LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Clausola compromissoria per relationem: Cassazione

In una disputa su contratti internazionali tra una società italiana e una malese, la Cassazione si è pronunciata sulla validità di una clausola compromissoria per relationem. La Corte ha stabilito che un rinvio generico alle condizioni generali di contratto non è sufficiente per validare la clausola arbitrale. È necessario un richiamo espresso e specifico alla clausola stessa per derogare alla giurisdizione ordinaria, affermando così la giurisdizione italiana sul caso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Commerciale, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Clausola compromissoria per relationem: i requisiti di validità secondo la Cassazione

Nei contratti internazionali, la gestione delle controversie è un aspetto cruciale. Spesso le parti scelgono di derogare alla giurisdizione dei tribunali statali in favore di un arbitrato. Ma cosa succede quando la clausola che prevede l’arbitrato non è nel contratto, ma in un documento esterno? La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15861/2024, ha fornito un chiarimento fondamentale sulla validità della clausola compromissoria per relationem, stabilendo requisiti rigorosi per la sua efficacia.

I fatti di causa: una fornitura internazionale contesa

Il caso vedeva contrapposte una società italiana, fornitrice di beni, e una società acquirente con sede in Malesia. La società italiana aveva agito davanti al Tribunale di Modena per ottenere il pagamento di due fatture relative a due distinti contratti di fornitura.

La società malese si è difesa eccependo il difetto di giurisdizione del giudice italiano. Sosteneva che le controversie relative a entrambi i contratti dovessero essere decise da arbitri internazionali, come previsto da clausole contenute nelle condizioni generali di acquisto, richiamate nei contratti principali.

Il Tribunale di primo grado e la Corte d’Appello di Bologna avevano entrambi, seppur con motivazioni parzialmente diverse, negato la giurisdizione italiana. Per una fornitura, la competenza era stata attribuita ai tribunali cinesi (luogo di consegna della merce). Per la seconda, la Corte d’Appello aveva ritenuto valida la clausola arbitrale che designava un’autorità arbitrale a Singapore, basandosi su un rinvio generico contenuto nell’ordine di acquisto.

La questione è quindi giunta dinanzi alla Corte di Cassazione a Sezioni Unite, chiamata a decidere sulla validità di tale rinvio e, di conseguenza, sulla sussistenza della giurisdizione italiana.

La validità della clausola compromissoria per relationem

Il nodo centrale della decisione della Cassazione riguarda la seconda fornitura e la relativa clausola compromissoria per relationem. Questo tipo di clausola si ha quando il contratto principale non contiene direttamente l’accordo per l’arbitrato, ma si limita a richiamare un altro documento (come le condizioni generali di contratto) che lo prevede.

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della società italiana su questo punto, ribaltando la decisione della Corte d’Appello. Ha stabilito un principio di diritto chiaro, basato sull’interpretazione della Convenzione di New York del 1958, che regola il riconoscimento e l’esecuzione delle sentenze arbitrali straniere.

Le motivazioni della Corte

Secondo la Suprema Corte, la deroga alla giurisdizione statale è una scelta di eccezionale importanza che richiede la piena e consapevole adesione di entrambe le parti. Pertanto, affinché una clausola compromissoria per relationem sia valida, non è sufficiente un rinvio generico al documento che la contiene.

Il principio affermato è il seguente: il rinvio, contenuto nel contratto principale, deve prevedere un richiamo espresso e specifico alla clausola compromissoria stessa. Un semplice richiamo generico alle “condizioni generali di acquisto” o al “formulario” non basta, poiché non assicura che le parti abbiano effettivamente preso coscienza della rinuncia al giudice naturale e abbiano voluto vincolarsi all’arbitrato.

Nel caso di specie, l’ordine di acquisto si limitava a fare un richiamo generico alle condizioni generali, senza menzionare specificamente la clausola arbitrale. Questa modalità è stata ritenuta insufficiente dalla Cassazione per fondare una valida volontà di derogare alla giurisdizione. La clausola arbitrale è stata quindi dichiarata inefficace.

Conclusioni

L’ordinanza della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche per le imprese che operano a livello internazionale. La decisione sottolinea la necessità di prestare la massima attenzione nella redazione dei contratti, specialmente per quanto riguarda le clausole di risoluzione delle controversie. Per assicurare la validità di una clausola arbitrale contenuta in un documento esterno, è indispensabile che il contratto principale contenga un richiamo specifico che non lasci dubbi sulla volontà delle parti di affidarsi ad arbitri. In assenza di tale specificità, la clausola è inefficace e la giurisdizione torna ad essere quella del giudice statale, determinata secondo i criteri ordinari (nel caso specifico, il giudice italiano). Questa pronuncia rappresenta un monito per gli operatori del diritto e le aziende: la chiarezza e la specificità nella contrattualistica non sono meri formalismi, ma requisiti essenziali per garantire la certezza dei rapporti giuridici.

Quando è valida una clausola arbitrale contenuta in un documento esterno al contratto principale (clausola compromissoria per relationem)?
Secondo la Corte di Cassazione, è valida solo se il rinvio effettuato nel contratto principale è espresso e specifico, ovvero richiama direttamente la clausola compromissoria e non si limita a un riferimento generico al documento esterno che la contiene.

Un rinvio generico alle ‘condizioni generali di acquisto’ è sufficiente per attivare una clausola arbitrale in esse contenuta?
No, non è sufficiente. La Corte ha stabilito che un rinvio generico non garantisce la piena e consapevole adesione delle parti alla deroga della giurisdizione ordinaria. Di conseguenza, la clausola compromissoria risulta inefficace.

Cosa succede se la clausola arbitrale viene dichiarata inefficace in un contratto internazionale?
Se la clausola arbitrale è inefficace, le parti non sono vincolate all’arbitrato. La giurisdizione per decidere la controversia viene determinata secondo le norme ordinarie di diritto internazionale privato, come i regolamenti europei o le convenzioni internazionali, che individuano il giudice statale competente (nel caso di specie, quello italiano).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati