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Concordato preventivo, attestato del professionista

In tema di fattibilità del piano di concordato preventivo, il controllo del giudice non è di secondo grado, destinato cioè a realizzarsi soltanto sulla completezza e congruità logica dell’attestato del professionista. Ne consegue dunque che, pur non essendo un consulente del giudice, come si desume dal fatto che è il debitore a nominarlo, il professionista attestatore ha le caratteristiche di indipendenza (ulteriormente rafforzate dalle sanzioni penali previste dall’art.

Pubblicato il 30 June 2013 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile

In tema di fattibilità del piano di concordato preventivo, il controllo del giudice non è di secondo grado, destinato cioè a realizzarsi soltanto sulla completezza e congruità logica dell’attestato del professionista.

Al detto attestato deve infatti essere attribuita la funzione di fornire dati, informazioni e valutazioni sulla base di riscontri effettuati dall’interno, elementi tutti che sarebbero altrimenti acquisibili esclusivamente soltanto tramite un consulente tecnico nominato dal giudice.

Ne consegue dunque che, pur non essendo un consulente del giudice, come si desume dal fatto che è il debitore a nominarlo, il professionista attestatore ha le caratteristiche di indipendenza (ulteriormente rafforzate dalle sanzioni penali previste dall’art. 236 bid l.f., introdotte con il D.L. 2012/83) e professionalità idonee a garantire una corretta attuazione del dettato normativo.

Deve dunque ritenersi che egli svolga funzioni assimilabili a quelle di un ausiliario del giudice, che pure si desume dal significativo ruolo rivestito in tema di finanziamento di continuità aziendale (art. 182 quinquies l.f. di cui al D.L. 2012/83), circostanza questa che esclude che destinatari naturali della funzione attestatrice siano soltanto i creditori e viceversa comporta che il giudicante ben possa discostarsi dal relativo giudizio, così come potrebbe fare a fronte di non condivise valutazioni di un suo ausiliario.

Cassazione Civile, Sezioni Unite, Sentenza n. 1521 del 23 gennaio 2013

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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