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Compensazione spese legali: quando è lecita?

Un passeggero ha citato in giudizio una compagnia aerea per un grave ritardo su un volo internazionale extra-UE. Sebbene il tribunale d’appello abbia respinto la richiesta di risarcimento del passeggero, ha disposto la compensazione delle spese legali a causa di un’incertezza giurisprudenziale sul tema, risolta solo in corso di causa da una sentenza della Cassazione. La compagnia aerea ha impugnato la decisione sulle spese, ma la Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando che la compensazione spese legali era giustificata dalla novità e dall’evoluzione della giurisprudenza.

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Pubblicato il 6 novembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Compensazione Spese Legali: La Cassazione Chiarisce i Limiti

L’ordinanza in esame offre un importante chiarimento sulla compensazione spese legali, specialmente quando una causa è influenzata da un’evoluzione della giurisprudenza. La Corte di Cassazione ha stabilito che, in presenza di una situazione di obiettiva incertezza del diritto o di un mutamento interpretativo avvenuto in corso di causa, il giudice può legittimamente decidere di compensare le spese tra le parti, anche se una di esse risulta formalmente vincitrice.

I Fatti del Caso: Dal Ritardo Aereo alla Controversia Legale

Un passeggero aveva subito un ritardo di oltre 13 ore su un volo internazionale con tratta Bangkok-Mosca-Venezia. In primo grado, il Giudice di Pace gli aveva riconosciuto un indennizzo forfettario di 600 euro, applicando per analogia il Regolamento CE 261/2004, che disciplina i diritti dei passeggeri aerei all’interno dell’Unione Europea.

La compagnia aerea ha impugnato la decisione. Durante il giudizio d’appello, è intervenuta una sentenza della Corte di Cassazione (n. 9474/2021) che ha stabilito l’inapplicabilità del suddetto regolamento ai voli internazionali extra-UE, per i quali il passeggero deve dimostrare di aver subito un danno effettivo.

Il Tribunale di Padova, in funzione di giudice d’appello, ha quindi riformato la sentenza di primo grado, rigettando la domanda del passeggero. Tuttavia, ha disposto la compensazione integrale delle spese legali per entrambi i gradi di giudizio, proprio in virtù del mutamento giurisprudenziale che aveva risolto una questione fino a quel momento dibattuta.

La Decisione della Corte di Cassazione

La compagnia aerea ha proposto ricorso in Cassazione, contestando la decisione sulla compensazione delle spese. Sosteneva che la deroga al principio della soccombenza fosse ingiustificata. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso, confermando la correttezza della decisione del Tribunale.

Le Motivazioni: La Giustificazione della Compensazione Spese Legali

La Corte ha ribadito che, ai sensi dell’art. 92 del codice di procedura civile, la compensazione delle spese è ammessa non solo in caso di soccombenza reciproca, ma anche in presenza di ‘assoluta novità della questione trattata o mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti’.

L’Incertezza Giurisprudenziale come Giusto Motivo

Il Tribunale aveva correttamente rilevato che, al momento dell’instaurazione della causa, esisteva un forte contrasto giurisprudenziale. Molti giudici di merito applicavano analogicamente il Regolamento UE 261/04, mentre altri lo escludevano. Questa situazione di ‘obiettiva incertezza sul diritto controverso’ rendeva ragionevole la scelta del passeggero di agire in giudizio.

L’Evoluzione della Giurisprudenza sul Danno da Ritardo Aereo

La questione è stata definitivamente risolta solo con la sentenza della Cassazione del 2021, intervenuta quando il giudizio d’appello era già in corso. La Suprema Corte ha precisato che non è necessaria una ‘assoluta novità’ del principio, ma è sufficiente che l’orientamento si sia consolidato nella giurisprudenza di legittimità solo di recente. Di conseguenza, il mutamento giurisprudenziale ha costituito un valido e grave motivo per derogare al principio della soccombenza e disporre la compensazione spese legali.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa ordinanza conferma un principio di equità processuale fondamentale: una parte non può essere penalizzata con la condanna alle spese se, al momento di iniziare una causa, le sue ragioni erano sostenute da un orientamento giurisprudenziale plausibile, anche se successivamente superato. La decisione del giudice di compensare le spese in caso di mutamenti giurisprudenziali significativi è quindi una scelta logica e non censurabile in sede di legittimità, poiché tutela la parte che ha agito in un contesto di incertezza del diritto. La prevedibilità delle decisioni giudiziarie e la tutela dell’affidamento sono valori che il sistema processuale deve proteggere.

In quali casi un giudice può decidere per la compensazione delle spese legali?
Sulla base della decisione, un giudice può disporre la compensazione delle spese legali, oltre che nel caso di soccombenza reciproca, anche in presenza di assoluta novità della questione trattata, di un mutamento della giurisprudenza rispetto a questioni decisive, o di altre sopravvenienze che presentino analoga o maggiore gravità ed eccezionalità.

Un cambiamento di giurisprudenza avvenuto durante il processo giustifica la compensazione delle spese?
Sì. L’ordinanza conferma che un mutamento della giurisprudenza, in particolare se consolidato da una decisione della Corte di Cassazione mentre il processo è in corso, costituisce una ragione grave ed eccezionale che giustifica pienamente la compensazione delle spese legali tra le parti.

Il risarcimento forfettario del Regolamento CE 261/2004 si applica ai voli internazionali extra-UE?
No. La decisione, richiamando una precedente sentenza di legittimità, chiarisce che la disciplina del Regolamento CE 261/2004 non è estensibile per analogia ai voli che non rientrano nel suo specifico ambito di applicazione. Per tali voli, il passeggero che chiede un risarcimento deve provare l’esistenza e l’ammontare del danno effettivamente subito a causa dell’inadempimento del vettore.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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