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Competenza territoriale contributi: decide la residenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 16910/2024, ha stabilito la competenza territoriale per le controversie sui contributi previdenziali dei lavoratori autonomi. Un commerciante si era opposto a degli avvisi di addebito INPS, ma il caso è stato rimbalzato tra diversi tribunali. La Suprema Corte ha chiarito che, in base all’art. 444 c.p.c., la competenza territoriale contributi spetta al tribunale, in funzione di giudice del lavoro, nella cui circoscrizione risiede l’attore, anche se non coincide con il capoluogo di provincia.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza territoriale contributi: La residenza dell’autonomo fissa il foro competente

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito un principio fondamentale in materia di competenza territoriale contributi per i lavoratori autonomi. La decisione chiarisce definitivamente quale tribunale debba giudicare le cause di opposizione agli avvisi di addebito emessi dall’INPS, individuandolo nel foro della residenza effettiva del contribuente, indipendentemente dalla grandezza del comune o dalla sua coincidenza con il capoluogo di provincia.

I Fatti del Caso

La vicenda nasce dall’opposizione promossa da un commerciante avverso alcuni avvisi di addebito notificatigli dall’INPS per contributi dovuti alla Gestione Commercianti. Inizialmente, il ricorso era stato presentato dinanzi al Tribunale di una città del Sud Italia, il quale, tuttavia, si era dichiarato territorialmente incompetente. Secondo il primo giudice, la causa doveva essere radicata presso il tribunale della circoscrizione in cui risiedeva l’attore, individuato nel Tribunale di una grande città del Nord.

Riassunta la causa dinanzi a quest’ultimo, il nuovo giudice, pur concordando sul principio della residenza come criterio di competenza, ha sollevato d’ufficio un regolamento di competenza. Ha osservato, infatti, che il comune di residenza del ricorrente non rientrava nella propria circoscrizione territoriale, bensì in quella di un tribunale limitrofo, più piccolo ma territorialmente competente per quel comune.

La questione sulla competenza territoriale contributi

Il cuore della questione sottoposta alla Suprema Corte era determinare con esattezza quale tribunale fosse competente. Si trattava di applicare correttamente l’articolo 444 del codice di procedura civile, che disciplina la competenza per le controversie in materia di previdenza e assistenza obbligatoria. Il conflitto nasceva non tanto sul criterio (la residenza), quanto sulla sua precisa applicazione geografica: era sufficiente identificare il foro del capoluogo di provincia o era necessario individuare il tribunale nella cui specifica circoscrizione ricadeva il comune di residenza?

Le Motivazioni della Decisione

La Corte di Cassazione ha accolto il regolamento di competenza proposto dal secondo tribunale, fornendo motivazioni chiare e lineari. I giudici hanno innanzitutto confermato che la controversia, avendo ad oggetto obblighi contributivi di un lavoratore autonomo, rientra a pieno titolo nella competenza del tribunale in funzione di giudice del lavoro.

Il punto cruciale della decisione risiede nell’applicazione dell’art. 444, comma 1, c.p.c. Questa norma stabilisce che per tali controversie è competente il giudice nella cui circoscrizione risiede l’attore. La Corte ha sottolineato che il termine ‘circoscrizione’ va interpretato in senso tecnico e preciso. Non si riferisce genericamente alla provincia, ma all’esatta area geografica di competenza di ogni singolo tribunale.

Nel caso specifico, essendo pacifico e non contestato che il ricorrente risiedesse nel comune di Leinì, e che tale comune rientrasse nella circoscrizione del Tribunale di Ivrea, è quest’ultimo l’unico giudice territorialmente competente. La decisione del Tribunale di Torino di sollevare il regolamento è stata quindi ritenuta corretta, poiché ha garantito il rispetto delle norme sulla ripartizione territoriale della giurisdizione.

Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un principio di certezza del diritto fondamentale per cittadini e professionisti. Per ogni controversia relativa a contributi previdenziali di lavoratori autonomi, la competenza territoriale contributi va individuata in modo univoco nel tribunale, sezione lavoro, del luogo di residenza dell’assicurato. Questo significa che, per incardinare correttamente una causa, è indispensabile verificare quale tribunale abbia la giurisdizione sullo specifico comune di residenza, senza fare riferimento generico al capoluogo di provincia. La pronuncia, inoltre, ricorda che, trattandosi di un regolamento di competenza sollevato d’ufficio, non vi è luogo a provvedere sulle spese processuali.

Qual è il criterio per determinare la competenza territoriale nelle cause contro l’INPS per i contributi di un lavoratore autonomo?
Il criterio è la residenza dell’attore (il lavoratore autonomo). La causa deve essere proposta dinanzi al tribunale, in funzione di giudice del lavoro, nella cui circoscrizione si trova il comune di residenza del ricorrente, ai sensi dell’art. 444, comma 1, del codice di procedura civile.

Perché il Tribunale di Torino non è stato ritenuto competente nonostante il ricorrente risiedesse nella sua provincia?
Il Tribunale di Torino non è stato ritenuto competente perché il comune di residenza del ricorrente (Leinì), pur essendo nella stessa provincia, non rientrava nella sua specifica circoscrizione giudiziaria, bensì in quella del Tribunale di Ivrea. La competenza si basa sulla circoscrizione del tribunale, non sulla provincia.

Cosa accade alle spese legali in un regolamento di competenza sollevato d’ufficio dal giudice?
In caso di regolamento di competenza sollevato d’ufficio da un giudice, la Corte di Cassazione non adotta alcun provvedimento sulle spese legali del procedimento incidentale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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