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Clausola Vessatoria: nulla senza firma specifica

La Corte di Cassazione ha stabilito che una clausola compromissoria, qualificabile come clausola vessatoria, inserita in un contratto di subappalto predisposto unilateralmente per una serie indeterminata di rapporti, è inefficace se non specificamente approvata per iscritto dalla parte aderente. La semplice firma su ogni pagina del documento non è sufficiente. Di conseguenza, è stata affermata la competenza del giudice ordinario e non quella degli arbitri.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Clausola Vessatoria: Nulla senza Firma Specifica secondo la Cassazione

L’approvazione specifica di una clausola vessatoria è un pilastro della tutela contrattuale. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ribadisce un principio fondamentale: nei contratti predisposti unilateralmente per una pluralità di rapporti, clausole come quella che stabilisce la competenza arbitrale sono inefficaci se non accompagnate da una sottoscrizione autonoma e distinta. Vediamo nel dettaglio il caso e le motivazioni della Corte.

I Fatti di Causa

Una società subappaltatrice citava in giudizio l’impresa committente per ottenere il pagamento dei corrispettivi relativi a un contratto di subappalto. La società committente, tuttavia, eccepiva il difetto di competenza del giudice ordinario, sostenendo la validità di una clausola compromissoria presente nel contratto, che devolveva ogni controversia a un collegio arbitrale.

La Corte d’Appello, in riforma della sentenza di primo grado, accoglieva l’eccezione, ritenendo valida la clausola arbitrale e sufficiente la firma apposta dalle parti su ogni pagina del contratto. Contro questa decisione, l’impresa subappaltatrice proponeva ricorso per Cassazione, sostenendo che la clausola, avendo carattere di clausola vessatoria, richiedesse una specifica approvazione scritta ai sensi degli artt. 1341 e 1342 del Codice Civile, in quanto inserita in un contratto standard predisposto unilateralmente dalla committente.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla clausola vessatoria

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del subappaltatore. Ha stabilito che il contratto in questione era stato predisposto unilateralmente dalla società committente per regolare in modo uniforme una serie indeterminata di rapporti di subappalto. Pertanto, la clausola compromissoria in esso contenuta rientrava a pieno titolo tra le clausole vessatorie che necessitano di una specifica approvazione scritta per essere valide.

La Corte ha quindi dichiarato la competenza del giudice ordinario a decidere nel merito della controversia, cassando la sentenza d’appello e rinviando la causa alla Corte d’appello di Lecce in diversa composizione.

Le Motivazioni della Sentenza

La Cassazione ha basato la sua decisione su alcuni punti cardine:

1. Natura del Contratto: Il contratto non era frutto di una trattativa individuale, ma di un modulo predisposto dalla committente per essere utilizzato in modo reiterato. A riprova di ciò, è emerso in giudizio che un documento identico era stato utilizzato dalla stessa società in un rapporto contrattuale con un altro subappaltatore. Questa circostanza ha qualificato il contratto come ‘contratto per adesione’, soggetto alla disciplina speciale degli artt. 1341 e 1342 c.c.

2. Qualificazione della Clausola Compromissoria: La clausola che deroga alla competenza del giudice ordinario in favore degli arbitri è pacificamente considerata una clausola vessatoria. Essa limita la facoltà di una parte di adire l’autorità giudiziaria ordinaria, creando un potenziale squilibrio contrattuale.

3. Insufficienza della Sottoscrizione Generica: La Corte ha chiarito che, per le clausole vessatorie, non è sufficiente la firma apposta su ogni singola pagina del contratto. Tale firma si riferisce all’accettazione del contratto nel suo complesso. È invece necessaria una sottoscrizione autonoma, specifica e separata, apposta in calce a una dichiarazione che richiami esplicitamente la clausola onerosa. Questa esigenza mira a richiamare l’attenzione del contraente ‘debole’ (l’aderente) sul contenuto e sulla portata di tali clausole, garantendo un consenso pieno e consapevole.

4. Assenza di Trattativa Individuale: La necessità della specifica approvazione scritta viene meno solo se si dimostra che la clausola è stata oggetto di una trattativa individuale tra le parti. Nel caso di specie, nessuna prova di tale trattativa è stata fornita; anzi, gli elementi indicavano chiaramente l’impiego di clausole standardizzate.

Le Conclusioni

Questa pronuncia rafforza la tutela del contraente che aderisce a condizioni generali di contratto predisposte da altri. Le imprese che utilizzano moduli o formulari standard per regolare i propri rapporti commerciali devono prestare la massima attenzione: per garantire la validità delle clausole vessatorie (come deroghe alla competenza, limitazioni di responsabilità, facoltà di recesso, clausole compromissorie), è indispensabile prevedere un’apposita e separata sottoscrizione da parte dell’aderente. In assenza di tale accortezza, queste clausole saranno considerate inefficaci, con il rischio di vanificare le tutele che l’impresa predisponente pensava di essersi assicurata.

Quando una clausola compromissoria è considerata una clausola vessatoria?
Una clausola compromissoria è considerata vessatoria ai sensi dell’art. 1341 c.c. perché deroga alla competenza dell’autorità giudiziaria ordinaria. Per essere valida nei contratti conclusi mediante moduli o formulari predisposti da uno dei contraenti, deve essere specificamente approvata per iscritto.

La firma apposta su ogni pagina di un contratto è sufficiente per approvare una clausola vessatoria?
No. La Corte di Cassazione ha ribadito che la sola apposizione di firme a margine di ogni pagina non è sufficiente. È richiesta una sottoscrizione autonoma e distinta, posta in calce a una dichiarazione di accettazione che richiami specificamente la clausola onerosa, per garantire che l’attenzione del contraente sia stata richiamata sul suo contenuto.

Cosa rende un contratto un ‘contratto per adesione’ che richiede la specifica approvazione delle clausole vessatorie?
Un contratto si qualifica come ‘per adesione’ quando le clausole sono state predisposte unilateralmente da uno dei contraenti per regolare in maniera uniforme una pluralità indeterminata di rapporti. La prova che un documento identico sia stato utilizzato in altri rapporti contrattuali è un elemento decisivo per dimostrare tale natura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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