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Clausola di giurisdizione: prevale il contratto quadro

In una disputa tra un’azienda italiana e una straniera, la Corte di Cassazione ha stabilito che la clausola di giurisdizione contenuta in un contratto-quadro prevale su quella presente nelle condizioni generali di vendita richiamate solo tramite hyperlink nei singoli ordini. La Corte ha chiarito che per derogare a una clausola così importante è necessaria una pattuizione esplicita e non un mero rinvio implicito, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano.

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Clausola di giurisdizione: il Contratto Quadro batte gli Ordini Singoli

In un mondo globalizzato, i contratti internazionali sono all’ordine del giorno. Ma cosa succede quando sorgono controversie? Quale tribunale è competente a decidere? Una recente ordinanza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite fa luce su un punto cruciale: la prevalenza della clausola di giurisdizione inserita in un contratto-quadro rispetto a quella prevista nelle condizioni generali dei singoli ordini. Questa decisione offre importanti spunti per le aziende che operano a livello internazionale, sottolineando l’importanza di una redazione contrattuale chiara e inequivocabile.

I fatti di causa

La vicenda vede contrapposte un’azienda produttrice italiana e una sua distributrice estera. La società italiana aveva ottenuto dei decreti ingiuntivi dal Tribunale di Padova per il mancato pagamento di alcune forniture di refrigeratori. Queste forniture erano avvenute in esecuzione di un contratto-quadro di distribuzione, firmato nel marzo 2022.

La distributrice estera si è opposta, sollevando una questione di giurisdizione. Sosteneva che il contratto-quadro, regolato dalla legge inglese, contenesse una clausola di giurisdizione che attribuiva competenza esclusiva ai tribunali dell’Inghilterra e del Galles per qualsiasi controversia.

Di contro, la produttrice italiana affermava che i singoli ordini di acquisto erano regolati dalle proprie condizioni generali di vendita, pubblicate sul sito web aziendale. Tali condizioni prevedevano la competenza esclusiva del Tribunale di Padova. Secondo la sua tesi, la prassi consolidata di effettuare ordini online, anche dopo la firma del contratto-quadro, implicava l’accettazione tacita della giurisdizione italiana.

La prevalenza della clausola di giurisdizione del contratto-quadro

La Corte di Cassazione è stata chiamata a decidere quale delle due clausole dovesse prevalere. La questione giuridica centrale era stabilire se la pattuizione chiara e onnicomprensiva del contratto-quadro potesse essere superata dalle condizioni generali applicabili ai singoli contratti di vendita successivi, richiamate peraltro in modo non esplicito.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Le Sezioni Unite hanno accolto la tesi della società distributrice, dichiarando il difetto di giurisdizione del giudice italiano. Le motivazioni si fondano su principi consolidati del diritto contrattuale e processuale internazionale.

1. Natura del Contratto-Quadro: La Corte ha chiarito che un contratto di distribuzione non è una semplice somma di compravendite, ma un contratto-quadro atipico. Esso definisce la cornice normativa dell’intero rapporto commerciale. Le sue clausole, comprese quelle sulla giurisdizione, sono destinate a regolare tutte le negoziazioni a valle, a meno che non vi siano pattuizioni contrarie specifiche ed esplicite.

2. Principio di Prevalenza: Il contratto-quadro del marzo 2022 conteneva una clausola (art. 18) che lo definiva come l'”intero accordo tra le parti”, sostituendo ed estinguendo ogni intesa precedente. Inoltre, l’art. 19 stabiliva in modo inequivocabile la giurisdizione esclusiva dei tribunali inglesi e gallesi per “qualsiasi controversia o reclamo (…) derivati da o in relazione al presente accordo”. Questa volontà chiara e totalizzante non può essere superata implicitamente.

3. Invalidità del Rinvio tramite Hyperlink: Il punto dirimente, secondo la Corte, è che le condizioni generali di vendita della società italiana, pur contenendo la clausola a favore del foro di Padova, non erano state inserite direttamente nei singoli contratti di compravendita. Gli ordini venivano effettuati online su una pagina che conteneva un collegamento ipertestuale (hyperlink) a tali condizioni, senza che vi fosse un’apertura automatica del link o una richiesta di accettazione esplicita. Citando la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE (causa C-64/17) e precedenti nazionali, la Cassazione ha ribadito che, per essere valida, una clausola di giurisdizione contenuta in condizioni generali deve essere oggetto di un “richiamo espresso” nel testo del contratto firmato. Un semplice hyperlink non è sufficiente a manifestare un consenso chiaro e preciso a derogare a una clausola di giurisdizione già concordata.

Le conclusioni

La Corte ha concluso che la controversia deve essere regolata dall’unica clausola di giurisdizione validamente pattuita, ovvero quella contenuta nel contratto-quadro di distribuzione. Di conseguenza, ha dichiarato la giurisdizione dei tribunali inglesi e gallesi e la nullità dei decreti ingiuntivi emessi dal Tribunale di Padova.

Questa ordinanza rappresenta un monito fondamentale per tutte le imprese: la chiarezza e la specificità nella redazione dei contratti sono essenziali. Le clausole fondamentali, come quelle sulla legge applicabile e sulla giurisdizione, se inserite in un accordo-quadro, non possono essere modificate o derogate da prassi successive o da rinvii impliciti a condizioni generali, a meno che tale volontà non sia manifestata in modo esplicito e inequivocabile nel testo dei contratti successivi.

In un rapporto commerciale internazionale, quale clausola di giurisdizione prevale tra quella di un contratto-quadro e quella contenuta nelle condizioni generali dei singoli ordini successivi?
Prevale la clausola di giurisdizione contenuta nel contratto-quadro, in quanto esso definisce la disciplina generale del rapporto. Le sue condizioni si applicano a tutte le negoziazioni successive, a meno che non vi siano specifiche pattuizioni contrarie ed esplicite nei singoli contratti.

Un rinvio tramite hyperlink alle condizioni generali di vendita è sufficiente per derogare a una clausola di giurisdizione già pattuita in un contratto-quadro?
No. Secondo la Corte di Cassazione, un semplice rinvio tramite hyperlink, senza un’accettazione esplicita, non è sufficiente a manifestare in modo chiaro e preciso la volontà delle parti di derogare a una clausola attributiva della giurisdizione precedentemente concordata nel contratto-quadro. È necessario un richiamo espresso nel testo del contratto firmato.

Come viene qualificato un contratto di distribuzione ai fini della competenza giurisdizionale secondo il Regolamento UE n. 1215/2012?
Ai fini della determinazione della competenza giurisdizionale secondo il Regolamento (UE) n. 1215/2012, un contratto di concessione di vendita (o distribuzione) è riconducibile alla categoria della “prestazione di servizi” e non a quella della “compravendita di beni”.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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