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Clausola sociale: quale CCNL applicare nel cambio appalto

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7362/2024, ha stabilito che per determinare il contratto collettivo (CCNL) applicabile in un cambio appalto, è decisiva l’interpretazione del capitolato speciale. Nel caso esaminato, un lavoratore impiegato in servizi socio-sanitari si è visto applicare un CCNL diverso (Multiservizi) da quello precedente (UNEBA) dalla nuova azienda appaltatrice, con una riduzione della quattordicesima mensilità. La Suprema Corte ha annullato la decisione d’appello, affermando che la natura specifica delle mansioni descritte nel capitolato, implicanti assistenza diretta al paziente, imponeva l’applicazione del CCNL UNEBA, in virtù della clausola sociale prevista. La scelta del CCNL non è una libera prerogativa dell’imprenditore se il bando di gara fornisce indicazioni precise.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Clausola sociale: la Cassazione decide quale CCNL applicare nel cambio appalto

L’interpretazione della clausola sociale nei contratti di appalto pubblico è un tema cruciale per la tutela dei lavoratori. Con la recente sentenza n. 7362 del 19 marzo 2024, la Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale: la scelta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da parte dell’azienda che subentra in un appalto non è discrezionale, ma deve essere strettamente aderente a quanto previsto dal capitolato speciale di gara, soprattutto quando questo descrive mansioni specifiche.

I Fatti di Causa

Un lavoratore, impiegato presso un’azienda ospedaliera, si è trovato coinvolto in un cambio di gestione del servizio di appalto. La nuova società subentrante, pur mantenendo il suo posto di lavoro, ha applicato un CCNL diverso da quello precedente (passando dal CCNL UNEBA al CCNL Servizi Integrati/Multiservizi). Questa modifica ha comportato, tra le altre cose, un calcolo differente e meno favorevole della quattordicesima mensilità per gli anni 2014/2015.

Il lavoratore ha quindi agito in giudizio per ottenere il pagamento delle differenze retributive. Il Tribunale di primo grado gli ha dato ragione, riconoscendo il suo diritto all’applicazione del CCNL UNEBA. Tuttavia, la Corte d’Appello ha ribaltato la decisione, accogliendo il ricorso dell’azienda e dell’ente ospedaliero. Secondo i giudici d’appello, la scelta del CCNL rientrava nelle prerogative dell’imprenditore, e il CCNL Multiservizi era comunque coerente con l’oggetto generico dell’appalto. Il lavoratore ha quindi proposto ricorso in Cassazione.

La Questione Giuridica: Interpretazione della Clausola Sociale e Scelta del CCNL

Il cuore della controversia risiede nell’interpretazione degli articoli 9 e 10 del capitolato speciale d’appalto, che costituivano la clausola sociale del contratto. Tali articoli impegnavano l’impresa aggiudicataria ad assicurare il servizio “nel rispetto integrale del vigente CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi socio-sanitari”.

La Corte d’Appello aveva ritenuto che tale dicitura non indicasse un CCNL specifico e che l’azienda avesse legittimamente applicato il CCNL Multiservizi, che comprende tra le sue attività anche i “servizi ausiliari in area sanitaria”. La difesa del lavoratore sosteneva invece che la descrizione delle mansioni nel capitolato fosse così dettagliata da ricondurre inequivocabilmente all’ambito di applicazione del CCNL UNEBA, più specifico per l’assistenza socio-sanitaria.

L’Analisi della Corte di Cassazione sulla Clausola Sociale

La Suprema Corte ha accolto le ragioni del lavoratore, cassando la sentenza d’appello. I giudici hanno sottolineato che il procedimento di sussunzione operato dalla Corte territoriale era stato “riduttivo, sia sotto un profilo soggettivo che oggettivo”.

Sotto il profilo soggettivo, il capitolato identificava una categoria di lavoratori ben delineata, con profili professionali specifici e specialistici, difficilmente comparabile con le categorie più ampie e generiche del CCNL Multiservizi.

Sotto il profilo oggettivo, l’oggetto dell’appalto era molto più aderente all’ambito applicativo del CCNL UNEBA. Il capitolato descriveva attività che andavano ben oltre la semplice pulizia, includendo:

* Collaborazione con il personale infermieristico.
* Aiuto all’infermiere nel cambio biancheria del paziente.
* Assistenza nelle operazioni fisiologiche.
* Trasporto di pazienti in barella e carrozzella.
* Preparazione dell’ambiente per i pasti e aiuto nella distribuzione.

Queste attività, secondo la Corte, comportano un’assistenza e un contatto diretto con il paziente che non possono rientrare nell’oggetto “estremamente generico” del CCNL Multiservizi, ma sono tipiche del settore socio-sanitario regolato dal CCNL UNEBA.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione ha motivato la sua decisione affermando che l’obbligo di applicare il CCNL UNEBA derivava direttamente dall’art. 10 del capitolato speciale, il quale configurava una vera e propria obbligazione a favore di un terzo (il lavoratore), assunta dall’impresa subentrante con la sottoscrizione del contratto. La Corte ha inoltre evidenziato due circostanze di fatto decisive:

1. Al lavoratore, con la precedente società appaltatrice, era già stato applicato il CCNL UNEBA.
2. La stessa azienda subentrante, in seguito a un accordo sindacale, aveva indicato nelle buste paga del ricorrente proprio l’applicazione del CCNL UNEBA (mansioni di Ausiliario Socio Sanitario specializzato), pur non adeguando poi concretamente la retribuzione.

Questi elementi hanno confermato la fondatezza della pretesa del lavoratore. Di conseguenza, la Corte ha stabilito che era errato applicare il Trattamento Economico Progressivo (TEP), previsto per i nuovi assunti, poiché il rapporto di lavoro del ricorrente era iniziato ben prima del cambio appalto e doveva essere garantita la sua anzianità convenzionale e le condizioni economiche già percepite.

Conclusioni

Questa sentenza rafforza il valore della clausola sociale come strumento di tutela reale per i lavoratori nei cambi di appalto. Le stazioni appaltanti e le aziende sono chiamate a un’analisi non superficiale ma sostanziale delle mansioni richieste nel capitolato. La descrizione dettagliata delle attività non è una mera formalità, ma un elemento vincolante che determina il corretto inquadramento contrattuale e la salvaguardia dei diritti economici e normativi dei lavoratori. La scelta del CCNL non può basarsi su una generica coerenza, ma deve rispecchiare fedelmente la natura specifica del servizio appaltato.

Come si determina il contratto collettivo (CCNL) da applicare in un cambio di appalto pubblico?
Si determina interpretando il capitolato speciale di appalto. La scelta del CCNL deve essere coerente con la natura e le specifiche mansioni del servizio richiesto, come descritte nel capitolato stesso, e non è una libera prerogativa dell’imprenditore se il bando fornisce indicazioni precise.

La ‘clausola sociale’ in un appalto può imporre un CCNL specifico?
Sì. Sebbene non lo nomini direttamente, la clausola sociale può di fatto imporre un CCNL specifico descrivendo le attività e i profili professionali in modo così dettagliato da ricondurli inequivocabilmente all’ambito di applicazione di un determinato contratto collettivo, creando un obbligo per l’azienda subentrante.

Perché la Corte di Cassazione ha ritenuto applicabile il CCNL UNEBA invece del CCNL Multiservizi?
Perché le attività richieste dal capitolato d’appalto, come la collaborazione con gli infermieri e l’assistenza diretta al paziente (cambio biancheria, aiuto nelle operazioni fisiologiche), sono specifiche del settore socio-sanitario coperto dal CCNL UNEBA e non rientrano nelle attività più generiche di pulizia e servizi ausiliari previste dal CCNL Multiservizi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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