LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Concorso di colpa del cliente: agenzia negligente

La Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito che attribuiva un concorso di colpa del cliente, nella misura del 40%, per i danni subiti a causa della negligenza di un’agenzia di pratiche automobilistiche. Nonostante l’errore del professionista nell’eseguire l’incarico di rinnovo di una particolare immatricolazione, è stata ravvisata anche una mancanza di diligenza da parte del cliente, che avrebbe dovuto verificare la documentazione e ripetere una procedura a lui già nota. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile in quanto mirava a una rivalutazione dei fatti, non consentita in sede di legittimità.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Concorso di colpa del cliente: quando la negligenza dell’agenzia non esclude la tua responsabilità

Quando ci si affida a un professionista, come un’agenzia di pratiche auto, si tende a credere di essere al riparo da ogni problema. Tuttavia, una recente ordinanza della Corte di Cassazione ci ricorda che non sempre è così. Anche a fronte di un’evidente negligenza del professionista, può essere riconosciuto un concorso di colpa del cliente, con una conseguente riduzione del risarcimento del danno. Questo caso specifico illustra perfettamente i confini della responsabilità condivisa tra mandante e mandatario.

I Fatti del Caso

Un cittadino straniero aveva acquistato in Italia un’autovettura, immatricolandola con una targa speciale per ‘Escursionisti Esteri’ (EE). Per il rinnovo annuale di tale immatricolazione, si era rivolto a un’agenzia specializzata in consulenza automobilistica. L’agenzia, tuttavia, svolgeva l’incarico con negligenza, omettendo di verificare la completezza della documentazione necessaria, in particolare l’autorizzazione doganale.

A causa di questa mancanza, l’automobilista si ritrovava coinvolto in un procedimento penale per contrabbando e subiva il sequestro del veicolo per ben quattro anni. Di conseguenza, citava in giudizio l’agenzia per ottenere il risarcimento dei danni.

La Decisione dei Giudici e il concorso di colpa del cliente

Sia il Tribunale in primo grado che la Corte d’Appello riconoscevano la negligenza dell’agenzia, ma non attribuivano ad essa l’intera responsabilità. I giudici, infatti, ravvisavano un concorso di colpa del cliente nella misura del 40%. La motivazione era chiara: l’automobilista non era un soggetto sprovveduto. Aveva già affrontato la stessa procedura per la prima immatricolazione e, pertanto, era a conoscenza della necessità di ottenere una specifica autorizzazione doganale. Secondo le corti di merito, egli avrebbe dovuto essere più diligente, controllando la documentazione e assicurandosi che l’iter corretto, a lui già noto, venisse seguito anche per il rinnovo. La sua ‘colposa fiducia’ nella professionalità dell’agenzia ha contribuito a causare il danno.

Le Motivazioni della Suprema Corte

L’automobilista proponeva ricorso in Cassazione, sostenendo che i giudici avessero applicato erroneamente le norme sulla diligenza del mandatario e sul concorso di colpa. A suo avviso, essendosi affidato a un professionista, non poteva essergli imputata alcuna negligenza.

La Suprema Corte, tuttavia, ha dichiarato il ricorso inammissibile. I giudici di legittimità hanno chiarito un punto procedurale fondamentale: il ricorso in Cassazione non può trasformarsi in un terzo grado di giudizio sui fatti. L’accertamento del concorso di colpa del cliente e la quantificazione della sua incidenza sul danno sono valutazioni di merito, basate sull’analisi delle prove. Il ricorrente, pur lamentando una violazione di legge, stava in realtà criticando la ricostruzione dei fatti e la valutazione delle prove operate dalla Corte d’Appello. Un simile tentativo di rimettere in discussione il ‘fatto’ è inammissibile in sede di legittimità. La decisione della Corte d’Appello, che aveva ravvisato la colpa concorrente del cliente, è stata quindi confermata.

Le Conclusioni

Questa ordinanza offre un’importante lezione pratica: affidarsi a un professionista non elimina il dovere del cliente di usare un minimo di diligenza, specialmente se ha una conoscenza pregressa della materia. Il principio del concorso di colpa del cliente serve a bilanciare le responsabilità, impedendo che il danneggiato possa ottenere un risarcimento integrale quando la sua stessa condotta ha contribuito all’evento dannoso. Anche nei rapporti con professionisti qualificati, è sempre consigliabile mantenere un ruolo attivo e vigile, verificando la documentazione e gli adempimenti cruciali, per evitare di vedersi ridurre, anche in modo significativo, il diritto al risarcimento.

Se affido un incarico a un’agenzia specializzata, sono esente da ogni responsabilità se commettono un errore?
No, la sentenza chiarisce che può essere riconosciuto un concorso di colpa del cliente se anche quest’ultimo ha tenuto un comportamento negligente che ha contribuito al danno, ad esempio omettendo di effettuare verifiche che erano alla sua portata.

In che cosa è consistita la negligenza del cliente in questo caso specifico?
La Corte d’appello ha stabilito che il cliente, avendo già seguito la procedura di immatricolazione in passato, avrebbe dovuto essere più diligente: verificare la documentazione in suo possesso e richiedere nuovamente l’autorizzazione doganale, proprio come aveva fatto la prima volta.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso inammissibile?
Perché il ricorrente non contestava una vera violazione di legge, ma tentava di ottenere una nuova valutazione dei fatti e delle prove, operazione che non è permessa nel giudizio di cassazione. L’accertamento del concorso di colpa è una valutazione di merito del giudice.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati