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Competenza per territorio nel pubblico impiego: la guida

In una controversia avviata da una docente precaria per il riconoscimento della carta elettronica, la Corte di Cassazione ha risolto un conflitto di giurisdizione. È stato stabilito che la competenza per territorio si radica presso il tribunale nella cui circoscrizione si trova l’ufficio dove il dipendente pubblico presta servizio al momento del deposito del ricorso, anche se la domanda riguarda periodi lavorativi svolti in altre sedi.

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Pubblicato il 3 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza per territorio: la sede di servizio attuale del dipendente pubblico è decisiva

Determinare il tribunale corretto a cui rivolgersi è il primo passo fondamentale per avviare qualsiasi causa. Nelle controversie di lavoro con la Pubblica Amministrazione, la regola della competenza per territorio assume contorni specifici, come chiarito da una recente ordinanza della Corte di Cassazione. Il provvedimento analizza il caso di una docente precaria e stabilisce un principio chiave: a contare è il luogo dove si lavora al momento della presentazione del ricorso, anche se la richiesta riguarda periodi lavorativi passati e svolti altrove.

Il caso: una docente e la richiesta della carta elettronica

Una docente con un contratto a tempo determinato ha citato in giudizio il Ministero dell’Istruzione per ottenere il riconoscimento del suo diritto a usufruire della carta elettronica per l’aggiornamento professionale. La sua carriera era caratterizzata da una serie di supplenze in diverse città: prima a Roma e, al momento di avviare la causa, presso una scuola primaria in provincia di Salerno.

Il ricorso è stato inizialmente presentato al Tribunale di Roma, il quale ha però declinato la propria competenza, indicando come competente il Tribunale di Salerno. Quest’ultimo, a sua volta, ha sollevato un conflitto di competenza, sostenendo che il foro corretto fosse quello di Nocera Inferiore, poiché il comune dove la docente lavorava ricadeva in quella circoscrizione. La questione è così giunta all’esame della Corte di Cassazione.

La questione sulla competenza per territorio nel pubblico impiego

Il nodo centrale della vicenda riguardava l’interpretazione dell’articolo 413 del Codice di Procedura Civile. Questa norma stabilisce che per le controversie di lavoro dei dipendenti pubblici, la competenza per territorio spetta al giudice nella cui circoscrizione si trova l’ufficio al quale il dipendente è addetto.

Il dubbio sorgeva dal fatto che la docente chiedeva il beneficio per anni scolastici in cui aveva lavorato a Roma, ma al momento della domanda prestava servizio in un’altra località. Quale sede di lavoro doveva prevalere per incardinare correttamente il giudizio?

La decisione della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha risolto il conflitto dichiarando la competenza del Tribunale di Nocera Inferiore, accogliendo di fatto la tesi del Tribunale di Salerno e del Pubblico Ministero. La decisione si fonda su un’interpretazione chiara e funzionale della normativa processuale.

Il criterio dell’attualità del servizio

Il principio cardine ribadito dalla Corte è quello dell’attualità: per determinare la competenza per territorio, bisogna guardare all’ufficio presso cui il dipendente presta servizio nel momento in cui deposita il ricorso. Questo criterio prevale anche quando l’oggetto della causa, come in questo caso, riguarda diritti maturati durante precedenti rapporti di lavoro intrattenuti in sedi diverse.

Le motivazioni della Corte

La Corte ha spiegato che la ratio legis (la ragione della norma) dell’art. 413 c.p.c. è quella di rendere il processo più celere e funzionale. Radicare la causa nel luogo in cui il lavoratore presta effettivamente servizio significa avvicinare la giustizia al dipendente e al luogo dove le prove possono essere raccolte più agevolmente. Anche se la richiesta della docente si basava su una serie di contratti a termine precedenti, la continuità del rapporto con la stessa amministrazione e l’attualità dell’impiego al momento della domanda giustificano una considerazione unitaria della sua posizione. L’attuale inserimento nel sistema scolastico è un presupposto fondamentale per l’accoglimento della domanda, e questo rafforza l’importanza della sede di servizio al momento del ricorso. Pertanto, il Tribunale di Roma aveva errato nell’individuare il tribunale competente, pur avendo correttamente identificato il principio di diritto.

Le conclusioni

Questa ordinanza fornisce un’indicazione pratica e inequivocabile per tutti i dipendenti pubblici che intendono avviare una causa di lavoro. Il foro competente non è legato alle sedi di servizio passate, ma è determinato esclusivamente dal luogo in cui si lavora al momento dell’azione legale. Questa regola garantisce certezza del diritto e favorisce un’amministrazione della giustizia più efficiente, concentrando il processo nel luogo più rilevante per la posizione attuale del lavoratore.

Come si determina la competenza per territorio nelle cause di lavoro dei dipendenti pubblici?
La competenza territoriale si determina in base al luogo in cui ha sede l’ufficio presso cui il dipendente presta servizio al momento della presentazione della domanda giudiziale, secondo quanto previsto dall’art. 413 del codice di procedura civile.

Se un dipendente pubblico ha avuto più contratti in città diverse, quale tribunale è competente per una causa che li riguarda tutti?
È competente il tribunale del luogo in cui il lavoratore sta prestando servizio al momento del deposito del ricorso. L’attualità della sede di servizio è il criterio decisivo, anche se la richiesta riguarda periodi lavorativi svolti in altre circoscrizioni.

Perché il luogo di lavoro attuale è così importante per stabilire la competenza del giudice?
La scelta di radicare la competenza nel luogo di lavoro attuale (ratio legis) ha lo scopo di rendere il processo più funzionale e celere, localizzandolo in un foro normalmente vicino alla residenza del dipendente e dove è più agevole reperire gli elementi probatori necessari al giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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