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Competenza territoriale fondo pensione: decide la sede

La Corte di Cassazione stabilisce la competenza territoriale per le cause contro un fondo pensione complementare. In un caso riguardante una pensione di reversibilità, una vedova aveva citato il fondo presso il tribunale della sua residenza. La Suprema Corte ha accolto il ricorso del fondo, affermando che, trattandosi di previdenza complementare e non obbligatoria, la competenza territoriale del fondo pensione si radica presso la sede legale del fondo stesso (foro del convenuto) e non presso la residenza dell’attore.

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Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza territoriale fondo pensione: la sede del fondo vince sulla residenza dell’iscritto

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito un punto fondamentale riguardo la competenza territoriale fondo pensione in caso di controversie. La decisione stabilisce che per le cause relative a prestazioni erogate da fondi di previdenza complementare, il foro competente è quello della sede del fondo, e non quello di residenza del beneficiario. Questa pronuncia offre importanti indicazioni per iscritti e gestori di fondi pensione.

I Fatti di Causa

Il caso nasce dalla richiesta di una vedova di ottenere la pensione di reversibilità da un fondo di previdenza complementare per giornalisti. La signora aveva avviato la causa presso il Tribunale della propria città di residenza.

Il Fondo, costituitosi in giudizio, ha immediatamente sollevato un’eccezione di incompetenza territoriale, sostenendo che il giudice competente fosse il Tribunale della città in cui il Fondo stesso ha la sua unica sede legale. Il Tribunale di primo grado, tuttavia, aveva respinto l’eccezione, ritenendosi competente ai sensi dell’art. 444 del codice di procedura civile, che per le controversie di previdenza e assistenza obbligatorie indica come competente il foro di residenza dell’attore. Di fronte a questa decisione, il Fondo ha proposto ricorso per regolamento di competenza direttamente in Cassazione.

La questione sulla competenza territoriale del fondo pensione

Il nodo centrale della controversia era stabilire quale norma applicare per determinare il giudice competente. Da un lato, la posizione dell’attrice, avallata dal primo giudice, che equiparava la prestazione del fondo complementare a una prestazione previdenziale tout court, applicando il foro speciale e protettivo del lavoratore/beneficiario. Dall’altro, la tesi del Fondo, secondo cui la natura contrattuale e non obbligatoria della previdenza complementare escludeva l’applicazione di tale foro speciale.

Secondo il Fondo, la controversia, derivando da obblighi di natura contrattuale e collettiva, doveva essere regolata dalle norme generali sulla competenza, in particolare dall’art. 413, comma 7, c.p.c., che per i casi non specificamente previsti rinvia al foro generale del convenuto, ovvero il luogo dove ha sede legale la persona giuridica citata in giudizio.

Le motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha ritenuto il ricorso del Fondo ammissibile e fondato. In primo luogo, ha chiarito che l’ordinanza del tribunale, pur non essendo una sentenza, aveva un carattere decisorio sulla questione di competenza e, pertanto, era legittimamente impugnabile con il regolamento di competenza.

Nel merito, la Suprema Corte ha operato una distinzione cruciale tra previdenza obbligatoria e previdenza complementare. La prestazione richiesta, una pensione di reversibilità erogata da un fondo integrativo e convenzionale, non rientra nel campo della previdenza obbligatoria disciplinata dal primo comma dell’art. 442 c.p.c. Al contrario, essa ricade nel secondo comma dello stesso articolo, che riguarda le controversie relative a obblighi di assistenza e previdenza derivanti da contratti o accordi collettivi.

Per queste ultime, la legge non prevede il foro speciale di residenza dell’attore (art. 444 c.p.c.). Si deve invece applicare il criterio residuale indicato dall’art. 413, comma 7, c.p.c. Questo articolo, per le controversie non contemplate nei commi precedenti, rinvia ai criteri generali, tra cui quello dell’art. 18 c.p.c. (foro del convenuto). Di conseguenza, poiché il Fondo convenuto aveva la sua unica sede in una specifica città, era il tribunale di quella circoscrizione a dover decidere la causa.

Conclusioni

Con questa ordinanza, la Corte di Cassazione ribadisce un principio consolidato: le tutele processuali previste per le controversie in materia di previdenza obbligatoria, come il foro di residenza del beneficiario, non si estendono automaticamente alle liti riguardanti la previdenza complementare. Per queste ultime, prevale il criterio generale del foro del convenuto. La decisione ha un’importante implicazione pratica: chi intende agire in giudizio contro un fondo pensione integrativo deve verificare attentamente lo statuto del fondo e radicare la causa presso il tribunale competente per il territorio in cui il fondo ha la propria sede legale, per evitare eccezioni di incompetenza che possono allungare notevolmente i tempi del processo.

Qual è il tribunale competente per le cause contro un fondo pensione complementare?
Il tribunale competente è quello del luogo in cui il fondo pensione ha la sua sede legale. Questo perché le prestazioni dei fondi complementari non sono considerate previdenza obbligatoria e si applica il criterio generale del foro del convenuto.

La regola del foro di residenza del lavoratore si applica anche alle pensioni integrative?
No, secondo la decisione in esame, la regola speciale del foro di residenza dell’attore (art. 444 c.p.c.) è prevista solo per le controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatorie, non per quelle relative a fondi pensione integrativi di natura contrattuale.

Un’ordinanza che decide sulla competenza può essere impugnata con il regolamento di competenza?
Sì, anche se la pronuncia sulla competenza è assunta con la forma di un’ordinanza e non di una sentenza, può essere impugnata con il regolamento di competenza se ha contenuto decisorio, risolvendo la questione della giurisdizione in modo definitivo per quel grado di giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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