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Competenza territoriale per opposizione a cartella

Una società si opponeva a una cartella esattoriale relativa a una violazione del Codice della Strada, lamentando la mancata notifica del verbale originario. Dopo un conflitto tra diversi Giudici di Pace, la Corte di Cassazione ha stabilito che la competenza territoriale spetta inderogabilmente al giudice del luogo in cui è stata commessa l’infrazione. Tale opposizione, definita ‘recuperatoria’, permette infatti di contestare il merito della sanzione originaria, radicando la competenza nel foro previsto per quella materia.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Opposizione a Cartella per Multa: Dove si Fa Causa? La Cassazione sulla Competenza Territoriale

Quando si riceve una cartella esattoriale per una multa stradale che si ritiene di non aver mai ricevuto, sorge una domanda cruciale: a quale tribunale bisogna rivolgersi per fare opposizione? La questione della competenza territoriale è fondamentale per avviare correttamente un giudizio. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha chiarito definitivamente questo punto, stabilendo un principio chiaro per le cosiddette ‘opposizioni recuperatorie’.

I Fatti di Causa

Una società proponeva opposizione a una cartella esattoriale per il pagamento di circa 240 euro, somma relativa a una violazione del Codice della Strada accertata dalla Polizia Municipale di un Comune. La società sosteneva di non aver mai ricevuto la notifica del verbale di contestazione originale, oltre a eccepire la prescrizione del credito e altri vizi dell’atto.

Il giudizio iniziava davanti al Giudice di Pace del luogo in cui la società aveva la propria sede. L’Agente della Riscossione, costituitosi in giudizio, eccepiva l’incompetenza territoriale, sostenendo che il giudice competente fosse quello del luogo dove era stata commessa l’infrazione (ai sensi del D.Lgs. 150/2011) oppure, in subordine, quello del luogo di residenza del debitore, trattandosi di opposizione all’esecuzione.

Il primo Giudice di Pace accoglieva l’eccezione, indicando come competente il giudice del luogo di residenza della società. Riassunta la causa dinanzi al nuovo giudice, anche il Comune si costituiva eccependo a sua volta l’incompetenza, indicando come foro corretto quello del luogo della violazione. A fronte di questo conflitto, il secondo Giudice di Pace sollevava d’ufficio il regolamento di competenza, rimettendo la decisione alla Corte di Cassazione.

La Questione sulla Competenza Territoriale

Il cuore della vicenda ruota attorno a quale sia il criterio per determinare il giudice competente quando l’opposizione alla cartella esattoriale è motivata, principalmente, dalla mancata notifica dell’atto presupposto (il verbale della multa). In questi casi, l’opposizione non contesta solo la regolarità della cartella, ma mira a recuperare il diritto di difendersi nel merito della sanzione originaria. Questo tipo di azione è nota come ‘opposizione recuperatoria’.

I fori in discussione erano tre:
1. Il giudice del luogo in cui è stata commessa la violazione.
2. Il giudice del luogo di residenza del debitore (sede della società).
3. Il giudice dell’esecuzione.

La scelta del foro corretto è essenziale, poiché un errore può portare a una dichiarazione di incompetenza e alla necessità di riassumere il processo davanti al giudice giusto, con un conseguente allungamento dei tempi.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione, nel risolvere la questione, ha affermato un principio consolidato e di fondamentale importanza. L’opposizione a una cartella di pagamento, quando lamenta la mancata notificazione dell’atto prodromico (il verbale di accertamento), assume un carattere ‘recuperatorio’. Ciò significa che l’opponente non sta solo contestando vizi formali della cartella, ma sta di fatto esercitando il diritto di opposizione che non ha potuto esercitare prima a causa del vizio di notifica.

Di conseguenza, la causa deve essere trattata secondo le regole previste per l’opposizione all’atto originario. Nel caso di sanzioni per violazioni del Codice della Strada, l’art. 7 del D.Lgs. n. 150/2011 e l’art. 204-bis del Codice della Strada stabiliscono una competenza territoriale funzionale e inderogabile: quella del giudice del luogo in cui è stata commessa la violazione.

La Corte ha specificato che questo criterio prevale su altri, come quello del luogo di residenza del debitore. La natura dell’opposizione, che investe il merito della pretesa sanzionatoria, radica la competenza nel foro specializzato previsto dalla legge per quella specifica materia. Pertanto, il giudice competente a decidere era il Giudice di Pace del luogo in cui la Polizia Municipale aveva accertato l’infrazione.

Conclusioni

La decisione della Cassazione ribadisce una regola chiara per cittadini e imprese: se ricevete una cartella esattoriale per una multa che non vi è mai stata notificata, e intendete contestarne il merito, il tribunale a cui dovete rivolgervi è il Giudice di Pace del luogo in cui sarebbe avvenuta l’infrazione. Questa regola sulla competenza territoriale è inderogabile e garantisce che la controversia sia decisa dal giudice specializzato per materia, assicurando coerenza e uniformità nell’applicazione della legge.

Qual è il giudice competente per un’opposizione a una cartella esattoriale per una multa stradale mai notificata?
Secondo la Corte di Cassazione, il giudice competente è inderogabilmente quello del luogo in cui è stata commessa la violazione al Codice della Strada, come previsto dall’art. 7 del d.lgs. n. 150/2011.

Perché l’opposizione in questo caso è definita “recuperatoria”?
È definita “recuperatoria” perché, contestando la mancata notifica del verbale di accertamento originale, l’opposizione consente al ricorrente di recuperare la possibilità di difendersi nel merito della sanzione, come se stesse impugnando il verbale per la prima volta.

La competenza territoriale in materia di opposizione a verbali per violazioni del Codice della Strada è derogabile?
No, la competenza per territorio in questa materia ha natura inderogabile, come stabilito dall’art. 204 bis del Codice della Strada. Ciò significa che le parti non possono accordarsi per rivolgersi a un giudice diverso da quello previsto per legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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