LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Concordato fallimentare: il conflitto di interessi

La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rimesso alla pubblica udienza un caso cruciale in materia di concordato fallimentare. La controversia verte su due questioni di particolare rilevanza: primo, se il rigetto per conflitto di interessi di una proposta di concordato approvata dai creditori imponga la presentazione di una nuova proposta o se si debba procedere all’omologazione della proposta concorrente, indebitamente pretermessa. Secondo, se il conflitto di interessi sussista solo quando il proponente vota a favore della propria proposta o anche quando vota contro quella concorrente. La Corte ha ritenuto le questioni meritevoli di un’approfondita discussione pubblica prima di una decisione finale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Concordato fallimentare: la Cassazione fa luce su conflitto di interessi e proposte concorrenti

Il concordato fallimentare rappresenta uno strumento cruciale per la gestione delle crisi d’impresa, ma la sua applicazione può sollevare complesse questioni giuridiche, specialmente in presenza di più proposte concorrenti. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha deciso di affrontare in pubblica udienza due interrogativi di fondamentale importanza riguardanti il conflitto di interessi e il destino procedurale delle proposte in competizione. Questa decisione preannuncia un intervento chiarificatore su un’area delicata del diritto fallimentare.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da una procedura di concordato fallimentare in cui erano state presentate due distinte proposte da parte di differenti soggetti. All’esito della votazione dei creditori, una delle due proposte aveva ottenuto l’approvazione necessaria. Tuttavia, in una fase successiva, la domanda di omologazione di tale proposta è stata rigettata in via definitiva. La ragione del rigetto risiedeva nel fatto che l’approvazione era stata ottenuta grazie a voti espressi in una situazione di conflitto di interessi.

A seguito di questa decisione, la società la cui proposta era stata inizialmente scartata ha presentato ricorso in Cassazione, sollevando due questioni procedurali e sostanziali di grande rilievo.

Le Questioni Giuridiche sul Concordato Fallimentare

La Corte Suprema è stata chiamata a pronunciarsi su due dubbi interpretativi che impattano direttamente sulla correttezza e l’efficienza delle procedure concorsuali. Le questioni, ritenute di “particolare rilevanza”, sono le seguenti:

1. Il destino della proposta pretermessa: Se una delle due proposte concorrenti viene approvata dai creditori ma successivamente respinta dal tribunale per conflitto di interessi, cosa accade? È necessario che l’altro proponente depositi una proposta completamente nuova, riavviando di fatto il processo, oppure il procedimento deve “retrocedere” alla fase precedente per valutare l’omologazione della proposta che era stata indebitamente superata?

2. La definizione di conflitto di interessi nel voto: In un contesto di proposte concorrenti, il conflitto di interessi per il creditore-proponente si manifesta solo quando esprime un voto favorevole alla propria proposta? Oppure, come sostenuto dal ricorrente, si configura anche quando lo stesso soggetto, sempre in qualità di creditore, esprime un voto contrario alla proposta concorrente, di fatto avvantaggiando indirettamente la propria?

La Decisione della Corte di Cassazione

Con l’ordinanza in esame, la Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione non ha fornito una risposta definitiva nel merito, ma ha preso una decisione procedurale di grande peso. Riconoscendo l’importanza e la delicatezza delle questioni sollevate, ha stabilito di rimettere la causa alla pubblica udienza.

Le Motivazioni

La scelta di passare da una camera di consiglio (una deliberazione più rapida e riservata) a una pubblica udienza è motivata dalla “particolare rilevanza” dei principi di diritto in gioco. La Corte ha ritenuto che interrogativi di tale portata, capaci di influenzare numerose future procedure di concordato fallimentare, meritino il massimo approfondimento e un dibattito completo, che solo l’udienza pubblica può garantire. Si tratta di bilanciare l’efficienza della procedura con la necessità di assicurare la parità di condizioni tra i proponenti e la tutela dell’interesse dei creditori da voti potenzialmente viziati.

Le Conclusioni

In conclusione, pur non decidendo ancora la controversia, l’ordinanza della Cassazione segna un momento importante. Prepara il terreno per una pronuncia che farà chiarezza su due aspetti critici della competizione tra proposte di concordato. La futura sentenza stabilirà regole procedurali precise per gestire il fallimento di una proposta approvata in modo irregolare e definirà con maggiore nettezza i contorni del conflitto di interessi del creditore-proponente. Le conclusioni a cui giungerà la Corte avranno un impatto diretto sulla trasparenza e la prevedibilità delle procedure fallimentari, offrendo agli operatori del settore indicazioni fondamentali per navigare queste complesse situazioni.

Quando un creditore che avanza una proposta di concordato fallimentare si trova in conflitto di interessi?
L’ordinanza solleva il dubbio se il conflitto di interessi sussista solo quando il creditore-proponente vota a favore della propria proposta, o anche quando esprime un voto contrario a una proposta concorrente. La Corte di Cassazione è chiamata a definire l’esatta estensione di tale conflitto.

Cosa succede se la proposta di concordato approvata dai creditori viene poi respinta dal tribunale per conflitto di interessi?
La questione centrale che la Corte dovrà risolvere è se, in tale scenario, il procedimento debba retrocedere per procedere alla valutazione della proposta concorrente già presentata (e indebitamente pretermessa), oppure se sia necessario il deposito di una proposta interamente nuova.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato il caso alla pubblica udienza?
La Corte ha rinviato il caso perché ha ritenuto le questioni giuridiche sollevate di “particolare rilevanza”. Una decisione su questi punti stabilirà importanti principi di diritto per la gestione delle proposte concorrenti nel concordato fallimentare, e ciò richiede un dibattito approfondito e pubblico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati