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Compenso CTU: aumento e termini di deposito

Una professionista ha contestato l’aumento del compenso CTU per eccezionale importanza e la mancata riduzione per ritardo. La Cassazione ha respinto il ricorso, chiarendo che l’aumento era legittimo data la complessità del caso e che solo la violazione del termine finale di deposito, non di quelli intermedi, giustifica la riduzione del compenso CTU.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Compenso CTU: Aumento per Complessità e Termini di Deposito

La determinazione del corretto compenso CTU è un tema cruciale nella procedura civile, spesso fonte di contestazioni. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre chiarimenti fondamentali su due aspetti chiave: le condizioni per l’aumento del compenso per ‘eccezionale importanza’ e le conseguenze della violazione dei termini per il deposito della perizia. La Corte ha stabilito che l’aumento è legittimo se ben motivato dalla complessità dell’incarico e che solo la violazione del termine finale di deposito, e non di quelli intermedi, comporta la riduzione del compenso.

I Fatti di Causa

Una professionista aveva richiesto e ottenuto un decreto ingiuntivo per oltre 200.000 euro a titolo di compensi professionali residui nei confronti di una società e del suo socio. Questi ultimi si erano opposti, eccependo la prescrizione di parte del credito e contestando l’importo. Nel corso del giudizio di opposizione, il Tribunale di Mantova aveva nominato un Consulente Tecnico d’Ufficio (CTU) per accertare il compenso effettivamente spettante alla professionista.

Al termine del suo lavoro, il giudice liquidava il compenso CTU in circa 7.000 euro, applicando il valore massimo previsto dalle tabelle ministeriali. A questa cifra, però, aggiungeva un ulteriore aumento di quasi 3.500 euro, ai sensi dell’art. 52, comma 1, del D.P.R. 115/2002, motivandolo con l’eccezionale importanza e complessità dell’incarico. Il giudice, inoltre, non applicava la riduzione di 1/3 prevista dal comma 2 dello stesso articolo per il ritardato deposito, poiché il termine finale, prorogato su richiesta del CTU, era stato rispettato.

L’Opposizione e i Motivi del Ricorso

La professionista, ritenendo la liquidazione eccessiva, proponeva opposizione. Sosteneva che l’aumento fosse ingiustificato e che, al contrario, dovesse essere applicata la riduzione per ritardo. Il Tribunale respingeva l’opposizione, confermando la decisione precedente.

Di qui il ricorso in Cassazione, basato su due motivi principali:
1. Violazione delle norme sul compenso CTU: Secondo la ricorrente, la complessità dell’incarico (analisi di 4.500 pagine di documenti, undici anni di attività, 170 prestazioni professionali) poteva al massimo giustificare l’applicazione della tariffa massima, ma non l’ulteriore aumento per ‘eccezionale importanza’.
2. Mancata riduzione per ritardo: La ricorrente lamentava che il CTU non avesse rispettato i termini intermedi per l’invio della bozza della relazione alle parti, ma solo quello finale. Questo, a suo avviso, avrebbe dovuto comportare la riduzione di 1/3 del compenso.

La Decisione della Cassazione sul Compenso CTU

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso manifestamente infondato, rigettandolo e fornendo importanti principi di diritto sulla liquidazione del compenso CTU.

Le Motivazioni: Aumento per Eccezionale Complessità

Sul primo motivo, la Corte ha ribadito un principio consolidato: la valutazione sull’eccezionale importanza e complessità di una consulenza tecnica rientra nel potere discrezionale del giudice di merito. Tale valutazione non è sindacabile in sede di legittimità se, come nel caso di specie, è supportata da una motivazione logica e coerente. Il Tribunale aveva adeguatamente giustificato l’aumento citando la mole di documenti, la pluralità dei quesiti e l’ampiezza della relazione. Pertanto, la decisione di applicare l’aumento era legittima.

Le Motivazioni: Termini di Deposito e Riduzione del Compenso

Anche il secondo motivo è stato respinto. La Corte ha chiarito un punto fondamentale riguardo ai termini processuali. L’art. 52, comma 2, del D.P.R. 115/2002 prevede la riduzione del compenso solo in caso di superamento del termine fissato per il completamento delle operazioni peritali, ovvero il deposito della relazione finale. La circostanza che il CTU non abbia rispettato i termini intermedi per lo scambio delle bozze con le parti è irrilevante ai fini di questa specifica sanzione, a condizione che sia stato garantito il diritto di difesa. Nel caso in esame, il termine finale era stato prorogato e poi rispettato, rendendo inapplicabile la riduzione.

Le Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione consolida due importanti principi per la prassi processuale. In primo luogo, conferma che l’aumento del compenso CTU per ‘eccezionale importanza’ è una decisione ampiamente discrezionale del giudice di merito, difficilmente contestabile se adeguatamente motivata. In secondo luogo, stabilisce con chiarezza che l’unica scadenza la cui violazione può comportare la decurtazione del compenso è quella finale per il deposito della perizia. Questo chiarisce che il rispetto dei termini per il contraddittorio tecnico intermedio, pur essendo importante per il corretto svolgimento del processo, non incide direttamente sulla liquidazione del compenso ai sensi della norma specifica sulla riduzione.

Quando può essere aumentato il compenso del CTU oltre il massimo tariffario?
Il compenso del CTU può essere aumentato quando l’incarico riveste un’importanza eccezionale, a causa della sua complessità, difficoltà o novità. Tale valutazione è una decisione discrezionale del giudice di merito, che deve però fornire una motivazione logica e adeguata per giustificare l’aumento.

La mancata osservanza dei termini intermedi per l’invio della bozza di CTU comporta la riduzione del compenso?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la norma che prevede la riduzione di un terzo del compenso (art. 52, comma 2, D.P.R. 115/2002) si applica solo in caso di violazione del termine finale fissato per il deposito della relazione peritale completa, non per la violazione dei termini intermedi per lo scambio di bozze tra il CTU e le parti.

Il giudizio del tribunale sulla ‘eccezionale importanza’ di una CTU è sindacabile in Cassazione?
No, non è sindacabile nel merito. La Corte di Cassazione può controllare solo che la decisione del giudice precedente sia basata su una motivazione logica e non contraddittoria. Non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito sulla complessità effettiva dell’incarico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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