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Competenza territoriale previdenza: Cassazione chiarisce

Una società si opponeva a una richiesta di contributi da parte di un ente previdenziale per agenti. Il tribunale di primo grado si dichiarava incompetente. La Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso, ha chiarito la regola sulla competenza territoriale previdenza: per le controversie tra azienda preponente ed ente, si applica il foro della sede centrale dell’ente stesso, data la natura ‘trilaterale’ del rapporto contributivo (azienda-agente-ente).

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza territoriale previdenza: il foro per i contributi degli agenti

Determinare il giudice corretto è il primo passo fondamentale in ogni causa. Nelle controversie di natura previdenziale, le regole possono essere complesse, ma la Corte di Cassazione ha recentemente offerto un importante chiarimento sulla competenza territoriale previdenza per le cause relative ai contributi degli agenti di commercio. Con l’ordinanza in esame, i giudici hanno stabilito un principio chiaro per individuare il foro competente quando un’azienda si oppone a una richiesta contributiva da parte dell’ente previdenziale di categoria.

I Fatti di Causa

Una società operante nel settore commerciale si era opposta a un verbale di accertamento emesso da un noto ente previdenziale per agenti e rappresentanti di commercio. L’ente contestava alla società l’omesso versamento di contributi per alcuni suoi agenti. La causa veniva quindi introdotta dinanzi al tribunale della città dove l’ente aveva la sua sede centrale.

La Decisione del Tribunale di Primo Grado

Tuttavia, il Tribunale adito dichiarava la propria incompetenza territoriale. Secondo il primo giudice, la norma applicabile era quella generale prevista per le controversie di lavoro autonomo, che individua la competenza in base a criteri diversi da quello della sede dell’ente. Di conseguenza, la causa non poteva essere decisa in quella sede.

Il Ricorso in Cassazione e la questione della competenza territoriale previdenza

La società, ritenendo errata la decisione, ha proposto ricorso per regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione. La questione centrale era stabilire quale comma dell’articolo 444 del codice di procedura civile dovesse applicarsi. La difesa della società sosteneva che, nel caso specifico di contributi dovuti dal preponente (l’azienda) a favore dell’agente, la competenza territoriale previdenza si radica presso il foro della sede centrale dell’ente previdenziale, come previsto dal comma 3 della norma.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. I giudici hanno spiegato la fondamentale differenza tra i diversi commi dell’art. 444 c.p.c.:

* Il primo comma si applica ai rapporti previdenziali cosiddetti ‘bilaterali’, in cui il soggetto obbligato a versare i contributi è lo stesso che beneficia delle prestazioni (ad esempio, una causa tra l’agente e l’ente per i contributi a carico dell’agente stesso).
* Il terzo comma, invece, si applica ai rapporti ‘trilaterali’. Questo è proprio il caso delle controversie tra l’azienda preponente e l’ente previdenziale. In questa configurazione, infatti, l’obbligo di versare i contributi ricade sull’azienda, ma il beneficiario delle future prestazioni previdenziali è un terzo soggetto, ovvero l’agente.

La Cassazione ha ribadito un principio consolidato: quando la struttura del rapporto previdenziale è trilaterale, la competenza si determina in base alla sede dell’ufficio dell’ente legittimato a ricevere i contributi e a gestirli. Poiché l’ente in questione ha centralizzato la riscossione dei contributi presso la sua sede principale, è il tribunale di quella città ad essere competente.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza, la Suprema Corte stabilisce che per tutte le controversie relative all’omessa contribuzione da parte di un’azienda preponente a favore dei propri agenti di commercio, il foro competente è quello del luogo in cui ha sede legale l’ente previdenziale. Viene così dichiarata la competenza territoriale del Tribunale che inizialmente l’aveva negata. Questa decisione fornisce un criterio certo e univoco, semplificando l’avvio delle azioni legali in una materia di grande rilevanza per aziende e agenti.

Quale tribunale è competente per le cause tra un’azienda e un ente previdenziale relative ai contributi per gli agenti di commercio?
È competente il tribunale del luogo in cui si trova la sede centrale dell’ente previdenziale, in quanto l’ente stesso è il soggetto legittimato a ricevere i pagamenti.

Qual è la differenza tra il comma 1 e il comma 3 dell’art. 444 c.p.c. in materia di previdenza?
Il comma 1 si applica ai rapporti ‘bilaterali’ (chi paga e chi beneficia sono la stessa persona, es. l’agente che versa i propri contributi). Il comma 3 si applica ai rapporti ‘trilaterali’ (chi paga, cioè l’azienda, è diverso da chi beneficia, cioè l’agente).

Perché il rapporto contributivo tra azienda, agente ed ente previdenziale è definito ‘trilaterale’?
È definito trilaterale perché coinvolge tre soggetti: l’azienda (preponente), che è obbligata a versare i contributi; l’agente di commercio, che è il beneficiario delle prestazioni previdenziali; e l’ente previdenziale, che riceve i contributi e gestisce la posizione dell’agente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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