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Concorso di colpa: tamponamento e velocità ridotta

Una sentenza della Corte d’Appello ha riformato una decisione di primo grado su un incidente stradale, introducendo il principio del concorso di colpa. Inizialmente, la responsabilità era stata attribuita interamente al conducente di un’auto che aveva tamponato un autoarticolato. La Corte ha invece stabilito una responsabilità del 70% per l’automobilista, a causa dell’eccesso di velocità, e del 30% per il conducente dell’autoarticolato, la cui marcia eccessivamente lenta e senza segnalazioni in galleria costituiva un ostacolo anomalo e pericoloso.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Concorso di colpa: quando chi viene tamponato è corresponsabile

Nel contesto degli incidenti stradali, il tamponamento è una delle dinamiche più comuni e, solitamente, la responsabilità viene attribuita al veicolo che segue. Tuttavia, una recente sentenza della Corte d’Appello ha chiarito che questa non è una regola assoluta, introducendo il concetto di concorso di colpa anche in questi casi. La decisione analizza la condotta di entrambi i conducenti, dimostrando come anche un veicolo eccessivamente lento possa contribuire a causare un sinistro, superando la presunzione di colpa a carico del solo tamponante.

I Fatti del Caso

L’incidente in questione ha visto coinvolti un’autovettura e un autoarticolato. L’auto ha tamponato violentemente il mezzo pesante all’interno di una galleria stradale. Dalle indagini è emerso che l’automobilista procedeva a una velocità superiore al limite consentito (oltre 90 km/h in un tratto con limite a 70 km/h), mentre l’autoarticolato viaggiava a una velocità estremamente ridotta, compresa tra i 14 e i 17 km/h, senza aver attivato alcuna segnalazione luminosa di pericolo. In primo grado, tutta la colpa era stata addossata al conducente dell’auto, ritenuto unico responsabile per l’eccesso di velocità e il mancato rispetto della distanza di sicurezza. La questione è stata però riesaminata in appello.

La Decisione della Corte d’Appello e il concorso di colpa

A differenza del primo giudice, la Corte d’Appello ha riformato la sentenza, riconoscendo un concorso di colpa nella causazione del sinistro. La responsabilità è stata ripartita come segue:

* 70% a carico del conducente dell’autovettura, per aver violato i limiti di velocità e non aver adeguato la propria guida alle condizioni specifiche (ingresso in una galleria buia provenendo da una zona con forte luminosità).
* 30% a carico del conducente dell’autoarticolato, per aver tenuto una condotta di guida pericolosa, trasformando il proprio veicolo in un ostacolo imprevedibile.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi delle condotte di entrambi i guidatori, alla luce delle norme del Codice della Strada e dei principi giurisprudenziali.

La Responsabilità Prevalente del Tamponante

La colpa principale è stata attribuita all’automobilista. La sua velocità, ben al di sopra del limite, è stata considerata la causa predominante dell’incidente. Il conducente di un veicolo ha sempre l’obbligo di regolare la propria andatura in modo da poter arrestare il mezzo in sicurezza di fronte a un ostacolo prevedibile. L’eccessiva velocità ha reso impossibile evitare l’impatto, configurando una chiara violazione delle norme sulla prudenza e sui limiti di velocità.

La Corresponsabilità del Veicolo Lento: un Ostacolo Anomalo

Il punto cruciale della sentenza risiede nel riconoscimento della corresponsabilità dell’autoarticolato. I giudici hanno stabilito che una velocità inferiore ai 20 km/h in quel contesto specifico (ingresso in galleria, strada a scorrimento veloce) costituiva una violazione dell’articolo 141 del Codice della Strada. Tale norma vieta di circolare a una velocità talmente ridotta da costituire intralcio o pericolo per il normale flusso del traffico.

La Corte ha definito la condotta del mezzo pesante come la creazione di un “ostacolo imprevedibile e anomalo”. La mancata attivazione delle luci di emergenza ha aggravato la situazione, rendendo il veicolo, già poco visibile per il contrasto luce-buio della galleria, ancora più difficile da percepire in tempo utile. Questa condotta imprudente ha interrotto il nesso di causalità esclusivo attribuito al tamponante, giustificando l’applicazione del concorso di colpa.

Conclusioni

Questa sentenza offre un importante spunto di riflessione: la presunzione di colpa a carico di chi tampona non è assoluta. La responsabilità di un sinistro deve essere valutata analizzando il comportamento di tutti i soggetti coinvolti. Guidare a una velocità eccessivamente bassa, senza adeguate segnalazioni, può trasformare un veicolo in un pericolo e comportare una corresponsabilità civile nel risarcimento dei danni. La decisione riafferma che la sicurezza stradale dipende dal rispetto delle regole da parte di tutti, non solo da chi sta dietro.

Chi è generalmente responsabile in un tamponamento?
Di norma, si presume che la responsabilità sia del conducente del veicolo che tampona, in quanto si ritiene non abbia mantenuto la corretta distanza di sicurezza. Tuttavia, come dimostra questa sentenza, tale presunzione non è assoluta e può essere superata fornendo la prova liberatoria.

Un veicolo che procede troppo lentamente può essere considerato corresponsabile in un incidente?
Sì. La Corte ha stabilito che circolare a una velocità talmente ridotta da costituire un intralcio o un pericolo per la circolazione, specialmente senza adeguate segnalazioni luminose, integra una violazione del Codice della Strada e può portare a un’attribuzione di concorso di colpa. In questo caso, la marcia a meno di 20 km/h in galleria è stata considerata un ostacolo anomalo e imprevedibile.

Come è stata determinata la percentuale di responsabilità tra i due conducenti?
La Corte ha assegnato il 70% della responsabilità al conducente dell’auto a causa della grave violazione dei limiti di velocità, ritenuta la causa principale dell’incidente. Il restante 30% è stato attribuito al conducente dell’autoarticolato per aver creato una situazione di pericolo con la sua andatura eccessivamente lenta e la mancanza di segnalazioni, contribuendo in misura minore ma significativa al verificarsi del sinistro.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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