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Competenza magistrati Cassazione: il foro è Roma

Un avvocato ha intentato una causa di risarcimento danni contro lo Stato, lamentando un errore giudiziario da parte della Corte di Cassazione. La Suprema Corte, intervenendo su un regolamento di competenza, ha stabilito in modo definitivo che per le azioni di responsabilità civile che coinvolgono esclusivamente la competenza dei magistrati della Cassazione, il foro territoriale inderogabile è quello del Tribunale di Roma. La decisione si basa sul principio del ‘forum commissi delicti’, dato che la Cassazione ha sede a Roma.

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Pubblicato il 3 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza Magistrati Cassazione: La Suprema Corte Conferma il Foro Esclusivo di Roma

La questione della responsabilità civile dei magistrati e la conseguente individuazione del giudice competente a decidere è un tema di grande delicatezza e importanza nel nostro ordinamento. Un recente provvedimento della Corte di Cassazione, l’ordinanza n. 5087/2024, ha ribadito un principio fondamentale riguardo alla competenza per i magistrati della Cassazione: quando l’azione di risarcimento è diretta contro lo Stato per presunti errori commessi esclusivamente da giudici della Suprema Corte, il foro competente è, senza eccezioni, quello di Roma. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione.

I Fatti del Caso: Un’Azione di Risarcimento Contro lo Stato

La vicenda trae origine da un’azione legale intentata da un avvocato ai sensi della Legge n. 117 del 1988 sulla responsabilità civile dei magistrati. Il professionista sosteneva di aver subito un danno a seguito di una sentenza sfavorevole emessa dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, la quale aveva confermato una sanzione disciplinare a suo carico. L’avvocato aveva quindi citato in giudizio la Presidenza del Consiglio dei Ministri dinanzi al Tribunale di Perugia per ottenere il risarcimento.

L’Amministrazione statale, costituendosi in giudizio, ha eccepito in via preliminare l’incompetenza territoriale del Tribunale adito. Il Tribunale di Perugia, accogliendo l’eccezione, ha dichiarato la propria incompetenza, indicando come foro competente il Tribunale di Roma e condannando l’attore al pagamento delle spese legali.

Contro questa ordinanza, l’avvocato ha proposto un regolamento di competenza dinanzi alla Corte di Cassazione, contestando la decisione e sostenendo che la competenza dovesse essere radicata presso altri fori, come Brescia o Milano, sulla base di una diversa interpretazione delle norme applicabili.

La Questione sulla Competenza dei Magistrati della Cassazione

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione delle norme che regolano la competenza territoriale nelle azioni di responsabilità civile contro lo Stato per atti dei magistrati. Il ricorrente ha sollevato diverse censure, sostenendo che il Tribunale di Perugia avesse erroneamente applicato l’art. 25 c.p.c. (foro dello Stato) e ignorato i criteri alternativi previsti dalla Legge n. 117/1988 e dall’art. 11 c.p.p., che disciplina la competenza per i procedimenti riguardanti i magistrati. L’argomentazione principale era che la regola generale dovesse essere derogata, individuando un foro alternativo per garantire l’imparzialità.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato i motivi del ricorso manifestamente infondati, confermando pienamente la decisione del Tribunale di Perugia. Gli Ermellini hanno richiamato un consolidato principio di diritto, già sancito dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 14842 del 2018.

Secondo tale principio, occorre distinguere due scenari:

1. Coinvolgimento di più giudici (merito e legittimità): Se l’azione di responsabilità riguarda atti compiuti da magistrati di diversi gradi di giudizio (es. Tribunale, Appello e Cassazione), la competenza si determina secondo il criterio dello spostamento previsto dall’art. 11 del codice di procedura penale, richiamato dalla Legge n. 117/1988.
2. Coinvolgimento esclusivo di magistrati della Cassazione: Se, come nel caso di specie, l’azione di responsabilità ha ad oggetto unicamente comportamenti, atti o provvedimenti dei magistrati della Corte di Cassazione, la regola dello spostamento non si applica.

La ragione è che la Corte di Cassazione è un “ufficio di rilevanza nazionale”, un organo supremo di giustizia che non ha alcun collegamento con uno specifico distretto di corte d’appello. Pertanto, il meccanismo che sposta la competenza alla corte d’appello di un altro distretto non può operare. In questa ipotesi, torna ad applicarsi la regola generale del forum commissi delicti (foro del luogo dove è stato commesso l’illecito), stabilita dall’art. 25 c.p.c. Poiché la Corte di Cassazione ha sede e opera a Roma, è lì che si considera sorta l’obbligazione risarcitoria. Di conseguenza, la competenza territoriale spetta inderogabilmente al Tribunale di Roma.

La Corte ha specificato che questa soluzione, pur centralizzando il contenzioso in un’unica sede, previene il rischio di “forum shopping” (la scelta del foro ritenuto più favorevole dalla parte) e si fonda su un principio generale di individuazione della competenza basato sul luogo di commissione dell’illecito.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame consolida un orientamento giurisprudenziale chiaro e inequivocabile. Per tutti i professionisti e cittadini che intendono avviare un’azione di responsabilità civile contro lo Stato per atti imputabili esclusivamente a magistrati della Suprema Corte di Cassazione, la strada da percorrere è una sola: il Tribunale di Roma. Questa pronuncia offre certezza giuridica, stabilendo un criterio di competenza territoriale non derogabile che garantisce uniformità e previene incertezze procedurali in una materia così complessa e delicata.

Qual è il tribunale competente per un’azione di risarcimento danni contro lo Stato per atti di magistrati della Corte di Cassazione?
Sulla base dell’ordinanza, il tribunale competente a giudicare le azioni di responsabilità civile promosse contro lo Stato per atti, comportamenti o provvedimenti attribuiti esclusivamente a magistrati della Corte di Cassazione è il Tribunale di Roma.

Perché non si applica la regola dello spostamento di competenza prevista dall’art. 11 c.p.p. per i magistrati della Cassazione?
La regola dello spostamento di competenza non si applica perché la Corte di Cassazione è un organo giudiziario di rilevanza nazionale, non collegato a uno specifico distretto di Corte d’Appello. Di conseguenza, il meccanismo previsto dall’art. 11 c.p.p., che si basa proprio su tale collegamento, non è operante.

Quale criterio si utilizza per determinare la competenza territoriale in questi casi?
Si utilizza il criterio del ‘forum commissi delicti’ (il foro del luogo in cui è sorta l’obbligazione), come previsto dall’art. 25 del codice di procedura civile. Poiché la Corte di Cassazione ha sede e svolge le sue funzioni a Roma, si considera che l’obbligazione risarcitoria sorga in quella città, radicando così la competenza presso il Tribunale di Roma.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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