 5127 del 2023).
4.1. In astratto, non può escludersi il ricorso ai ‘conguagli regolatori’.
Va infatti considerato – con richiamo a quanto osservato nella già richiamata pronuncia delle Sezioni Unite n. 29593/2022 che:
la necessità del recupero integrale dei costi è prescritta dall’art. 9 RAGIONE_SOCIALE direttiva n. 2000/60/CE, a norma del quale «gli Stati membri tengono conto del principio del recupero dei costi
dei servizi idrici, compresi i costi ambientali e relativi alle risorse, prendendo in considerazione l’analisi economica effettuata in base all’allegato III»; detto allegato impone: a) di effettuare i pertinenti calcoli necessari per prendere in considerazione il principio del recupero dei costi dei servizi idrici, di cui all’articolo 9, tenuto conto delle previsioni a lungo termine riguardo all’offerta e alla domanda di RAGIONE_SOCIALE nel distretto idrografico di riferimento e, se necessario, delle stime del volume, dei prezzi e dei costi connessi ai servizi idrici, delle stime dell’investimento corrispondente, con le relative previsioni; b) di formarsi un’opinione circa la combinazione delle misure più redditizie, relativamente agli utilizzi idrici, da includere nel programma di misure di cui all’articolo 11 in base ad una stima dei potenziali costi di dette misure;
ii) l’art. 9 RAGIONE_SOCIALE direttiva n. 2000/60/CE è stato inteso dalla Corte di Giustizia (con sentenza in causa C-686/15, NOME COGNOME, nella quale si controverteva RAGIONE_SOCIALE legittimità di una voce in fattura non legata ai consumi idrici, ma ai costi fissi di gestione) come volto all’adozione, da parte degli Stati membri, di una politica dei prezzi dell’RAGIONE_SOCIALE, rimessi alle valutazioni discrezionali dei singoli Stati, che incentivino adeguatamente gli utenti a usare le risorse idriche in modo efficiente; in tale contesto, la fissazione del prezzo dei servizi idrici sulla base del volume di RAGIONE_SOCIALE effettivamente consumato costituisce “uno” dei mezzi idonei; nondimeno, gli Stati membri dispongono RAGIONE_SOCIALE facoltà di adottare ulteriori modalità di tariffazione dell’RAGIONE_SOCIALE che consentano, in particolare, di recuperare taluni oneri sopportati dai servizi di distribuzione dell’RAGIONE_SOCIALE per mettere quest’ultima a disposizione degli utenti, in quantità e qualità sufficienti, indipendentemente dal consumo effettivo che costoro ne fanno, in modo da coprire i costi afferenti alla manutenzione delle opere municipali di approvvigionamento idrico, nonché all’analisi e al
mantenimento RAGIONE_SOCIALE salubrità dell’RAGIONE_SOCIALE potabile;
iii) nell’ordinamento interno, l’art. 154, comma 1, del d.lgs. n. 152/06, come modificato a seguito dell’esito positivo del referendum abrogativo di parte di esso, ha disposto che «1. La tariffa costituisce il corrispettivo del servizio idrico integrato ed è determinata tenendo conto RAGIONE_SOCIALE qualità RAGIONE_SOCIALE risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione, delle opere, e dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, nonché di una quota parte dei costi di funzionamento dell’ente di governo dell’ambito, in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio secondo il principio del recupero dei costi e secondo il principio “chi inquina paga”. Tutte le quote RAGIONE_SOCIALE tariffa del servizio idrico integrato hanno natura di corrispettivo»;
iv) l’art. 10 del d.l. n. 70/11, conv. con I. n. 106/11, ha conseguentemente stabilito, ai commi 11 e 14, che l’RAGIONE_SOCIALE, poi soppressa e incorporata, quanto alla funzione in questione, nell’RAGIONE_SOCIALE in base all’art. 21, commi 13 e 19, del d.l. n. 201/11, come convertito, e al relativo allegato A, «…predispone il metodo tariffario per la determinazione, con riguardo a ciascuna delle quote in cui tale corrispettivo si articola, RAGIONE_SOCIALE tariffa del servizio idrico integrato, sulla base RAGIONE_SOCIALE valutazione dei costi e dei benefici dell’utilizzo delle risorse idriche e tenendo conto, in conformità ai principi sanciti dalla normativa comunitaria, sia del costo finanziario RAGIONE_SOCIALE fornitura del servizio che dei relativi costi ambientali e delle risorse, affinché siano pienamente attuati il principio del recupero dei costi ed il principio “chi inquina paga”, e con esclusione di ogni onere derivante dal funzionamento dell’RAGIONE_SOCIALE…»;
v) in questo contesto, la nozione stessa di “recupero” dei costi, in cui si sostanzia il “conguaglio”, implica in sé
l’applicazione di un costo “ora per allora”, ossia di un costo che, con il metodo tariffario normalizzato in precedenza vigente, non poteva essere integralmente recuperato;
vi) in base alla espressa previsione del contratto disciplinante il rapporto tra RAGIONE_SOCIALE e gli utenti, che richiama il Regolamento per il RAGIONE_SOCIALE RAGIONE_SOCIALE Integrato, e al rimando compiuto da tale Regolamento al sistema tariffario determinato dall’RAGIONE_SOCIALE d’RAGIONE_SOCIALE, detto sistema risulta inserito di diritto nel contratto di fornitura (ex art. 1339 cod. civ.).
4.2. Tuttavia, il fatto che non sia preclusa “in astratto” una politica tariffaria di recupero anche di costi che non siano strettamente correlati al consumo di RAGIONE_SOCIALE non significa, però, che sia ammesso “ogni” recupero tariffario.
Il perimetro dell’operatività dei conguagli regolatori è circoscritto dall’esigenza di recuperare i costi sopportati dai servizi di distribuzione dell’RAGIONE_SOCIALE per mettere quest’ultima a disposizione degli utenti, in quantità e qualità sufficienti, indipendentemente dal consumo effettivo che costoro ne fanno, in modo da coprire i costi afferenti alla manutenzione delle opere municipali di approvvigionamento idrico, nonché all’analisi e al mantenimento RAGIONE_SOCIALE salubrità dell’RAGIONE_SOCIALE potabile e dalla più volte affermata natura di corrispettivo che deve riconoscersi alla tariffa e a ogni singolo voce che la compone (cfr. C- 186/95, cit., art. 154, comma 1, del d.lgs. n. 152/06, art. 9 RAGIONE_SOCIALE direttiva 2000/60/CE).
La dimensione normativa comunitaria risulta inequivocabilmente ispirata da un concetto di economicità, id est di razionalità economica, intesa come un vincolo da gestire e non già come una variabile da massimizzare; segnatamente, secondo la dottrina tecno-economica, la tariffazione del servizio idrico si basa sulla “capacità dell’organizzazione, nel rispetto dei vincoli economici e delle condizioni esterne, di pensare e raggiungere –
attraverso la progettazione e realizzazione nel tempo – i propri fini e obiettivi”; è stato, infatti, efficacemente affermato che a livello comunitario sono stati adottati un approccio, una visione ed un metodo che impegnano ad una progettazione istituzionale che valuti – anche qualitativamente – le determinanti (costi umani, RAGIONE_SOCIALEli e finanziari’) e ogni altra variabile (non solo fisiologica) collocata nello specifico contesto territoriale e socioeconomico, segnatamente riferito alle esigenze di erogazione del servizio pubblico, che sfocia nell’applicazione di un modello tariffario che sappia conciliare costi ed assets ed evitare la duplicazione RAGIONE_SOCIALE contabilizzazione.
Tanto risulta avvalorato: a) dalla Corte Costituzionale che, con la pronuncia n. 26/01/2011, n. 26, ha ribadito che “coessenziale alla nozione di ‘rilevanza’ economica del servizio idrico integrato è l’esercizio dell’attività con metodo economico, nel senso che essa, considerata nella sua globalità, deve essere svolta in vista quantomeno RAGIONE_SOCIALE copertura, in un determinato periodo di tempo, dei costi mediante i ricavi (di qualsiasi natura questi siano, ivi compresi gli eventuali finanziamenti pubblici)”; b) dalla lettura coordinata del Considerando 38 RAGIONE_SOCIALE direttiva 2000/60 che rinvia all’analisi economica dei servizi idrici, basata sulle previsioni a lungo termine RAGIONE_SOCIALE domanda e dell’offerta nel distretto idrografico, dell’art. 5 RAGIONE_SOCIALE medesima direttiva che regola le caratteristiche del distretto idrografico, l’esame dell’impatto ambientale delle attività umane e l’analisi economica dell’utilizzo idrico e dell’allegato III, già citato; c) dalla giurisprudenza amministrativa, la quale conferma che: i) il d.lgs. n. 152/2006 ha inteso coniugare il fine sociale (l’erogazione di un bene fondamentale ma scarso) e la sostenibilità economica, delineando un modello di gestione che sia sintesi di efficienza, anche imprenditoriale, del servizio, nell’ambito dei vincoli europei, garanzia degli utenti, che sono titolari di un diritto
fondamentale, e di universalità del servizio; ii) “la tariffa è definita dall’art. 154 del decreto legislativo n. 152 del 2006, che ricalca l’art. 9 RAGIONE_SOCIALE direttiva 2000/60/CE, in linea con la configurazione – delineata nella Comunicazione COM 2000/447 RAGIONE_SOCIALE tariffa dei servizi idrici quale “mezzo per garantire un uso più sostenibile delle risorse idriche ed il recupero dei costi dei servizi idrici nell’ambito di ogni specifico settore economico”, come “il corrispettivo del servizio idrico integrato”; iii) il principio di recupero dei costi consente di ‘riconoscere al gestore solo i costi «giustificati» e rispondenti alle «variazioni strutturali» del servizio, ovvero all’incremento degli investimenti o all’ottimizzazione dei costi di gestione” (Cons. Stato, 12/05/2016, n. 1882), altrimenti si annullerebbe il rischio d’impresa per il gestore, con conseguente sua deresponsabilizzazione e con accollo all’utenza dei maggiori costi del servizio rispetto a quelli inizialmente stimati, neppure giustificati dallo svolgimento di attività incrementali rispetto a quelle pianificate; d) dalla giurisprudenza di questa Corte, secondo cui è illegittimo il meccanismo recuperatorio delle partite pregresse ove non entrino in gioco criteri contabili di determinazione e di imputazione RAGIONE_SOCIALE quota annuale dei costi di investimento e dei costi di esercizio né criteri matematici di quantificazione delle componenti tariffarie, ma l’attribuzione delle perdite accumulate negli esercizi precedenti al mutamento RAGIONE_SOCIALE disciplina, finalizzato al recupero dei deficit di bilancio pregresso e posta a carico degli utenti in dipendenza di una disposizione di carattere univocamente retroattiva ed a prescindere dalla fruizione del servizio e al nesso sinallagmatico con alcuna prestazione, sulla base RAGIONE_SOCIALE sola titolarità di utenze attive alla data di entrata in vigore RAGIONE_SOCIALE nuova disciplina in RAGIONE_SOCIALE tariffaria: si veda in tal senso Cass. 23/06/2021, n.17959.
4.3. Ne deriva pertanto non già l’immodificabilità delle tariffe,
che non potrebbe giustificarsi invocando la tutela dell’affidamento riposto nella ricorrenza di un rapporto di durata a condizioni prestabilite, perché il contratto stipulato con il gestore non si limita ad indicare il corrispettivo a quest’ultimo dovuto per l’espletamento del servizio, ma prevede anche forme di revisione del contratto di utenza “per l’ipotesi in cui sopravvengano eventi idonei ad alterare l’equilibrio contrattuale, determinandone anticipatamente i casi e le modalità di applicazione” (Cass., Sez. Un., 18/02/2022, n.5386), ma l’obbligo di far confluire nella tariffa esclusivamente costi che siano in nesso di corrispettività con il servizio reso.
4.4 Ammesso, dunque, contrariamente a quanto sostenuto dalla sentenza impugnata, il recupero dei costi ora per allora, dovrà tuttavia ritenersi legittimo soltanto il recupero di costi imprevisti ed imprevedibili al momento dell’erogazione e fatturazione del servizio.
Va invece esclusa la legittimità RAGIONE_SOCIALE pretesa di recuperare retroattivamente costi non correlati né correlabili con il servizio offerto e con le voci di costo ammissibili rispetto ad una gestione efficiente, coerentemente ai principi di causalità, pertinenza, oggettività, congruità, proporzionalità, competenza rispetto all’anno di riferimento e di trasparenza (Cons. Stato 04/05/2022, n.3484; Cons. Stato 29/12/2020, n.8502).
4.5. In sostanza, dovranno, in concreto, escludersi i conguagli regolatori utilizzati per allocare sull’utenza errori di gestione o di previsione collegati alla generale rischiosità del servizio idrico integrato, indici dell’incapacità di approntare un meccanismo di RAGIONE_SOCIALE incentivante, in grado cioè di orientare i prezzi verso costi efficienti e di garantire gli equilibri gestionali, la continuità e lo sviluppo nel tempo, perché tale esternalizzazione risulterebbe incoerente rispetto alla direttrice che permea l’intero quadro regolativo dei servizi economici di interesse generale, il cui fulcro
risiede nell’aderenza delle pretese economiche rivolte all’utenza ai costi effettivamente sostenuti dall’impresa, nella pertinenza/corrispettività rispetto ai servizi resi, nella misurabilità oggettiva, nella congruità rispetto a valutazioni di mercato e di efficienza economica.
4.6. La relativa dimostrazione, secondo i princìpi generali di riparto dell’onere RAGIONE_SOCIALE prova, graverà sull’ente gestore del servizio idrico; infatti l’imprevedibilità del costo di cui si chiede retroattivamente il recupero agli utenti, così come la sua pertinenza e corrispettività rispetto al servizio offerto, costituiscono “fatti costitutivi” RAGIONE_SOCIALE pretesa, secondo i princìpi ripetutamente affermati da questa Corte (cfr. Cass., Sez. Un., 30/10/2001, n. 13533).
Alla fondatezza nei suindicati termini del 2° motivo consegue, rigettato il 1° motivo, la cassazione in relazione dell’impugnata sentenza, con rinvio al Tribunale di Oristano, che in diversa composizione procederà a nuovo esame, e provvederà anche in ordine alle spese del giudizio di cassazione.
P.Q.M.
La Corte accoglie il secondo motivo di ricorso, rigetta il primo. Cassa in relazione l’impugnata sentenza e rinvia , anche per le spese del giudizio di legittimità, al Tribunale di Oristano, in diversa composizione.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio RAGIONE_SOCIALE Terza