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Cessazione materia del contendere: la Cassazione decide

Una controversia su distanze tra immobili, giunta in Cassazione, si è conclusa a seguito di un accordo tra le parti. La Suprema Corte ha dichiarato la cessazione materia del contendere, annullando di fatto la sentenza d’appello impugnata e compensando le spese legali. Questa decisione chiarisce che l’accordo tra le parti durante il giudizio di legittimità estingue il processo.

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Pubblicato il 25 novembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Cessazione materia del contendere: cosa succede se le parti fanno pace in Cassazione?

La cessazione materia del contendere è un istituto giuridico che pone fine a un processo quando scompare l’interesse delle parti a ottenere una decisione dal giudice. Questo accade, tipicamente, quando le parti raggiungono un accordo transattivo. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione offre un chiaro esempio di come questo principio si applichi anche nel giudizio di legittimità, con importanti conseguenze sulla sentenza impugnata e sulle spese di giudizio.

I Fatti del Caso: Una Disputa sulle Distanze tra Edifici

La vicenda trae origine da una controversia tra un’associazione ONLUS e la proprietaria di un immobile confinante. Inizialmente, il Tribunale aveva dato ragione all’associazione, condannando la vicina a arretrare alcune costruzioni realizzate in violazione delle distanze legali.

Successivamente, la Corte d’Appello aveva ribaltato completamente la decisione. Accogliendo il ricorso della proprietaria, aveva ordinato all’associazione di arretrare il proprio fabbricato per rispettare la distanza di dieci metri dal confine. Insoddisfatta, l’associazione ha presentato ricorso per Cassazione.

L’Accordo e la Cessazione Materia del Contendere

Mentre la causa era pendente davanti alla Suprema Corte, le parti hanno raggiunto un accordo transattivo, risolvendo bonariamente la loro controversia. Congiuntamente, hanno quindi chiesto alla Corte di dichiarare la cessazione della materia del contendere, rinunciando agli atti del giudizio e accordandosi per la compensazione integrale delle spese legali.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta congiunta delle parti. Ha dichiarato l’estinzione del giudizio per cessazione materia del contendere e ha disposto la compensazione delle spese del giudizio di cassazione tra le parti. Questa decisione non entra nel merito della controversia, ma prende atto della volontà delle parti di porre fine alla lite.

Le Motivazioni

La Corte ha spiegato che, quando le parti definiscono la controversia con un accordo durante il giudizio di legittimità, si verificano due conseguenze fondamentali.

In primo luogo, la Corte non può fare altro che dichiarare cessata la materia del contendere. Questo perché l’accordo elimina l’oggetto stesso della lite, rendendo inutile una pronuncia giudiziale. Tale situazione, sottolinea la Corte, non rientra nelle ipotesi tipiche di decisione previste dagli articoli 382, 383 e 384 del codice di procedura civile.

In secondo luogo, e di grande importanza pratica, la dichiarazione di estinzione del giudizio comporta la perdita di efficacia della sentenza impugnata. In questo caso, la sentenza della Corte d’Appello, che era sfavorevole all’associazione, cessa di produrre i suoi effetti. Questo è un risultato cruciale per la parte che aveva impugnato la decisione.

Infine, la Corte ha chiarito che la declaratoria di estinzione per cessata materia del contendere non comporta l’applicazione della sanzione del pagamento di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato (il cosiddetto ‘doppio contributo’). Tale sanzione, infatti, è prevista solo in caso di declaratorie di infondatezza nel merito, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione.

Conclusioni

Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la volontà delle parti di risolvere una lite tramite un accordo prevale sulla necessità di una decisione giudiziale, anche nell’ultimo grado di giudizio. La cessazione materia del contendere in Cassazione non solo chiude il processo, ma priva di effetti la sentenza precedente, offrendo una via d’uscita definitiva dalla controversia. Inoltre, rappresenta un vantaggio economico, poiché evita il pagamento del doppio contributo unificato, incentivando le parti a trovare soluzioni consensuali.

Cosa succede se le parti di una causa raggiungono un accordo mentre il processo è in Cassazione?
La Corte di Cassazione dichiara estinto il giudizio per cessazione della materia del contendere, ponendo fine alla lite senza una decisione nel merito.

La sentenza del giudice precedente rimane valida dopo la cessazione della materia del contendere?
No, la declaratoria di cessazione della materia del contendere nel giudizio di legittimità comporta il venir meno dell’efficacia della sentenza impugnata.

In caso di cessazione della materia del contendere, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No, la Corte chiarisce che tale sanzione non si applica, poiché è prevista solo per i casi di rigetto nel merito, inammissibilità o improcedibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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