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Comodato terreno per casa: la Cassazione decide

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2188/2024, ha stabilito che la concessione di un terreno per costruirvi la casa familiare non può essere qualificata come un semplice comodato terreno. La Corte ha cassato la decisione d’appello che negava il rimborso alla nuora per le spese di costruzione, ritenendo errato applicare le norme sul comodato, che riguardano l’uso di un bene esistente e non la sua radicale trasformazione. Il caso è stato rinviato per una nuova valutazione alla luce dei principi sull’accessione.

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Costruire Casa sul Terreno del Suocero: Non è un Semplice Comodato Terreno

Quando si costruisce una casa sul comodato terreno di un parente, si pensa di realizzare un sogno, ma le insidie legali possono essere dietro l’angolo, specialmente in caso di separazione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2188 del 22 gennaio 2024, interviene su un caso emblematico, chiarendo che la concessione di un terreno per edificarvi la residenza familiare non rientra nella disciplina del semplice contratto di comodato. Questa decisione apre nuove prospettive per la tutela di chi investe nella costruzione su suolo altrui.

I Fatti di Causa

Una donna citava in giudizio il suocero per ottenere il rimborso di ingenti somme spese per la costruzione di un edificio di tre piani sul terreno di proprietà di quest’ultimo. L’immobile era stato destinato a casa familiare per lei e il marito, figlio del proprietario del terreno. A seguito della separazione della coppia, la donna richiedeva la restituzione delle spese sostenute e l’indennità per l’incremento di valore del terreno.

Il Tribunale di primo grado accoglieva la sua domanda, condannando il suocero al pagamento di oltre 100.000 euro. Tuttavia, la Corte d’Appello ribaltava completamente la decisione. I giudici di secondo grado qualificavano il rapporto come un comodato ad uso familiare, sostenendo che, in base a tale contratto, non fosse dovuto alcun rimborso per opere che non fossero necessarie e urgenti per la conservazione del bene. La costruzione di un intero edificio non rientrava, secondo la Corte d’Appello, in questa categoria.

L’Errore della Corte d’Appello: Comodato Terreno e Costruzione

La ricorrente si rivolgeva quindi alla Corte di Cassazione, lamentando l’errata applicazione delle norme. Il punto cruciale del ragionamento della Cassazione riguarda la natura del contratto. La Corte Suprema ha evidenziato un vizio logico-giuridico fondamentale nella sentenza d’appello: qualificare come comodato terreno una situazione in cui il bene non viene semplicemente ‘usato’, ma radicalmente ‘trasformato’ con la costruzione di un nuovo fabbricato.

Il contratto di comodato, per sua natura, prevede il godimento di una cosa specifica che deve poi essere restituita. L’edificazione di un’opera ex novo su un terreno non è un semplice uso, ma un’attività che va ben oltre la causa tipica del comodato. Di conseguenza, non si possono applicare le norme restrittive sul rimborso delle spese previste per il comodatario (art. 1808 cod. civ.), che limitano il diritto alle sole spese straordinarie, necessarie e urgenti per la conservazione della cosa.

Le Motivazioni della Cassazione

La Suprema Corte ha ritenuto fondato il motivo di ricorso, sottolineando la contraddizione della Corte d’Appello. Quest’ultima, da un lato, riconosceva che il terreno era stato concesso per stabilirvi la residenza familiare, ma dall’altro, negava il diritto al rimborso applicando una disciplina (quella del comodato) inadeguata a regolare la fattispecie della costruzione su suolo altrui.

I giudici di legittimità hanno chiarito che la trasformazione del bene oggetto di godimento è estranea alla causa tipica del contratto di comodato. Pertanto, la qualificazione giuridica operata dalla Corte territoriale era viziata. La Cassazione ha cassato la sentenza impugnata, rinviando la causa ad un’altra sezione della Corte d’Appello.

Le Conclusioni

Il nuovo giudice dovrà riesaminare il caso, astenendosi dall’applicare automaticamente la disciplina del comodato. Dovrà invece effettuare una corretta qualificazione del rapporto intercorso tra le parti e valutare la questione alla luce di altri istituti giuridici, come quello dell’accessione (art. 936 cod. civ.), che regola specificamente le opere fatte da un terzo su suolo altrui. Questa pronuncia è di fondamentale importanza perché stabilisce un principio chiaro: chi costruisce, con il permesso del proprietario, un immobile su un comodato terreno per farne la propria casa familiare, non può vedersi negato il diritto a un indennizzo sulla base delle rigide norme del comodato. La sua posizione dovrà essere valutata secondo principi più equi che tengano conto dell’arricchimento del proprietario del suolo e del sacrificio economico del costruttore.

Se costruisco una casa sul terreno di un parente, si tratta di un contratto di comodato?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la costruzione di un nuovo edificio su un terreno non può essere qualificata come un semplice contratto di comodato, poiché quest’ultimo riguarda l’uso di un bene già esistente e non la sua radicale trasformazione.

Ho diritto al rimborso delle spese per la costruzione della casa su un terreno che mi è stato concesso per questo scopo?
Secondo la sentenza, il diritto al rimborso non può essere escluso applicando le norme restrittive del comodato (art. 1808 cod. civ.). La questione deve essere valutata secondo altri principi, come quello dell’accessione (art. 936 cod. civ.), che regola le opere fatte da un terzo su suolo altrui.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione in questo caso specifico?
La Corte ha accolto il ricorso, cassando la sentenza della Corte d’Appello. Ha rinviato il caso a un nuovo giudice perché effettui una corretta qualificazione giuridica del rapporto tra le parti e stabilisca se e in che misura spetti un indennizzo alla persona che ha costruito l’immobile a proprie spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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