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Concorso di colpa: pedone e scooter 50% responsabili

Un pedone, investito da uno scooter mentre attraversava con il semaforo rosso, era stato ritenuto unico responsabile in primo grado. La Corte d’Appello ha riformato la decisione, stabilendo un concorso di colpa al 50%. La Corte ha ritenuto che, nonostante l’imprudenza del pedone, il conducente del motociclo non avesse adottato la massima cautela richiesta dalle trafficate condizioni stradali, non superando così la presunzione di responsabilità a suo carico.

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Pubblicato il 11 dicembre 2024 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Concorso di colpa: la responsabilità condivisa tra pedone e conducente

In caso di investimento di un pedone che attraversa la strada con il semaforo rosso, la colpa è sempre e solo sua? Una recente sentenza della Corte d’Appello di Genova chiarisce come, anche in presenza di una palese imprudenza del pedone, il conducente del veicolo non sia automaticamente esente da responsabilità. La decisione introduce il concetto di concorso di colpa, ripartendo la responsabilità al 50% tra le parti coinvolte e sottolineando i doveri di prudenza che gravano su chi è alla guida, specialmente in contesti urbani trafficati.

I Fatti del Caso: Un Incidente nel Traffico Urbano

La vicenda ha origine da un sinistro stradale avvenuto in una piazza centrale di Genova, in prossimità della stazione ferroviaria. Un pedone, intento ad attraversare la strada per raggiungere la stazione, veniva investito da un motociclo. Dalle ricostruzioni era emerso che l’attraversamento era avvenuto nonostante il semaforo pedonale proiettasse luce rossa. A seguito dell’impatto, sia il conducente dello scooter, che perdeva il controllo del mezzo, sia il pedone riportavano lesioni. Il motociclista decideva di citare in giudizio il pedone per ottenere il risarcimento dei danni subiti.

La Decisione di Primo Grado: Colpa Esclusiva del Pedone

In prima istanza, il Tribunale aveva accolto la domanda del motociclista, attribuendo l’intera ed esclusiva responsabilità dell’incidente al pedone. Secondo il primo giudice, la condotta del pedone, che aveva attraversato con il semaforo rosso e in modo repentino tra le auto in coda, aveva reso l’impatto inevitabile, superando così la presunzione di colpa a carico del conducente prevista dall’art. 2054 del Codice Civile. Di conseguenza, il pedone era stato condannato a risarcire i danni al motociclista e la sua domanda riconvenzionale per i propri danni era stata respinta.

Il Concorso di Colpa in Appello: Una Nuova Valutazione

La Corte d’Appello ha ribaltato la prospettiva, riformando parzialmente la sentenza di primo grado e accertando un concorso di colpa paritario, al 50%, tra il pedone e il conducente. Se da un lato i giudici d’appello hanno confermato la grave imprudenza del pedone, dall’altro hanno individuato profili di negligenza anche nella condotta del motociclista.

La Condotta Imprudente del Pedone

È stato confermato che il pedone ha violato le norme del Codice della Strada attraversando con il semaforo rosso. Tale comportamento ha senza dubbio contribuito in maniera significativa a causare l’incidente, rappresentando una condotta negligente e pericolosa.

La Mancata Cautela del Conducente

La Corte ha però evidenziato che il conducente non ha fornito la prova liberatoria richiesta dalla legge, ovvero di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno. In particolare, la sua velocità, seppur non necessariamente superiore ai limiti legali, è stata ritenuta non adeguata alle circostanze concrete. La zona dell’incidente, vicina a una stazione ferroviaria, è caratterizzata da traffico intenso e continuo attraversamento di pedoni. Tale contesto avrebbe dovuto indurre il motociclista a una prudenza ancora maggiore, prevedendo anche eventuali comportamenti anomali da parte dei pedoni. Il fatto che lo scooter si sia fermato oltre 15 metri dopo l’impatto è stato considerato un ulteriore indizio di una velocità non commisurata alla situazione.

La Ripartizione della Responsabilità e la Liquidazione dei Danni

In virtù del concorso di colpa accertato, la Corte ha proceduto a una nuova liquidazione dei danni. L’importo dovuto dal pedone al motociclista è stato dimezzato. Allo stesso tempo, è stata accolta la domanda riconvenzionale del pedone, al quale è stato riconosciuto il diritto a ricevere un risarcimento pari al 50% dei danni da lui subiti. Anche le spese legali di entrambi i gradi di giudizio sono state compensate al 50% tra le parti.

Le Motivazioni della Corte

La decisione si fonda su un principio consolidato della giurisprudenza: la presunzione di colpa del conducente in caso di investimento di un pedone (art. 2054 c.c.) può essere superata solo con una prova rigorosa di aver adottato ogni cautela possibile. L’accertamento di una condotta colposa del pedone non è di per sé sufficiente a escludere la responsabilità del conducente. È necessario che la condotta del pedone sia stata talmente imprevedibile e anormale da rappresentare l’unica causa dell’evento.

Nel caso specifico, la Corte ha ritenuto che l’attraversamento di un pedone, seppure irregolare, fosse un’eventualità ‘ragionevolmente prevedibile’ in un’area urbana così trafficata. Il conducente, circolando tra le auto in coda, avrebbe dovuto moderare ulteriormente la velocità per essere in grado di arrestare il mezzo di fronte a un ostacolo improvviso. La sua condotta, quindi, non è stata esente da colpa, concorrendo a causare l’incidente nella stessa misura della condotta del pedone.

Conclusioni

Questa sentenza offre un importante monito per tutti gli utenti della strada. Per i pedoni, ribadisce la necessità di rispettare le regole, come l’attraversamento sulle strisce e con il semaforo verde, per non incorrere in gravi conseguenze e in una parziale responsabilità civile. Per i conducenti, sottolinea che il rispetto dei limiti di velocità non basta: la guida deve essere costantemente adattata al contesto, con un dovere di attenzione e prudenza massimi, specialmente in aree dove la presenza di pedoni rende probabili anche comportamenti imprudenti. La responsabilità, in caso di incidente, può essere condivisa.

Un pedone che attraversa con il semaforo rosso ha sempre torto al 100% in caso di investimento?
No. Secondo la sentenza analizzata, anche se il pedone commette una grave infrazione, il conducente può essere ritenuto corresponsabile se non dimostra di aver fatto tutto il possibile per evitare l’incidente e di aver tenuto una condotta di guida adeguata alle circostanze di tempo e luogo.

Quale obbligo ha il conducente di un veicolo in una zona molto trafficata e con alta presenza di pedoni?
Il conducente ha un obbligo di prudenza rafforzato. Deve regolare la velocità non solo in base ai limiti legali, ma anche in relazione alle condizioni del traffico e alla prevedibile presenza di pedoni. Deve essere in grado di prevedere e gestire anche eventuali comportamenti imprudenti degli altri utenti della strada.

Come viene calcolato il risarcimento in caso di concorso di colpa?
In caso di concorso di colpa, si determina l’entità totale dei danni subiti da ciascuna parte coinvolta. Successivamente, l’importo del risarcimento spettante a ciascuno viene ridotto in base alla percentuale di colpa che gli è stata attribuita. In questo caso, essendo la colpa ripartita al 50%, a ciascuna parte è stato riconosciuto il diritto al risarcimento della metà dei danni patiti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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