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Competenza amministrazione sostegno: le nuove regole

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15189/2025, ha stabilito un importante principio sulla competenza nell’amministrazione di sostegno. In un caso di conflitto tra Tribunale e Corte d’Appello, la Corte ha chiarito che per tutti i reclami contro i decreti del giudice tutelare, instaurati dopo il 28 febbraio 2023, la competenza spetta al Tribunale in composizione collegiale, anche se l’amministrazione di sostegno è stata aperta prima di tale data. La decisione si fonda sul principio che ogni reclamo costituisce un procedimento autonomo, soggetto alle norme vigenti al momento della sua proposizione.

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Pubblicato il 7 settembre 2025 in Diritto di Famiglia, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Competenza Amministrazione Sostegno: Le Nuove Regole Post-Riforma Cartabia

Con una recente e chiarificatrice ordinanza, la Corte di Cassazione ha delineato i contorni della competenza nell’amministrazione di sostegno a seguito dell’entrata in vigore della Riforma Cartabia. La decisione risolve un dubbio interpretativo cruciale, stabilendo quale giudice sia competente a decidere sui reclami presentati dopo il 28 febbraio 2023, ma relativi a procedure di sostegno aperte in data anteriore. Questa pronuncia offre certezza agli operatori del diritto e alle famiglie coinvolte in queste delicate procedure.

I Fatti del Caso

Il caso trae origine da un’amministrazione di sostegno aperta nel 2012. Nel 2023, il giudice tutelare ha emesso un decreto con cui revocava la nomina dell’amministratrice di sostegno in carica, sostituendola con un avvocato, a causa di presunte irregolarità nella gestione dei rendiconti.

Contro questo decreto, è stato proposto reclamo. La Corte d’Appello di Lecce, investita della questione, si è dichiarata incompetente, ritenendo che, in base alle nuove norme introdotte dalla Riforma Cartabia (in vigore dal 28 febbraio 2023), la competenza spettasse al Tribunale in composizione collegiale. Il giudizio è stato quindi riassunto davanti al Tribunale di Brindisi, il quale, a sua volta, ha sollevato un conflitto, richiedendo un regolamento di competenza alla Corte di Cassazione. Il Tribunale sosteneva che, essendo la procedura principale iniziata nel 2012, dovessero applicarsi le vecchie regole, che attribuivano la competenza alla Corte d’Appello.

La Nuova Competenza nell’Amministrazione di Sostegno

La questione giuridica fondamentale era stabilire se le nuove disposizioni sulla competenza, introdotte dall’art. 473-bis.58 c.p.c., si applicassero anche ai procedimenti (come il reclamo) avviati dopo il 28 febbraio 2023, ma inseriti in un’amministrazione di sostegno già pendente da anni. La norma transitoria (art. 35 del d.lgs. 149/2022) prevede che le nuove disposizioni si applichino ai procedimenti instaurati successivamente alla data di entrata in vigore della riforma.

Il dilemma era se considerare il “procedimento” come l’intera amministrazione di sostegno, dalla sua apertura alla sua chiusura, oppure se ogni fase interna, come un reclamo, dovesse essere considerata un “procedimento” autonomo.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha respinto la richiesta del Tribunale di Brindisi, affermando la sua competenza a decidere sul reclamo. La Corte ha stabilito un principio di diritto chiaro e di fondamentale importanza pratica.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su una interpretazione sistematica delle nuove norme, valorizzando la natura dell’amministrazione di sostegno. Questo istituto è caratterizzato da una pluralità di possibili procedimenti che si innestano nel tempo sulla procedura principale di apertura. Ogni richiesta al giudice tutelare (di autorizzazione, di revoca, etc.) e il conseguente reclamo, danno vita a “segmenti procedurali autonomi e distinti”.

Secondo la Cassazione, il procedimento iniziale di apertura dell’amministrazione di sostegno, una volta concluso con la nomina dell’amministratore, deve considerarsi “definito”. Pertanto, ogni successiva istanza presentata al giudice tutelare dà inizio a un nuovo e autonomo procedimento. Di conseguenza, per stabilire la disciplina applicabile, si deve guardare alla data di instaurazione di questo specifico segmento procedurale.

Nel caso di specie, il reclamo è stato proposto dopo il 28 febbraio 2023. Pertanto, ad esso si applicano le nuove regole, tra cui l’art. 473-bis.58 c.p.c., che attribuisce la competenza per il reclamo avverso i decreti del giudice tutelare al Tribunale in composizione collegiale, e non più alla Corte d’Appello. La Corte ha sottolineato che questa interpretazione è coerente con il principio generale tempus regit actum, secondo cui ogni atto processuale è regolato dalla legge in vigore al momento del suo compimento.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione stabilisce un punto fermo per la gestione dei reclami in materia di amministrazione di sostegno. Le implicazioni pratiche sono significative:

1. Certezza della Competenza: Per tutti i reclami proposti dopo il 28 febbraio 2023, l’organo competente è sempre il Tribunale in composizione collegiale.
2. Irrilevanza della Data di Apertura: La data in cui è stata originariamente aperta l’amministrazione di sostegno è irrilevante per determinare la competenza sui reclami successivi alla riforma.
3. Autonomia dei Procedimenti: Ogni fase gestoria all’interno di un’amministrazione di sostegno va considerata come un procedimento autonomo, soggetto alle regole processuali vigenti nel momento in cui viene avviato.

Questa decisione garantisce uniformità di trattamento e previene ulteriori conflitti di competenza, semplificando il percorso giudiziario per la tutela delle persone più fragili.

Quale tribunale è competente per un reclamo in amministrazione di sostegno presentato dopo il 28 febbraio 2023?
La competenza spetta al Tribunale in composizione collegiale, ai sensi del nuovo art. 473-bis.58 del codice di procedura civile, introdotto dalla Riforma Cartabia.

La data di apertura dell’amministrazione di sostegno influisce sulla competenza per i reclami successivi alla Riforma Cartabia?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la data di apertura dell’amministrazione di sostegno è irrilevante. Ciò che conta è la data in cui viene instaurato il singolo procedimento di reclamo.

Come interpreta la Cassazione i procedimenti interni a un’amministrazione di sostegno ai fini delle nuove regole processuali?
La Corte li considera ‘segmenti procedurali autonomi e distinti’ rispetto a quello iniziale di apertura. Ogni reclamo è un nuovo procedimento a sé stante, e pertanto è soggetto alle norme in vigore al momento della sua proposizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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