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Compenso curatore fallimentare: il contraddittorio

La Corte di Cassazione ha annullato un decreto che liquidava il compenso del curatore fallimentare perché il precedente professionista, succeduto nell’incarico, non era stato convocato per partecipare al procedimento. Questa omissione costituisce una violazione del principio del contraddittorio, un vizio procedurale che rende nullo il provvedimento. Il caso è stato rinviato al Tribunale per una nuova decisione che assicuri la partecipazione di tutte le parti interessate.

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Pubblicato il 23 settembre 2025 in Diritto Fallimentare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Compenso Curatore Fallimentare: La Cassazione Ribadisce il Diritto al Contraddittorio

La determinazione del compenso del curatore fallimentare è un momento cruciale nella gestione di una procedura concorsuale. Quando più professionisti si succedono nello stesso incarico, la questione si complica, richiedendo un’attenta ripartizione delle spettanze. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha riaffermato un principio cardine: tutti i curatori, sia quelli in carica che i loro predecessori, devono partecipare al procedimento di liquidazione finale. L’esclusione di uno di essi viola il principio del contraddittorio e rende nullo il provvedimento.

I Fatti di Causa

Una professionista, già curatrice di una procedura fallimentare, si è vista liquidare un compenso finale di 15.000 euro da un decreto del Tribunale. Tale importo era stato determinato nell’ambito di una liquidazione complessiva che includeva anche il compenso per la curatrice subentrante. Il problema sorgeva dal fatto che la prima curatrice, nel corso del suo incarico, aveva già ricevuto acconti per 30.000 euro, regolarmente liquidati con precedenti decreti. Il Tribunale, nel determinare il compenso finale unitario per l’intera procedura, aveva ricalcolato e ripartito le somme tra le due professioniste senza, tuttavia, coinvolgere la prima curatrice nel procedimento decisionale. Ritenendo leso il proprio diritto di difesa, la professionista ha proposto ricorso in Cassazione, lamentando la violazione del principio del contraddittorio.

Il Principio del Contraddittorio nel Calcolo del Compenso Curatore Fallimentare

Il cuore della questione giuridica risiede nell’articolo 39 della Legge Fallimentare. La ricorrente ha sostenuto che il procedimento camerale, volto a determinare e ripartire il compenso tra i due curatori, si è svolto senza che le fosse data la possibilità di partecipare e far valere le proprie ragioni. Questa esclusione, a suo dire, viziava irrimediabilmente la decisione del Tribunale. La difesa si è basata sul fatto che, essendo un soggetto direttamente interessato dalla ripartizione del compenso, la sua partecipazione era essenziale per garantire un giusto processo.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato. Gli Ermellini hanno richiamato il loro consolidato orientamento giurisprudenziale, secondo cui l’unitarietà della situazione sostanziale impone la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti. Quando il Tribunale deve determinare il compenso complessivo e poi ripartirlo tra i curatori succedutisi, è necessario che tutti partecipino al procedimento camerale.

Ciascun professionista deve avere la possibilità di esporre al collegio le proprie prospettazioni sulle modalità di liquidazione e ripartizione. Non è sufficiente che il curatore in carica avvii l’istanza, anche per conto del predecessore, senza informarlo. La Corte ha sottolineato che nel caso di specie era pacifico che la curatrice cessata non fosse stata avvisata dell’avvio del procedimento, come confermato dallo stesso decreto impugnato, che faceva riferimento unicamente all’istanza della curatrice succeduta.

Conclusioni

Il vizio del contraddittorio riscontrato ha portato alla nullità del decreto. La Corte ha quindi cassato il provvedimento e rinviato la causa al Tribunale, in diversa composizione, affinché proceda a una nuova liquidazione. Questa volta, il Tribunale dovrà assicurare il pieno coinvolgimento di entrambe le professioniste, garantendo così il rispetto del diritto di difesa. La decisione ribadisce l’importanza fondamentale del contraddittorio come garanzia di equità e correttezza processuale, anche nei procedimenti camerali, specialmente quando incidono su diritti soggettivi di natura patrimoniale come il compenso del curatore fallimentare.

Quando più curatori si succedono in una procedura fallimentare, come va determinato il compenso finale?
Secondo la Corte, il compenso va determinato in modo unitario e poi ripartito tra i vari curatori. Questo processo deve avvenire in un unico procedimento a cui devono partecipare tutti i professionisti che si sono succeduti nell’incarico.

Cosa succede se un ex curatore non viene convocato nel procedimento di liquidazione del compenso?
La mancata convocazione costituisce una violazione del principio del contraddittorio. Questa violazione comporta la nullità del decreto di liquidazione, che deve essere annullato.

È sufficiente che il curatore in carica avvii la procedura di liquidazione per tutti?
No, non è sufficiente. La Corte di Cassazione ha chiarito che il curatore in carica non può agire di sua iniziativa senza notiziare in alcun modo chi lo ha preceduto. Ogni curatore deve avere la possibilità di presentare direttamente al collegio le proprie argomentazioni.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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