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Coesistenza RSA e RSU: la Cassazione decide

Una sentenza della Corte di Cassazione ha affrontato il tema della coesistenza RSA e RSU. Un sindacato, già titolare di una Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA), ha contestato la legittimità delle elezioni per una Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU) indette da un’altra sigla. La Corte ha stabilito che la preesistenza di una RSA non impedisce l’elezione di una RSU, poiché la partecipazione di un sindacato a tale elezione comporta una rinuncia implicita alla propria RSA, risolvendo così ogni potenziale conflitto.

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Coesistenza RSA e RSU: la Cassazione fa chiarezza sulla scelta sindacale

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 20337/2025, ha affrontato un tema cruciale nelle relazioni industriali: la coesistenza RSA e RSU. La pronuncia chiarisce che la presenza di una Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA) non osta all’indizione di elezioni per una Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU), delineando un meccanismo di alternatività tra i due modelli di rappresentanza.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dalla decisione di un’organizzazione sindacale (FILCAMS-CGIL) di indire le elezioni per la costituzione di una RSU presso un’importante azienda di servizi. Un’altra sigla sindacale (FISASCAT-CISL), già presente in azienda con una propria RSA, si opponeva, impugnando la procedura elettorale. La tesi del sindacato ricorrente era che la legittima preesistenza di una propria RSA rendesse illegittima l’indizione di elezioni per un organismo unitario, sostenendo l’impossibilità di una sovrapposizione tra i due modelli di rappresentanza.

Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello respingevano le richieste del sindacato ricorrente, affermando che la normativa contrattuale di settore non impediva l’avvio della procedura elettorale per la RSU, anche in presenza di una RSA precedentemente costituita.

La Decisione della Cassazione sulla coesistenza RSA e RSU

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, confermando le decisioni dei giudici di merito e mettendo un punto fermo sulla questione della coesistenza RSA e RSU. I giudici hanno stabilito che i due sistemi di rappresentanza sono alternativi e non cumulabili per la stessa organizzazione sindacale. La presenza di una RSA non costituisce un veto all’indizione di nuove elezioni per la RSU.

Il fulcro della decisione risiede nel principio della rinuncia implicita: la partecipazione di un sindacato alla procedura elettorale per la RSU comporta automaticamente la decadenza della propria RSA eventualmente già esistente. In questo modo, si garantisce che all’interno della stessa unità produttiva un sindacato non possa avvalersi contemporaneamente di entrambi gli strumenti di rappresentanza.

Le Motivazioni

La Corte ha basato il proprio ragionamento sull’interpretazione degli accordi interconfederali e del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) di settore. Da queste fonti emerge chiaramente che il meccanismo di accesso alla procedura elettorale per la RSU è disciplinato in modo da comportare, per il sindacato che vi aderisce, la rinuncia alla RSA. La Corte ha definito questa scelta come una logica conseguenza del sistema, che mira a promuovere la rappresentanza unitaria senza però imporla, lasciando ai singoli sindacati la facoltà di scegliere il modello da adottare. La sentenza ha inoltre respinto la doglianza relativa all’omessa pronuncia da parte della Corte d’Appello. Secondo la Cassazione, i giudici di secondo grado avevano correttamente affrontato la questione, sebbene non nei termini esatti prospettati dal ricorrente. La risposta era contenuta nella stessa logica del sistema: la preesistenza della RSA è irrilevante perché la partecipazione alla nuova elezione ne determina la fine. La motivazione della Corte d’Appello, quindi, è stata ritenuta logica e sufficiente, non meramente apparente o contraddittoria.

Le Conclusioni

Questa pronuncia offre un importante chiarimento pratico per le organizzazioni sindacali e le aziende. Stabilisce che la via verso la costituzione di una RSU non può essere bloccata dalla preesistenza di RSA. La decisione di un sindacato di partecipare a un’elezione unitaria è una scelta strategica che implica l’abbandono del modello di rappresentanza individuale (RSA). Ciò garantisce certezza giuridica e previene conflitti di rappresentanza all’interno dei luoghi di lavoro, favorendo un sistema di relazioni industriali più ordinato e coerente.

La presenza di una RSA di un sindacato impedisce ad altri sindacati di indire elezioni per una RSU?
No. La Corte di Cassazione ha stabilito che la pregressa costituzione di una Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA) da parte di un sindacato non preclude ad altri l’indizione della procedura per l’elezione di una Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU).

Un sindacato può avere contemporaneamente una RSA e far parte di una RSU nella stessa azienda?
No. Secondo la sentenza, la partecipazione alla procedura di elezione della RSU comporta la rinuncia implicita da parte della singola organizzazione sindacale alla costituzione di una propria RSA e determina la decadenza di quella eventualmente già esistente.

Cosa si intende per ‘omessa pronuncia’ e quando non sussiste?
L’omessa pronuncia è un vizio della sentenza che si verifica quando il giudice ignora completamente una domanda o un’eccezione. Tuttavia, come chiarito in questo caso, il vizio non sussiste se la domanda, pur non ricevendo una risposta esplicita, viene comunque esaminata e respinta perché ritenuta contrastante con la normativa applicabile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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