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Conferimento socio cooperativa: diritto al prezzo?

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 14850/2024, ha stabilito che il diritto del socio di una cooperativa agricola a ricevere un compenso per il conferimento dei propri prodotti non è automatico, ma dipende dalle specifiche previsioni dello statuto e del regolamento interno. Nel caso esaminato, un socio produttore di latte si è visto negare il pagamento a causa delle perdite registrate dalla cooperativa nell’anno di riferimento. La Corte ha chiarito che, sebbene esista un rapporto di scambio distinto dal contratto sociale, le sue modalità, inclusa la remunerazione, sono disciplinate dalle regole della cooperativa. Poiché il regolamento legava il valore definitivo del conferimento socio cooperativa ai risultati di bilancio, la perdita d’esercizio ha legittimamente escluso il diritto del socio al pagamento.

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Conferimento socio cooperativa: il pagamento è sempre garantito?

Il rapporto tra un socio e la sua cooperativa è spesso complesso e va oltre una semplice transazione commerciale. Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 14850 del 28 maggio 2024) ha fatto luce su un aspetto cruciale: il conferimento del socio alla cooperativa dà automaticamente diritto a un corrispettivo, come in una normale compravendita? La risposta, come vedremo, dipende strettamente dalle regole interne che disciplinano la vita della società.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dalla richiesta di un socio, produttore di latte, di ottenere il pagamento per il prodotto conferito a una cooperativa agricola. A fronte del mancato pagamento, il socio aveva ottenuto un decreto ingiuntivo. La cooperativa si era opposta, sostenendo che, a causa di una grave crisi del settore e di una conseguente perdita d’esercizio nell’anno di riferimento (il 2010), non era maturato alcun credito per i soci. La difesa della cooperativa si fondava sull’articolo 9 del proprio Regolamento interno, il quale stabiliva che “il valore definitivo dei conferimenti sarà stabilito in base ai risultati di gestione desumibili, a chiusura dell’esercizio sociale, nel bilancio consuntivo della cooperativa“.

Il Tribunale, in secondo grado, aveva dato ragione alla cooperativa, revocando il decreto ingiuntivo e affermando che la remunerazione dei conferimenti dipende dai risultati dell’esercizio. Il socio, ritenendo leso il proprio diritto, ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte sul conferimento socio cooperativa

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del socio, confermando di fatto la decisione del Tribunale, pur correggendone parzialmente la motivazione. Il punto centrale della controversia era la qualificazione giuridica del rapporto di conferimento. Si tratta di un semplice contratto di vendita o è una prestazione che deriva direttamente dal contratto sociale, la cui remunerazione è quindi soggetta all’andamento economico della cooperativa?

La Corte ha chiarito che tra socio e cooperativa si instaura un rapporto di scambio (assimilabile a una vendita o somministrazione) che è distinto e ulteriore rispetto al mero rapporto associativo. Tuttavia, questo rapporto di scambio non è un contratto come tutti gli altri: la sua disciplina è fortemente influenzata dallo scopo mutualistico e dalle specifiche norme contenute nello Statuto e nei Regolamenti approvati dalla cooperativa stessa, che i soci sono tenuti a rispettare.

Le motivazioni

Nelle motivazioni della sentenza, la Suprema Corte ha delineato con chiarezza i principi applicabili al conferimento socio cooperativa. Viene riconosciuta l’esistenza di un vero e proprio contratto di scambio, superando l’idea che il conferimento sia un mero adempimento dell’obbligo sociale. Questo significa che il socio non sta semplicemente apportando capitale, ma sta vendendo un prodotto.

Tuttavia, la Corte ha sottolineato che le condizioni di questo scambio, incluso il meccanismo di determinazione del prezzo, sono definite dalle regole che la collettività dei soci si è data. Nel caso specifico, il Regolamento della cooperativa prevedeva un meccanismo preciso: durante l’anno potevano essere concessi acconti, ma il “valore definitivo” del latte conferito era strettamente collegato ai risultati di bilancio.

Poiché era stato accertato che l’esercizio sociale del 2010 si era chiuso in perdita, non poteva sorgere alcun diritto al pagamento di un saldo a favore del socio. La sua pretesa è stata quindi respinta non perché non esistesse un rapporto di scambio, ma perché le regole di quello specifico rapporto, da lui accettate al momento dell’adesione alla cooperativa, subordinavano il suo diritto al conseguimento di un risultato economico positivo, che in quell’anno era mancato.

La Corte ha anche osservato come la stessa fattura emessa dal socio riportasse la dicitura “a futura determinazione di prezzo”, a conferma che il valore non era ancora certo e definitivo al momento del conferimento.

Le conclusioni

Questa sentenza offre un importante insegnamento per tutti i soci di cooperative. Il diritto a essere remunerati per i beni o servizi forniti non è assoluto e incondizionato come in un normale rapporto commerciale. È fondamentale conoscere a fondo lo Statuto e i Regolamenti interni, poiché sono questi atti a definire le regole del gioco, inclusi i criteri per la determinazione del corrispettivo.

La natura mutualistica della cooperativa implica una condivisione non solo dei vantaggi, ma anche dei rischi d’impresa. Se il bilancio chiude in perdita, il regolamento può legittimamente prevedere che la remunerazione dei conferimenti venga ridotta o, come in questo caso, azzerata. Prima di intraprendere azioni legali, è quindi essenziale verificare attentamente cosa prevedono le norme interne sottoscritte al momento dell’ingresso nella compagine sociale.

Il socio di una cooperativa agricola ha sempre diritto a essere pagato per i prodotti che conferisce?
No, non sempre. Il diritto al pagamento e le sue modalità dipendono dalle specifiche previsioni contenute nello statuto e nei regolamenti della cooperativa. Se questi legano la remunerazione ai risultati economici dell’esercizio sociale, una perdita può legittimamente escludere o ridurre il diritto al compenso.

Che natura ha il rapporto tra il socio e la cooperativa quando il primo conferisce i suoi prodotti?
Secondo la Corte di Cassazione, si tratta di un rapporto di scambio (assimilabile a una vendita o somministrazione) distinto dal contratto sociale. Tuttavia, questo rapporto è disciplinato non solo dalle norme generali sui contratti, ma soprattutto dalle regole specifiche previste dallo statuto e dai regolamenti interni della cooperativa.

Cosa determina le modalità di pagamento del conferimento del socio in una cooperativa?
Le modalità di pagamento, inclusa la determinazione del prezzo finale, sono stabilite dal regolamento interno approvato dalla cooperativa, che ogni socio è tenuto a rispettare. Questo può prevedere acconti e un saldo finale (conguaglio) calcolato solo dopo la chiusura del bilancio annuale, in base ai risultati di gestione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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