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Competenza territoriale lavoro pubblico: guida pratica

Un aspirante docente ricorre per l’inserimento in graduatoria. La Cassazione, risolvendo un conflitto tra tribunali, stabilisce che la competenza territoriale nel lavoro pubblico si determina in base al contenuto della domanda giudiziale. Se il ricorso indica più sedi in via concorrente, la scelta del ricorrente prevale, anche se una sede si trova in un’altra circoscrizione.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza Territoriale Lavoro Pubblico: Come la Domanda Giudiziale Determina il Giudice Competente

Introdurre una causa per l’assunzione nel pubblico impiego solleva una domanda cruciale: a quale tribunale rivolgersi? La scelta del foro competente non è banale e un errore può causare ritardi e complicazioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione fa luce su come si determina la competenza territoriale nel lavoro pubblico, sottolineando il ruolo decisivo del contenuto della domanda giudiziale, specialmente quando si aspira a più sedi lavorative.

I Fatti del Caso: La Scelta tra Due Tribunali

Un aspirante docente presentava ricorso presso il Tribunale di Messina per ottenere il riconoscimento del proprio titolo di studio come abilitante all’insegnamento e, di conseguenza, l’inserimento con priorità nelle graduatorie provinciali (MAD) di Messina e/o in quelle di uno specifico istituto superiore situato a Barcellona Pozzo di Gotto.

Il Tribunale di Messina, tuttavia, si dichiarava incompetente. A suo avviso, la competenza spettava al Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, poiché il ricorrente, in una fase amministrativa precedente, aveva indicato quell’istituto come sede prioritaria. A sua volta, il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto sollevava un conflitto, chiedendo alla Corte di Cassazione di dirimere la questione. Sosteneva che la domanda giudiziale del docente faceva riferimento in modo generico alle graduatorie della Provincia di Messina, rendendo quindi competente il tribunale adito in origine.

La Questione sulla Competenza Territoriale nel Lavoro Pubblico

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione dell’articolo 413, quinto comma, del codice di procedura civile. Questa norma stabilisce che per le controversie relative a rapporti di lavoro pubblico, la competenza territoriale spetta al giudice nella cui circoscrizione ha sede l’ufficio presso il quale il dipendente presta servizio.

Ma cosa succede quando il rapporto di lavoro non è ancora stato costituito e si agisce in giudizio proprio per ottenerne la creazione? La giurisprudenza costante, richiamata dalla Cassazione, applica il principio del “rapporto di lavoro virtuale”. La competenza si radica nel luogo in cui il lavoratore sarebbe destinato a prestare servizio se la sua domanda venisse accolta. Il problema, in questo caso, era che il ricorrente aveva indicato due alternative: una su base provinciale (Messina) e una legata a un singolo istituto (Barcellona Pozzo di Gotto).

Il Principio della Domanda Giudiziale

La Corte di Cassazione ribadisce un principio cardine: la competenza si determina esclusivamente sulla base del contenuto della domanda giudiziale. Ciò che un aspirante lavoratore può aver indicato in una fase amministrativa precedente (come la compilazione di un modulo online per l’inserimento in graduatoria) non ha rilevanza se non viene poi trasfuso nell’atto che avvia il processo.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte ha accolto la tesi del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, dichiarando la competenza del Tribunale di Messina. La motivazione è lineare e chiara: il ricorso presentato dal docente prospettava “in via concorrente ed equiparata” l’inserimento nelle graduatorie provinciali di Messina e in quelle dell’istituto di Barcellona Pozzo di Gotto. Non emergeva dalla domanda giudiziale una preferenza o una priorità per la seconda sede.

Di conseguenza, il Tribunale di Messina ha errato nel dare rilievo a un’indicazione prioritaria “verosimilmente compiuta in sede amministrativa” ma non riproposta nell’atto processuale. Poiché la domanda giudiziale includeva una richiesta relativa all’intera provincia di Messina, il tribunale di quella circoscrizione era pienamente competente a decidere. In presenza di più fori potenzialmente competenti, la scelta operata dall’attore che adisce uno di essi è legittima e va rispettata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza offre importanti indicazioni pratiche per chiunque intenda avviare una causa per l’instaurazione di un rapporto di lavoro pubblico. In primo luogo, evidenzia l’importanza cruciale di redigere con la massima attenzione la domanda giudiziale. È questo atto a cristallizzare le richieste e a determinare il giudice competente. Qualsiasi indicazione o preferenza espressa in fasi precedenti è giuridicamente irrilevante se non viene formalizzata nel ricorso. In secondo luogo, conferma che, in caso di fori alternativi (ad esempio, quando si chiede l’inserimento in graduatorie di ambiti territoriali diversi), il ricorrente ha il diritto di scegliere quale dei giudici competenti adire, e tale scelta non può essere messa in discussione se fondata sul contenuto della sua stessa domanda.

Come si determina il giudice competente nelle cause per l’assunzione nel pubblico impiego?
La competenza si determina sulla base del contenuto della domanda giudiziale, con riferimento al luogo dove ha sede l’ufficio presso cui il lavoratore chiede di essere assunto, secondo il principio del cosiddetto ‘rapporto di lavoro virtuale’.

Se un ricorso indica più sedi di lavoro in circoscrizioni diverse, quale tribunale è competente?
Se le sedi sono indicate nella domanda giudiziale in via concorrente ed equiparata, la competenza spetta al tribunale scelto dal ricorrente, a condizione che sia quello di una delle sedi indicate nel ricorso.

Una preferenza espressa in una fase amministrativa precedente al ricorso influenza la competenza del giudice?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la competenza si basa esclusivamente sul contenuto della domanda giudiziale. Un’indicazione di priorità fornita in sede amministrativa, se non viene esplicitamente riproposta nel ricorso, è irrilevante per la determinazione del giudice competente.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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