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Compensazione spese legali: quando è illegittima?

Un avvocato vince una causa contro una multa per ZTL, ma il giudice compensa le spese. La Corte di Cassazione interviene, stabilendo che la compensazione spese legali è illegittima se non ricorrono le ipotesi tassative previste dalla legge, come l’assoluta novità della questione. La vittoria basata sull’illegittimità dell’atto della P.A. non giustifica la compensazione, ma impone la condanna alle spese della parte soccombente.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Compensazione spese legali: la Cassazione fissa i paletti

La compensazione spese legali è un istituto che consente al giudice di decidere che ogni parte paghi le proprie, derogando al principio generale della soccombenza, secondo cui chi perde paga. Tuttavia, questa facoltà non è illimitata. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito i confini rigidi entro cui tale decisione può essere presa, annullando una sentenza che aveva compensato le spese in un caso di multa per ZTL illegittima.

I Fatti del Caso: Dalla Multa ZTL al Ricorso in Cassazione

La vicenda ha origine da un verbale di violazione del Codice della Strada per accesso in una Zona a Traffico Limitato (ZTL). Un avvocato, ritenendo la sanzione ingiusta, la impugnava prima davanti al Prefetto, che rigettava il ricorso, e poi davanti al Giudice di Pace.

Quest’ultimo accoglieva l’opposizione e annullava il provvedimento, ma decideva di compensare integralmente le spese di giudizio tra le parti adducendo “evidenti motivi di opportunità” e il fatto che il ricorrente si fosse difeso personalmente. L’avvocato proponeva appello contro la sola parte relativa alle spese, ma il Tribunale confermava la decisione di primo grado, ritenendo la motivazione congrua e sottolineando un “difetto di normazione da parte del Comune” nell’istituzione della ZTL.

Insoddisfatto, il legale si rivolgeva alla Corte di Cassazione, denunciando la violazione degli articoli 91 e 92 del Codice di procedura civile, sostenendo che la motivazione per la compensazione fosse illogica e priva dei presupposti di legge.

La rigida disciplina della compensazione spese legali

Il cuore della questione risiede nell’interpretazione dell’articolo 92 del codice di procedura civile. La Corte di Cassazione ha ricordato che, a seguito degli interventi legislativi e della fondamentale sentenza della Corte Costituzionale (n. 77/2018), il potere del giudice di compensare le spese è stato drasticamente ridotto.

Oggi, al di fuori del caso di soccombenza reciproca, la compensazione è ammessa solo in ipotesi tassative:
1. Assoluta novità della questione trattata.
2. Mutamento della giurisprudenza rispetto alle questioni dirimenti.
3. Sopravvenienze relative a tali questioni.
4. Altre analoghe gravi ed eccezionali ragioni.

Il richiamo a generici “motivi di opportunità” o al fatto che la parte si difenda in proprio non rientra in nessuna di queste categorie.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto il ricorso manifestamente fondato, smontando le argomentazioni dei giudici di merito. In primo luogo, ha chiarito che la scelta di un avvocato di difendersi personalmente è una facoltà prevista dalla legge e non può in alcun modo giustificare una deroga al principio della soccombenza. Se così fosse, si creerebbe una discriminazione ingiustificata.

In secondo luogo, e in modo ancora più incisivo, la Corte ha sottolineato come la motivazione del Tribunale fosse contraddittoria. Aver accertato che la vittoria del ricorrente dipendeva dall'”illegittima istituzione della ZTL” da parte del Comune non è un motivo per compensare le spese, ma, al contrario, la prova della fondatezza della pretesa del cittadino e, quindi, la ragione principale per cui la parte soccombente (l’Amministrazione) avrebbe dovuto essere condannata al pagamento delle spese.

L’illegittimità dell’atto amministrativo non costituisce quell'”assoluta novità della questione” che la legge richiede per la compensazione. Di conseguenza, la decisione di compensare le spese è stata giudicata illegittima.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Essa riafferma che la regola generale nel processo civile è quella della soccombenza: chi perde paga le spese. La compensazione è un’eccezione che deve essere motivata in modo rigoroso, facendo riferimento esclusivo alle ipotesi tassativamente previste dalla legge. Giustificazioni generiche, basate sull’equità o su circostanze personali della parte (come l’autodifesa), non sono ammissibili. Questa ordinanza rafforza la tutela del cittadino che agisce in giudizio per far valere un proprio diritto contro un atto illegittimo, garantendogli, in caso di vittoria, il pieno ristoro delle spese legali sostenute.

Quando un giudice può disporre la compensazione delle spese legali?
La compensazione delle spese è possibile, oltre al caso di soccombenza reciproca, solo in situazioni eccezionali e tassativamente previste dalla legge, come l’assoluta novità della questione trattata, un mutamento della giurisprudenza o altre sopravvenienze di pari gravità ed eccezionalità.

Il fatto che una parte si difenda in giudizio da sola può giustificare la compensazione delle spese?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la circostanza che la parte si avvalga della facoltà di difendersi personalmente non costituisce una valida ragione per derogare al principio della soccombenza e compensare le spese.

Se vinco una causa perché l’atto della Pubblica Amministrazione era illegittimo, il giudice può compensare le spese?
No, al contrario. Secondo la Corte, l’aver accertato che la vittoria è dipesa dall’illegittimità dell’atto amministrativo è proprio il motivo che fonda il diritto della parte vittoriosa a ottenere il rimborso integrale delle spese dalla parte soccombente. Non è una ragione valida per la compensazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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