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Competenza territoriale: conta il deposito del ricorso

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14058/2024, ha chiarito un punto cruciale sulla competenza territoriale nel procedimento per decreto ingiuntivo. Una società creditrice aveva ottenuto un’ingiunzione dal Tribunale di Bologna. La debitrice, nel frattempo trasferitasi a Grosseto, si opponeva eccependo l’incompetenza territoriale. Il Tribunale le dava ragione. La Cassazione, ribaltando la decisione, ha stabilito che la competenza si determina al momento del deposito del ricorso monitorio, e non alla successiva data di notifica, consolidando un principio fondamentale della procedura civile.

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Pubblicato il 16 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza territoriale nel recupero crediti: quando si decide il giudice competente?

Nel complesso mondo del contenzioso civile, la determinazione della competenza territoriale è un primo, fondamentale passo. Stabilire quale tribunale abbia il diritto di giudicare una controversia non è un mero formalismo, ma una questione che incide sui diritti di difesa e sull’efficienza della giustizia. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione (n. 14058/2024) torna su un tema classico ma sempre attuale: qual è il momento decisivo per individuare il giudice competente in un procedimento per decreto ingiuntivo? La risposta della Suprema Corte è netta e consolida un orientamento giurisprudenziale di grande rilevanza pratica.

Il Caso: Un Debito, un Trasferimento e un’Eccezione di Incompetenza

La vicenda trae origine da un’azione di recupero crediti. Una società finanziaria, succeduta in un contratto di prestito personale, ottiene un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Bologna nei confronti di una debitrice, all’epoca residente in quella città. Successivamente, la debitrice si oppone al decreto, sollevando un’eccezione di incompetenza territoriale. La sua argomentazione è semplice: al momento della notifica del decreto, lei aveva già trasferito la propria residenza in provincia di Grosseto. Pertanto, a suo dire, il giudice competente sarebbe dovuto essere il Tribunale di Grosseto, in applicazione del cosiddetto “foro del consumatore”.

Il Tribunale di Bologna accoglie l’eccezione, dichiarando la propria incompetenza. Il giudice di merito ritiene che il momento determinante per valutare la residenza del debitore-consumatore sia quello della notificazione del decreto ingiuntivo. Contro questa decisione, la società creditrice propone regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Analisi della Cassazione sulla Competenza Territoriale

La Suprema Corte ribalta completamente la decisione del Tribunale di Bologna, accogliendo il ricorso della società. Il principio di diritto affermato è chiaro e si basa su una giurisprudenza consolidata: nel procedimento monitorio, la competenza territoriale del giudice deve essere valutata con riferimento al momento in cui viene depositato il ricorso introduttivo, e non alla data successiva in cui il ricorso e il decreto vengono notificati al debitore.

Le Motivazioni

La Corte spiega che la fase monitoria (quella che va dal deposito del ricorso all’emissione del decreto) e l’eventuale fase di opposizione sono distinte. La giurisdizione e la competenza si radicano nel momento in cui la domanda giudiziale viene proposta, che nel rito monitorio coincide con il deposito del ricorso in cancelleria. È in quel preciso istante che il creditore incardina la lite e il giudice adito viene investito del potere di decidere.

La norma dell’art. 643 del codice di procedura civile, che fa riferimento alla data di notificazione per stabilire la pendenza della lite, ha un’altra finalità. Serve a regolare gli effetti sostanziali e processuali che derivano dalla costituzione del contraddittorio (come l’interruzione della prescrizione o la prevenzione rispetto ad altre cause identiche), ma non a spostare il momento di determinazione della competenza. In altre parole, la scelta del giudice competente avviene “a monte”, quando il creditore deposita il suo atto.

Di conseguenza, il fatto che la debitrice si fosse trasferita dopo il deposito del ricorso ma prima della notifica del decreto è risultato irrilevante ai fini della competenza territoriale. Al momento della presentazione della domanda, la debitrice risiedeva a Bologna, e quindi il Tribunale di Bologna era correttamente stato adito.

Un ulteriore aspetto toccato dalla Corte riguarda la modalità con cui era stata sollevata l’eccezione di incompetenza. La Cassazione ricorda che, anche in presenza di un foro inderogabile come quello del consumatore, la parte che eccepisce l’incompetenza deve contestare l’applicabilità di tutti i possibili criteri di collegamento, non solo quello scelto dall’attore. In questo caso, l’eccezione era stata formulata in modo incompleto, un vizio che, di per sé, l’avrebbe resa inefficace.

Le Conclusioni

L’ordinanza in commento offre importanti certezze agli operatori del diritto. Per i creditori, riafferma che la valutazione della competenza va fatta sulla base della situazione esistente al momento del deposito del ricorso, cristallizzando la giurisdizione e prevenendo che successivi spostamenti del debitore possano vanificare l’azione intrapresa. Per i debitori, invece, funge da monito sulla necessità di formulare le eccezioni procedurali in modo completo e tempestivo, contestando tutti i potenziali fori competenti per non vedersi rigettare l’eccezione per motivi formali. La regola è dunque chiara: nel rito monitorio, la fotografia della competenza si scatta al momento del deposito del ricorso.

Quando si determina la competenza territoriale in un procedimento per decreto ingiuntivo?
La competenza territoriale si determina con riferimento alla data di deposito del ricorso monitorio in cancelleria, non alla successiva data di notificazione del decreto al debitore.

Il successivo trasferimento di residenza del debitore dopo il deposito del ricorso sposta la competenza del tribunale?
No, il trasferimento di residenza del debitore avvenuto dopo il deposito del ricorso è irrilevante ai fini della determinazione della competenza, poiché questa si radica definitivamente al momento della presentazione della domanda giudiziale.

Perché la data di notifica del decreto ingiuntivo è comunque importante se non fissa la competenza?
La data di notifica del decreto, secondo l’art. 643 c.p.c., è rilevante per altri effetti processuali e sostanziali, come la pendenza della lite, la costituzione del contraddittorio e l’interruzione della prescrizione, ma non per individuare il giudice competente a emettere il decreto stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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