LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza territoriale società: sede legale decisiva

Una società s.r.l. ha citato in giudizio un’agenzia web s.n.c. per inadempimento contrattuale. La Corte di Cassazione ha stabilito la competenza territoriale del tribunale della sede legale dell’agenzia web, rigettando le pretese della ricorrente basate su una sede secondaria e sul presunto luogo di conclusione del contratto. La decisione sottolinea che, per la competenza territoriale società senza personalità giuridica, il riferimento alla sede legale nell’eccezione è sufficiente e che le prestazioni telematiche si considerano eseguite presso la sede del prestatore.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Competenza territoriale società: la sede legale è il criterio principe

Determinare il tribunale giusto per una causa è il primo passo fondamentale in qualsiasi azione legale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su un tema cruciale: la competenza territoriale società, in particolare quando una delle parti è una società di persone. La decisione chiarisce come la sede legale del convenuto sia il criterio prevalente, anche in presenza di sedi secondarie, e come interpretare il luogo di adempimento per le prestazioni di servizi digitali.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata (S.r.l.) aveva intentato una causa contro un’agenzia di comunicazione in forma di società in nome collettivo (S.n.c.) per un presunto inadempimento contrattuale. L’oggetto del contendere era un contratto di social e web marketing. Nello specifico, la S.r.l. lamentava che l’agenzia non avesse tempestivamente cancellato alcuni profili e canali social legati a un marchio, a seguito di una precedente condanna subita dalla stessa S.r.l. per uso illegittimo di quel marchio.

La causa era stata avviata presso il Tribunale di Venezia, nel cui circondario la società attrice aveva una sede secondaria. L’agenzia convenuta, tuttavia, aveva la propria sede legale nel circondario del Tribunale di Treviso. Di conseguenza, l’agenzia aveva sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, chiedendo che la causa venisse trasferita a Treviso. Il Tribunale di Venezia aveva accolto l’eccezione, dichiarandosi incompetente. La S.r.l. ha quindi proposto ricorso per regolamento di competenza alla Corte di Cassazione.

Le Argomentazioni delle Parti e la Decisione della Cassazione

La società ricorrente basava il suo ricorso su due motivi principali:
1. L’eccezione di incompetenza sollevata dall’agenzia era incompleta, poiché non contestava tutti i possibili fori alternativi previsti dalla legge.
2. La competenza spettava a Venezia perché il contratto si era concluso lì (presso la sede secondaria) e l’obbligazione doveva essere eseguita presso la sede legale della ricorrente, anch’essa nel circondario di Venezia.

La Corte di Cassazione ha rigettato entrambi i motivi, confermando la competenza del Tribunale di Treviso.

Le motivazioni

La Suprema Corte ha fornito una spiegazione dettagliata e lineare per la sua decisione, basandosi su principi consolidati della giurisprudenza.

Sulla completezza dell’eccezione di incompetenza

Il primo punto affrontato riguarda la validità dell’eccezione sollevata dall’agenzia convenuta. La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale per la competenza territoriale società prive di personalità giuridica, come le S.n.c. Per queste entità, indicare nell’eccezione la propria sede legale è sufficiente per contestare validamente il foro scelto dall’attore. Si presume, fino a prova contraria, che la sede legale coincida con il luogo dove la società svolge in modo continuativo la propria attività. Pertanto, l’eccezione era da considerarsi completa e ritualmente proposta.

Sul luogo di conclusione ed esecuzione del contratto

Per quanto riguarda il secondo motivo, la Corte ha analizzato gli atti di causa. È emerso che il rapporto contrattuale era sorto a seguito di un preventivo inviato dall’agenzia (con sede a Treviso) alla S.r.l. e successivamente accettato, come desumibile dalle fatture emesse e pagate. Questo ha portato la Corte a concludere che il contratto si fosse perfezionato presso la sede del proponente, ovvero nel circondario di Treviso.

Ancora più determinante è stata l’analisi del luogo di esecuzione dell’obbligazione. L’attività richiesta (cancellazione di profili social) consiste in prestazioni telematiche. Tali servizi, per loro natura, vengono eseguiti da remoto presso la sede di chi li fornisce. Di conseguenza, il luogo di adempimento dell’obbligazione doveva essere individuato presso la sede legale dell’agenzia, a Treviso. La Corte ha precisato che il ‘prodotto’ finale dell’attività (il sito web o i profili social della cliente) è una ‘realtà fenomenica distinta’ dalla prestazione in sé, che è l’attività di web management svolta dalla sede dell’agenzia.

Le conclusioni

Questa ordinanza offre spunti pratici di grande rilevanza. In primo luogo, conferma che per le società di persone, la sede legale è il fulcro per determinare la competenza territoriale. In secondo luogo, stabilisce un principio chiaro per l’era digitale: i servizi telematici e di web management si considerano eseguiti presso la sede del prestatore del servizio, a meno che non vi siano accordi diversi. Questa interpretazione fornisce certezza giuridica in un settore, quello dei servizi digitali, dove la delocalizzazione dell’attività è la norma. Per le imprese, ciò significa che, in assenza di una clausola contrattuale specifica che deroghi alla competenza territoriale (il cosiddetto foro convenzionale), le eventuali controversie legali dovranno essere affrontate presso il tribunale del luogo in cui ha sede il fornitore del servizio digitale.

Come deve essere formulata un’eccezione di incompetenza territoriale da una società di persone (s.n.c.)?
Secondo la Corte, per una società priva di personalità giuridica come una s.n.c., è sufficiente che nell’eccezione di incompetenza si faccia riferimento al luogo della propria sede legale. Questo atto implica la contestazione del foro generale, poiché si presume che la sede legale coincida con il luogo di svolgimento continuativo dell’attività sociale.

Dove si considera eseguita un’obbligazione che consiste in servizi digitali, come la gestione di un sito web o di canali social?
L’ordinanza chiarisce che le prestazioni telematiche, come quelle di web management, si presumono eseguite presso la sede legale del prestatore del servizio (in questo caso, l’agenzia web). Questo perché l’attività viene svolta da remoto dalla sede del fornitore, e il risultato finale (il sito web o il profilo social del cliente) è considerato un’entità distinta dalla prestazione lavorativa in sé.

Una sede secondaria dell’attore è sufficiente a radicare la competenza territoriale in quel luogo?
Non automaticamente. La competenza presso la sede secondaria (art. 19 c.p.c.) è possibile solo se emerge un collegamento specifico tra l’oggetto della controversia e l’attività svolta in tale sede. Nel caso di specie, il Tribunale prima e la Cassazione poi hanno escluso tale collegamento, ritenendo che né l’obbligazione fosse sorta né dovesse essere eseguita in relazione alla sede secondaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati