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Conflitto di interessi socio: annullata delibera

Il Tribunale di Venezia ha annullato una delibera assembleare con cui una S.r.l. aveva concesso una cospicua fideiussione a favore di un’altra società. Le due società, pur avendo la stessa compagine sociale, erano giuridicamente autonome. La decisione è stata motivata dal palese conflitto di interessi del socio di maggioranza, che era anche amministratore di entrambe le entità. Il giudice ha ritenuto che l’operazione trasferisse ingiustificatamente il rischio d’impresa sulla società garante, senza un reale e provato vantaggio per quest’ultima, e violasse lo statuto sociale.

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Conflitto di Interessi Socio: Quando la Garanzia a un’Altra Società è Illegittima

Una recente sentenza del Tribunale di Venezia affronta un tema cruciale nel diritto societario: il conflitto di interessi del socio in una S.r.l. Il caso esaminato chiarisce i limiti entro cui una società può prestare garanzie a favore di un’altra, specialmente quando le due entità condividono la stessa compagine sociale ma hanno interessi divergenti. La decisione sottolinea come una delibera, pur approvata dalla maggioranza, possa essere annullata se danneggia la società a vantaggio esclusivo di un’altra. Analizziamo i fatti e le motivazioni della pronuncia.

I Fatti del Caso: Una Garanzia Controversa

La vicenda vede contrapposti due soci di una S.r.l., uno di minoranza (al 40%) e uno di maggioranza (al 60%), quest’ultimo anche amministratore. L’assemblea dei soci approvava, con il voto determinante del socio di maggioranza e il voto contrario di quello di minoranza, la concessione di una fideiussione di oltre 4 milioni di euro a favore di un’altra società.

Le due società presentavano la medesima compagine sociale e il socio di maggioranza della prima era anche amministratore della seconda. La garanzia era finalizzata a permettere alla seconda società di ottenere un leasing immobiliare per la costruzione di un nuovo punto vendita, che sarebbe stato poi concesso in locazione alla prima società a condizioni apparentemente vantaggiose.

Il socio di minoranza impugnava la delibera, sostenendo che l’operazione celasse un grave conflitto di interessi del socio di maggioranza, violasse lo statuto sociale e costituisse un abuso ai danni della società garante e della minoranza.

La Decisione del Tribunale sul Conflitto di Interessi del Socio

Il Tribunale di Venezia ha accolto la domanda del socio di minoranza, annullando la delibera assembleare. I giudici hanno ritenuto che l’operazione fosse viziata da un palese conflitto di interessi e che arrecasse un potenziale danno alla società garante.

Secondo la corte, la semplice coincidenza della compagine sociale e della figura dell’amministratore non è di per sé sufficiente a provare il conflitto. Tuttavia, nel caso di specie, è emersa una chiara “relazione antagonistica di incompatibilità” tra gli interessi delle due società.

Le Motivazioni della Sentenza

La decisione del Tribunale si fonda su tre pilastri argomentativi principali.

Il Sussistere del Conflitto di Interessi e il Danno Potenziale

Il Tribunale ha stabilito che la delibera era stata approvata con il voto determinante di un socio portatore di un interesse in palese contrasto con quello della società. L’operazione, infatti, trasferiva l’intero rischio economico dalla società beneficiaria (che otteneva il leasing) alla società garante. Quest’ultima si esponeva a un pregiudizio economico enorme, sproporzionato rispetto al proprio patrimonio netto, limitando al contempo la propria capacità di accesso al credito.
Il presunto vantaggio del canone di locazione favorevole non è stato ritenuto sufficiente a bilanciare il rischio, anche perché non vi era certezza sul rinnovo del contratto di locazione a lungo termine. In sostanza, la garanzia perseguiva in via esclusiva l’interesse della società beneficiaria, a scapito di quella garante.

La Violazione dello Statuto Sociale

Un altro punto fondamentale della sentenza riguarda la violazione dell’oggetto sociale. Lo statuto della società garante consentiva il rilascio di fideiussioni solo se “strumentali” all’attività principale, ovvero il commercio di articoli casalinghi ed elettrodomestici. Il Tribunale ha ritenuto che la garanzia per un’operazione di leasing immobiliare di un’altra società, che sarebbe poi diventata proprietaria esclusiva dell’immobile, non avesse alcuna attinenza con l’attività commerciale della garante. L’operazione non era quindi funzionale al perseguimento dell’oggetto sociale, ma mirava a un obiettivo estraneo.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche

La sentenza del Tribunale di Venezia offre un importante monito per gli amministratori e i soci di maggioranza. Anche in presenza di società con assetti proprietari simili (“società sorelle”), ogni entità deve perseguire il proprio interesse sociale. Prestare garanzie a titolo gratuito a favore di altre società del gruppo è un’operazione ad alto rischio che può essere invalidata se non viene dimostrato un vantaggio concreto, diretto ed effettivo per la società garante.
Il principio del conflitto di interessi del socio si conferma uno strumento fondamentale a tutela della società e dei soci di minoranza, impedendo che il potere della maggioranza venga utilizzato per perseguire interessi personali o di altre entità a danno dell’impresa.

Quando sussiste un conflitto di interessi del socio che può invalidare una delibera?
Sussiste quando la decisione, approvata con il voto determinante del socio in conflitto, può arrecare un danno (anche solo potenziale) alla società. Nel caso specifico, il conflitto è stato ravvisato perché il socio di maggioranza ha favorito un’altra società da lui amministrata, trasferendo un rischio economico significativo sulla prima senza un vantaggio concreto e provato per quest’ultima.

Una garanzia prestata a favore di un’altra società con la stessa compagine sociale è sempre legittima?
No, non è sempre legittima. La sentenza chiarisce che, anche in presenza di assetti proprietari speculari, le società restano entità autonome. Una garanzia è illegittima se persegue l’interesse esclusivo della società beneficiaria e crea un pregiudizio, anche solo potenziale, per la società garante, come l’esposizione a un rischio finanziario sproporzionato o la limitazione dell’accesso al credito.

Il rilascio di una fideiussione deve essere sempre strumentale all’attività principale della società?
Sì, secondo quanto interpretato dal Tribunale sulla base dello statuto della società in esame. La sentenza ha stabilito che se lo statuto prevede che le garanzie debbano essere strumentali all’attività caratteristica, una fideiussione concessa per un’operazione estranea all’oggetto sociale (come un leasing immobiliare di un’altra società) è illegittima perché viola le norme statutarie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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