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Clausola Sociale e CCNL: la scelta vincolante

Un lavoratore, assunto da una nuova società in un cambio di appalto ospedaliero, si è visto applicare un CCNL diverso e meno favorevole rispetto a quello previsto. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 7359/2024, ha stabilito che la clausola sociale contenuta nel capitolato d’appalto è vincolante e prevale sulla scelta dell’impresa. Se il capitolato descrive attività socio-sanitarie, deve essere applicato il CCNL di quel settore (in questo caso, UNEBA), anche se non esplicitamente nominato. La sentenza chiarisce che l’interpretazione del contratto di appalto è decisiva per individuare il trattamento economico e normativo corretto per i lavoratori.

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Pubblicato il 7 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Clausola Sociale e Scelta del CCNL: il Capitolato d’Appalto Vince sull’Autonomia dell’Impresa

Nel complesso mondo degli appalti pubblici, la tutela dei lavoratori rappresenta un pilastro fondamentale, spesso garantito dalla cosiddetta clausola sociale. Questa disposizione contrattuale assume un ruolo decisivo, come chiarito dalla Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, con la sentenza n. 7359 del 19 marzo 2024. La pronuncia stabilisce un principio cardine: la scelta del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) da applicare ai dipendenti non è a completa discrezione dell’impresa subentrante, ma è vincolata dalle specifiche previsioni del capitolato d’appalto.

I Fatti: Un Cambio di Appalto e Due Contratti Collettivi a Confronto

Il caso esaminato dalla Suprema Corte riguarda un lavoratore impiegato con mansioni di ausiliario socio-sanitario specializzato presso un presidio ospedaliero. In seguito a un cambio di appalto, il lavoratore è stato assunto dalla nuova società appaltatrice, la quale ha applicato il CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi di pulizia e servizi integrati/multiservizi.

Tuttavia, il lavoratore ha rivendicato il proprio diritto all’applicazione del CCNL UNEBA, specifico per il settore socio-sanitario, assistenziale ed educativo, sostenendo che fosse quello pertinente alle mansioni effettivamente svolte e richiamato, seppur indirettamente, dal capitolato d’appalto stipulato tra l’ente ospedaliero e la nuova impresa.

Mentre il Tribunale di primo grado aveva accolto la domanda del lavoratore, la Corte d’Appello aveva riformato la decisione, ritenendo legittima la scelta del CCNL Multiservizi operata dalla società. A questo punto, il lavoratore ha proposto ricorso in Cassazione.

La Decisione della Corte di Cassazione: Prevalenza della Clausola Sociale

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del lavoratore, cassando la sentenza d’appello e affermando la centralità del capitolato d’appalto nell’individuazione del contratto collettivo applicabile. La decisione si fonda su un’attenta analisi delle clausole contrattuali che disciplinano l’appalto.

L’Interpretazione del Capitolato d’Appalto

Il punto cruciale della controversia risiede nell’interpretazione degli articoli 9 e 10 del capitolato speciale di appalto. In particolare, l’articolo 10 prevedeva l’obbligo per l’impresa aggiudicataria di assicurare il servizio “nel rispetto integrale del vigente CCNL per il personale dipendente da imprese esercenti servizi socio-sanitari”.

Secondo la Cassazione, la Corte d’Appello ha errato nel ritenere che tale dicitura potesse riferirsi al generico CCNL Multiservizi, il quale include tra le sue attività anche i “servizi ausiliari in area sanitaria”. L’analisi della Suprema Corte è stata più approfondita, evidenziando come l’oggetto dell’appalto fosse maggiormente aderente all’ambito di applicazione del CCNL UNEBA, che disciplina specificamente le attività connesse all’assistenza diretta alla persona, sebbene mediata dalla presenza del personale infermieristico.

Il Ruolo Vincolante della Clausola Sociale

La Corte ha qualificato le disposizioni del capitolato come una vera e propria clausola sociale di fonte contrattuale. Tale clausola non si limita a garantire standard minimi di trattamento, ma individua un determinato contratto collettivo da rispettare integralmente.

Questo obbligo, assunto dall’impresa con la sottoscrizione del contratto d’appalto, costituisce un’obbligazione a favore di un terzo (il lavoratore), la cui corretta applicazione deve essere garantita secondo i canoni di correttezza e buona fede.

Le Motivazioni della Sentenza

La Corte di Cassazione ha motivato la propria decisione evidenziando l’errore interpretativo della Corte d’Appello. Il procedimento di sussunzione operato dai giudici di secondo grado è stato definito “riduttivo”, sia sotto il profilo soggettivo che oggettivo.

Soggettivamente, perché il capitolato si riferiva a una categoria di lavoratori ben delineata (personale di imprese esercenti servizi socio-sanitari), difficilmente comparabile con le più ampie e generiche categorie del CCNL Multiservizi.

Oggettivamente, perché le attività richieste (collaborazione con l’infermiere, trasporto pazienti, aiuto nel cambio biancheria) implicavano un contatto diretto con il paziente, rientrando a pieno titolo nell’ambito del CCNL UNEBA piuttosto che in quello dei servizi integrati.

La Corte ha inoltre valorizzato due circostanze di fatto: al lavoratore era già stato applicato in precedenza il CCNL UNEBA da una delle precedenti imprese appaltatrici e la stessa nuova società, dopo un accordo sindacale, aveva iniziato a indicare nelle buste paga l’applicazione di tale contratto.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per Lavoratori e Imprese

Questa sentenza rafforza significativamente il valore della clausola sociale negli appalti pubblici. Le imprese che subentrano in un appalto non possono scegliere arbitrariamente il CCNL da applicare se il capitolato fornisce indicazioni precise, anche se non esplicite, sul settore di riferimento. La descrizione delle mansioni e del tipo di servizio richiesto diventa l’elemento guida per una corretta individuazione. Per i lavoratori, questa pronuncia rappresenta un’importante garanzia per la salvaguardia dei diritti economici e normativi acquisiti, assicurando che il cambio di appalto non si traduca in un peggioramento delle condizioni di lavoro.

In un cambio di appalto, l’impresa subentrante può scegliere liberamente quale CCNL applicare?
No, la scelta non è libera se il capitolato d’appalto contiene una clausola sociale che identifica, anche indirettamente attraverso la descrizione delle attività, uno specifico CCNL di settore. In tal caso, l’impresa è vincolata a rispettare tale indicazione.

Come si determina il CCNL corretto se il capitolato non lo nomina esplicitamente?
Si deve interpretare il capitolato in base ai principi di correttezza e buona fede, analizzando l’oggetto del contratto e la natura delle prestazioni richieste. Il CCNL da applicare sarà quello la cui sfera di applicazione è maggiormente aderente alle attività descritte nel capitolato.

La clausola sociale del capitolato d’appalto costituisce un diritto per il lavoratore?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’obbligo di applicare un determinato CCNL, derivante dalla clausola sociale del capitolato, costituisce una obbligazione assunta dall’impresa a favore di un terzo, ovvero il lavoratore, che può quindi pretenderne il rispetto integrale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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