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Clausola vessatoria: nullo il foro esclusivo aereo

Un passeggero ha citato in giudizio una compagnia aerea per un ritardo del volo, ottenendo un’ingiunzione di pagamento. La compagnia si è opposta invocando una clausola contrattuale che stabiliva la competenza esclusiva dei tribunali del proprio paese. La Corte di Cassazione ha dichiarato tale clausola vessatoria e quindi nulla, basandosi sul diritto dell’Unione Europea. La Corte ha affermato che il passeggero ha il diritto di scegliere se agire in giudizio presso il tribunale del luogo di partenza o di arrivo del volo, annullando la decisione precedente e rinviando il caso per un nuovo esame.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Clausola Vessatoria: la Cassazione Annulla il Foro Esclusivo nei Contratti Aerei

L’acquisto di un biglietto aereo online è un’operazione quotidiana, ma pochi si soffermano a leggere le lunghe ‘condizioni generali di trasporto’. Spesso, al loro interno si nascondono clausole che possono limitare significativamente i diritti dei passeggeri. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato una di queste, la cosiddetta clausola vessatoria sul foro competente, riaffermando un principio fondamentale a tutela dei consumatori: il passeggero non può essere costretto a fare causa alla compagnia aerea solo nel paese dove questa ha la sua sede legale.

I Fatti del Caso

La vicenda ha origine dalla richiesta di un passeggero di ottenere un indennizzo di 250 euro da una nota compagnia aerea per il ritardo di un volo nazionale. Il Giudice di Pace, in prima istanza, aveva dato ragione al passeggero. La compagnia aerea, tuttavia, ha impugnato la decisione davanti al Tribunale, sostenendo la validità di una clausola (la 2.4 delle sue condizioni generali) che stabiliva la competenza esclusiva dei tribunali del proprio paese di origine per qualsiasi controversia.

Il Tribunale, in grado di appello, aveva accolto la tesi della compagnia, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano. Il passeggero, non dandosi per vinto, ha portato il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, sostenendo l’abusività di tale clausola.

La Decisione della Corte e la Clausola Vessatoria

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del passeggero, ribaltando la decisione del Tribunale. Il punto centrale della decisione è il richiamo a una fondamentale pronuncia della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (causa C-519/19 del 18 novembre 2020).

Secondo la giurisprudenza europea, una clausola inserita in un contratto tra un professionista (la compagnia aerea) e un consumatore (il passeggero), che non è stata oggetto di trattativa individuale e che attribuisce la competenza esclusiva al giudice del foro in cui ha sede il professionista, deve essere considerata una clausola vessatoria.

Questo perché tale clausola determina un ‘significativo squilibrio’ dei diritti e degli obblighi a danno del consumatore. Costringere un passeggero a intraprendere un’azione legale in un paese straniero per una somma spesso modesta, come l’indennizzo per un ritardo, costituisce un ostacolo concreto all’esercizio dei propri diritti.

Il Foro del Consumatore nel Trasporto Aereo

La Corte ha chiarito che, in assenza di una valida clausola di deroga, si applicano le norme del Regolamento UE n. 1215/2012. In particolare, per i contratti di trasporto, il consumatore ha il diritto di scegliere dove intentare la causa. Può rivolgersi, a sua scelta, al giudice del luogo di partenza o a quello del luogo di arrivo del volo. Questa alternativa offre al passeggero una tutela effettiva, permettendogli di adire un tribunale a lui più vicino e accessibile.

Le Motivazioni

La Suprema Corte ha motivato la sua decisione sottolineando che i principi stabiliti dalla Corte di Giustizia Europea hanno efficacia ‘ultra partes’, ovvero si applicano a tutti i casi simili, e hanno valore retroattivo. Il giudice nazionale ha il dovere di disapplicare una clausola contrattuale che si ponga in contrasto con il diritto dell’Unione, specialmente quando questo è posto a tutela della parte più debole del contratto, ovvero il consumatore.

L’ordinanza ha specificato che una clausola vessatoria è inefficace e non produce effetti vincolanti per il consumatore. Pertanto, il Tribunale aveva errato nel dichiarare il proprio difetto di giurisdizione basandosi su una clausola contrattuale invalida. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa allo stesso Tribunale, in diversa composizione, affinché decida nel merito della richiesta di indennizzo del passeggero, applicando il corretto principio sulla giurisdizione.

Le Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta una vittoria importante per i diritti dei passeggeri. Essa conferma che le compagnie aeree non possono utilizzare le condizioni generali di contratto per eludere le proprie responsabilità e rendere difficile l’accesso alla giustizia. I consumatori sono ora più consapevoli del fatto che le clausole che impongono un foro esclusivo e lontano sono nulle e che possono legittimamente rivolgersi ai tribunali italiani per i voli in partenza o in arrivo nel nostro paese. Si tratta di un monito per le aziende a redigere contratti più equi e trasparenti, in linea con le normative europee a protezione dei consumatori.

Una clausola che stabilisce la competenza esclusiva del tribunale della sede della compagnia aerea è valida?
No, la Corte di Cassazione, seguendo la giurisprudenza europea, ha stabilito che una tale clausola, se non specificamente negoziata, è una clausola vessatoria e quindi non è vincolante per il passeggero-consumatore.

Dove può un passeggero fare causa a una compagnia aerea per un ritardo o una cancellazione?
In base al Regolamento (UE) n. 1215/2012, il passeggero ha la facoltà di scegliere se presentare il ricorso dinanzi al giudice del luogo di partenza o del luogo di arrivo del volo.

Cosa succede a una clausola giudicata abusiva?
Il giudice nazionale è tenuto a non applicarla. La clausola viene considerata come non apposta e non produce effetti vincolanti per il consumatore, che può quindi agire in giudizio secondo le normali regole di competenza territoriale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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