LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Competenza per territorio: dove si fa causa per IP?

La Corte di Cassazione stabilisce la competenza per territorio in un caso di violazione di proprietà intellettuale. Un’emittente nazionale ha citato in giudizio una piattaforma satellitare per la trasmissione non autorizzata dei suoi programmi. La Suprema Corte ha chiarito che il foro competente non è quello della sede del danneggiato, ma quello in cui è avvenuto il primo atto illecito, ovvero la prima immissione del segnale. Di conseguenza, la competenza è stata attribuita al tribunale della città in cui ha sede la piattaforma satellitare, consolidando un principio chiave per le cause di questo tipo.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza per Territorio e Violazione IP: Decide il Luogo del Primo Atto Illecito

Determinare la corretta competenza per territorio è un passo fondamentale in qualsiasi causa civile. Scegliere il tribunale sbagliato può portare a ritardi e costi aggiuntivi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento cruciale su questo tema, in particolare per le controversie legate alla violazione della proprietà intellettuale nel settore delle trasmissioni televisive. Vediamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti della Causa

La vicenda ha origine dall’azione legale intrapresa da una nota emittente televisiva nazionale contro un’importante piattaforma televisiva satellitare. L’emittente pubblica accusava la piattaforma di trasmettere i suoi programmi senza averne diritto e senza corrispondere alcun compenso, configurando una violazione dei diritti di proprietà intellettuale e una condotta anticoncorrenziale. La richiesta di risarcimento era molto ingente.

L’azione legale è stata avviata presso il Tribunale della città in cui ha sede legale l’emittente nazionale. Tuttavia, la piattaforma satellitare si è difesa eccependo l’incompetenza territoriale di tale tribunale, sostenendo che la causa avrebbe dovuto essere incardinata presso il foro della propria sede, dove materialmente avveniva la trasmissione dei segnali.

La Questione sulla Competenza per Territorio

Il cuore della disputa legale risiedeva nell’interpretazione dell’art. 20 del codice di procedura civile, che individua il foro competente per le cause relative a obbligazioni nel luogo in cui l’obbligazione è sorta (forum commissi delicti). Le due parti proponevano interpretazioni opposte:

* L’emittente nazionale (ricorrente): Sosteneva che il danno si fosse concretizzato presso la sua sede legale. In questo luogo, infatti, si sarebbero verificate le conseguenze negative della mancata remunerazione. La sua tesi si basava sul principio del cosiddetto “danno-conseguenza”, simile a quello applicato nei casi di diffamazione, dove il danno alla reputazione si manifesta nel luogo di vita e lavoro del danneggiato.

* La piattaforma satellitare (controricorrente): Affermava che l’atto illecito, ovvero la trasmissione non autorizzata, avesse avuto origine presso la sua sede. Di conseguenza, quello era il luogo in cui era sorta l’obbligazione risarcitoria, rendendo competente il tribunale locale.

Il Tribunale di prima istanza aveva dato ragione alla piattaforma satellitare, ma l’emittente nazionale ha impugnato la decisione davanti alla Corte di Cassazione con un regolamento di competenza.

La Decisione della Cassazione e le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’emittente televisiva e ha confermato la competenza del Tribunale della città in cui ha sede la piattaforma satellitare. Le motivazioni della Corte sono state chiare e lineari.

I giudici hanno sottolineato una distinzione fondamentale tra la violazione dei diritti della personalità (come la diffamazione) e la violazione dei diritti di proprietà intellettuale. Nel caso della diffamazione, il danno è strettamente legato all’ambiente sociale ed economico del danneggiato, quindi è corretto radicare la competenza nel luogo del suo domicilio o della sua sede. Nel caso in esame, invece, il pregiudizio non consiste in un danno alla reputazione, ma nella lesione del diritto d’autore. Tale lesione si verifica nel momento e nel luogo in cui l’atto illecito viene commesso per la prima volta. Per le trasmissioni televisive, questo momento coincide con la “prima immissione illecita del segnale”. È in quel preciso istante che il diritto viene violato, e il danno si manifesta per la prima volta nel patrimonio del titolare.

Di conseguenza, il luogo rilevante per determinare la competenza per territorio è quello in cui si è verificato l’illecito, e non quello in cui si trovano le sedi del soggetto danneggiato. La diffusione capillare del segnale su tutto il territorio nazionale non sposta la competenza, poiché ciò che conta è il punto di origine dell’azione illegittima.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza consolida un principio di notevole importanza pratica per tutte le aziende che operano nel settore dei media e della proprietà intellettuale. La decisione stabilisce che, in caso di violazione del diritto d’autore tramite trasmissioni diffuse, il foro competente a decidere la causa è quello del luogo da cui ha origine la trasmissione non autorizzata. Questo criterio offre maggiore certezza del diritto, poiché ancora la competenza a un dato oggettivo (il luogo dell’azione) piuttosto che a uno più soggettivo (il luogo in cui si percepiscono le conseguenze del danno). Per le aziende, ciò significa poter prevedere con maggiore accuratezza quale sarà il tribunale competente in caso di contenzioso, pianificando meglio la propria strategia legale.

In caso di violazione dei diritti d’autore tramite trasmissione televisiva, qual è il tribunale competente?
Il tribunale competente è quello del luogo in cui l’atto illecito è stato commesso per la prima volta, ovvero dove è avvenuta la prima immissione del segnale di trasmissione non autorizzato, che solitamente coincide con la sede dell’emittente che effettua la trasmissione.

Perché la Corte di Cassazione ha escluso l’applicazione del principio valido per la diffamazione?
La Corte ha distinto le due fattispecie perché nella violazione del diritto d’autore il pregiudizio consiste nella lesione del diritto patrimoniale che si verifica con l’atto illecito della trasmissione. Nella diffamazione, invece, il danno è la lesione della reputazione, che si concretizza nell’ambiente sociale ed economico in cui vive la persona danneggiata.

Cosa si intende per “luogo della prima immissione illecita del segnale”?
È il luogo fisico da cui l’operatore non autorizzato ha iniziato a trasmettere il programma o il contenuto protetto da diritto d’autore, dando così inizio alla violazione. Questo luogo è considerato il posto dove l’obbligazione risarcitoria sorge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati