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Clausola compromissoria: si applica ai lavori extra?

Una società subappaltatrice, dopo aver richiesto un pagamento per lavori extra, si è vista opporre dalla committente una clausola compromissoria presente nel contratto originale. La Cassazione ha stabilito che, in assenza di prove concrete di un nuovo e distinto accordo verbale, anche le opere extracontratto rientrano nell’ambito del contratto originario. Di conseguenza, la competenza a decidere la controversia spetta al collegio arbitrale e non al tribunale ordinario.

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Lavori extra e clausola compromissoria: chi decide?

L’esecuzione di lavori extra rispetto a un contratto di appalto iniziale è una situazione comune, ma cosa succede se il contratto originale contiene una clausola compromissoria? La recente ordinanza della Corte di Cassazione, n. 5925/2024, offre chiarimenti cruciali su questo punto, stabilendo che, in assenza di prova di un nuovo contratto, la competenza a decidere spetta agli arbitri.

I Fatti del Caso: Un Contratto di Subappalto e Lavori Extra

Una società operante nel settore degli impianti (la committente) affidava in subappalto la realizzazione di alcuni impianti in un centro commerciale. Successivamente, la società subappaltatrice svolgeva ulteriori lavori, per i quali richiedeva il pagamento tramite un decreto ingiuntivo di oltre 220.000 euro.
La committente si opponeva al decreto, sostenendo che la controversia dovesse essere risolta da un collegio arbitrale, come previsto dalla clausola compromissoria contenuta nel contratto di subappalto originario.

La subappaltatrice, al contrario, affermava che i lavori extra non derivavano dal contratto iniziale, ma da un nuovo e distinto accordo verbale, e che quindi la clausola arbitrale non fosse applicabile. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello davano ragione alla committente, ritenendo che la subappaltatrice non avesse fornito prove sufficienti dell’esistenza di un secondo contratto autonomo.

La Decisione della Corte di Cassazione e l’Onere della Prova

La questione è giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, che ha confermato le decisioni dei giudici di merito, rigettando il ricorso della subappaltatrice. I giudici supremi hanno ribadito un principio fondamentale: spetta alla parte che afferma l’esistenza di un nuovo contratto fornire la prova della sua stipulazione.

La validità della Clausola Compromissoria per Opere Extracapitolato

Il punto centrale della decisione riguarda l’estensione della clausola compromissoria. La Corte ha chiarito che, se non viene dimostrata l’esistenza di un rapporto contrattuale diverso e autonomo, si presume che tutti i lavori eseguiti, inclusi quelli extracapitolato, rientrino nell’ambito dell’unico contratto originariamente stipulato. Di conseguenza, anche le controversie relative a questi lavori extra devono essere devolute alla competenza degli arbitri, come pattuito inizialmente.

Le Motivazioni della Sentenza

La Cassazione ha ritenuto inammissibili o infondati tutti i motivi di ricorso. In primo luogo, ha escluso che la motivazione della Corte d’Appello fosse meramente ‘apparente’, riconoscendole invece una valutazione critica e autonoma delle argomentazioni del primo giudice. In secondo luogo, ha sottolineato che la questione non era interpretare il contratto esistente, ma accertare la mancata prova di un contratto nuovo. La Corte ha ribadito che, nel giudizio di legittimità, non è possibile riesaminare le prove o contestare la valutazione dei fatti compiuta dai giudici di merito. Infine, i motivi relativi alla presunta violazione delle norme sulle varianti in appalto e sulla clausola arbitrale sono stati respinti perché non si confrontavano con la ratio decidendi della sentenza impugnata, ovvero la mancanza di prova di un secondo contratto. L’argomentazione della continuità dell’unica fonte contrattuale, supportata anche dalla documentazione contabile, è stata ritenuta logica e corretta.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un importante principio in materia di appalti e arbitrato. Le parti che intendono sottrarre determinate prestazioni all’ambito di applicazione di una clausola compromissoria devono formalizzare un accordo nuovo e distinto in modo chiaro e provabile. In caso contrario, si presume la continuità del rapporto contrattuale originario e la piena operatività di tutte le sue clausole, inclusa quella che deferisce le controversie ad un collegio arbitrale. Per le imprese, ciò significa prestare massima attenzione non solo alla redazione dei contratti iniziali, ma anche alla formalizzazione di eventuali lavori supplementari per evitare incertezze sulla giurisdizione competente in caso di future dispute.

Una clausola compromissoria in un contratto di appalto si applica anche ai lavori extra non previsti inizialmente?
Sì, secondo la Corte di Cassazione, se non viene fornita la prova certa di un nuovo e autonomo contratto stipulato per i lavori extra, si presume che questi rientrino nell’ambito dell’accordo originario. Di conseguenza, la clausola compromissoria si estende anche alle controversie relative a tali lavori.

Chi deve dimostrare l’esistenza di un secondo contratto verbale per i lavori extra?
L’onere della prova spetta interamente alla parte che sostiene l’esistenza di un nuovo contratto. Se questa parte non riesce a fornire prove sufficienti (documentali o testimoniali) a sostegno della sua tesi, prevarrà la presunzione di un unico rapporto contrattuale.

È possibile contestare davanti alla Corte di Cassazione la valutazione delle prove fatta dal giudice di merito sull’esistenza di un nuovo contratto?
No, la Corte di Cassazione non può riesaminare i fatti o la valutazione delle prove. Il suo compito è verificare la corretta applicazione delle norme di diritto e la logicità della motivazione. Pertanto, se il giudice di merito ha concluso, con una motivazione congrua, che non vi è prova di un nuovo contratto, tale valutazione non può essere messa in discussione in sede di legittimità.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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