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Cessazione materia del contendere: il caso risolto

La Corte d’Appello di Ancona ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in una causa di diritto bancario. A seguito di una proposta conciliativa formulata dal collegio, le parti hanno raggiunto un accordo, accettando una riduzione della pretesa creditoria e la compensazione delle spese legali. La decisione si fonda sul principio che l’accordo tra le parti fa venir meno l’interesse alla prosecuzione del giudizio, rendendo superflua una pronuncia sul merito.

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Pubblicato il 1 novembre 2025 in Diritto Bancario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Cessazione Materia del Contendere: Come un Accordo Mette Fine alla Causa

La cessazione della materia del contendere è un istituto giuridico che pone fine a un processo quando le parti trovano un accordo, rendendo inutile una decisione del giudice. Una recente sentenza della Corte d’Appello di Ancona offre un chiaro esempio di come questo meccanismo funzioni nella pratica, in particolare nel contesto di una complessa lite in materia bancaria. Analizziamo come una proposta conciliativa del giudice abbia portato alla risoluzione definitiva della controversia.

Il Contesto: Un Appello in Materia Bancaria

La vicenda ha origine da una causa civile relativa a contratti bancari e alla richiesta di restituzione di somme ritenute indebitamente pagate. La parte soccombente in primo grado aveva presentato appello, contestando la sentenza del Tribunale. La Corte d’Appello, dopo una prima analisi, aveva parzialmente accolto l’appello, ritenendo necessario un approfondimento tecnico-contabile.

Tuttavia, in alternativa a un lungo e costoso approfondimento istruttorio, il collegio giudicante ha deciso di percorrere una strada diversa, più rapida ed efficiente: la conciliazione.

La Proposta del Giudice e la Fine della Lite

Invece di proseguire con il contenzioso, la Corte ha formulato una proposta conciliativa ai sensi dell’art. 185 bis del codice di procedura civile. La proposta prevedeva una soluzione equilibrata:

* Una riduzione significativa della pretesa creditoria complessiva vantata dalla parte appellante a un importo forfettario.
* Il pagamento immediato di tale somma.
* La compensazione integrale delle spese legali del grado di appello.

Entrambe le parti, sia l’appellante che l’istituto di credito appellato, hanno valutato positivamente la proposta e l’hanno formalmente accettata. Questo passo è stato decisivo per la conclusione del giudizio.

La Decisione: la Cessazione della Materia del Contendere

L’accettazione dell’accordo da parte di entrambi i contendenti ha fatto venir meno l’interesse stesso alla prosecuzione della lite. Non c’era più nulla su cui decidere, poiché le parti avevano autonomamente risolto le loro divergenze. Di conseguenza, la Corte ha emesso una sentenza con cui ha formalmente dichiarato la cessazione della materia del contendere.

Le Motivazioni

La Corte ha fondato la propria decisione su un principio consolidato, richiamando anche una specifica ordinanza della Corte di Cassazione (n. 12899/2021). Il principio è semplice ma fondamentale: se le parti raggiungono un accordo conciliativo, il giudice non può più emettere una sentenza di condanna o di accertamento sul merito della questione. Il suo compito si esaurisce nel prendere atto della volontà delle parti e dichiarare chiuso il processo. L’accordo, infatti, sostituisce la sentenza, diventando la nuova “legge” tra le parti. In linea con i termini della proposta accettata, la Corte ha anche disposto la compensazione delle spese legali, stabilendo che ciascuna parte sostenesse i propri costi.

Conclusioni

Questa sentenza evidenzia il ruolo proattivo del giudice nel favorire soluzioni conciliative, che rappresentano uno strumento efficace per ridurre i tempi e i costi della giustizia. Per le parti in causa, l’accettazione di una proposta transattiva offre il vantaggio della certezza, evitando i rischi e le incertezze di un giudizio. La cessazione della materia del contendere non è una sconfitta per nessuno, ma la dimostrazione che, anche in un contesto conflittuale come un processo, è possibile trovare un punto d’incontro che soddisfi gli interessi di tutti, chiudendo definitivamente la disputa.

Cosa accade se le parti accettano una proposta di accordo del giudice in appello?
Se le parti accettano la proposta conciliativa, il giudizio si conclude. La Corte dichiara la ‘cessazione della materia del contendere’, poiché l’accordo raggiunto fa venir meno l’interesse a proseguire la causa per ottenere una sentenza.

Perché il giudice dichiara la cessazione della materia del contendere e non emette una sentenza sul merito?
Perché una volta che le parti hanno raggiunto un accordo, questo sostituisce la necessità di una decisione giudiziale. Come affermato dalla Cassazione, il giudice non può più emettere una sentenza di condanna o di merito, ma deve solo prendere atto della risoluzione amichevole della lite.

Chi paga le spese legali quando un processo si chiude con un accordo proposto dal giudice?
Nel caso specifico, la proposta conciliativa accettata dalle parti prevedeva la ‘compensazione integrale delle spese’ del secondo grado. Ciò significa che ogni parte ha sostenuto i propri costi legali, senza dover rimborsare quelli della controparte, come stabilito nell’accordo stesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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