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Cessazione materia del contendere: il caso di Venezia

La Corte di Cassazione dichiara la cessazione della materia del contendere in un caso tra una società e un comune. La disputa, nata da un’ordinanza-ingiunzione, si è conclusa dopo che il comune ha annullato il proprio atto in autotutela, riconoscendo l’illegittimità del provvedimento a monte sulla base di una nuova giurisprudenza della Cassazione. Le spese legali sono state compensate.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Cessazione Materia del Contendere: Quando la P.A. Annulla i Propri Atti

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di cessazione della materia del contendere, un istituto giuridico che porta alla chiusura di un processo quando l’oggetto della lite viene a mancare. Questo può accadere, come nel caso di specie, quando una delle parti, in questo caso una Pubblica Amministrazione, decide di annullare in ‘autotutela’ l’atto che aveva dato origine alla controversia, rendendo di fatto inutile una pronuncia del giudice.

I Fatti del Caso

Una società operante nel trasporto lagunare si opponeva a un’ordinanza ingiunzione emessa da un noto Comune italiano. L’ordinanza era basata su una determina dirigenziale che limitava l’accesso a una zona a traffico limitato (ZTL) lagunare per i natanti provenienti da altri comuni. La società riteneva illegittima tale limitazione e aveva impugnato il provvedimento sanzionatorio.

Il contenzioso era arrivato fino in Corte di Cassazione. Tuttavia, durante il giudizio, è avvenuto un fatto nuovo e decisivo: il Comune, con una memoria difensiva, ha comunicato di aver annullato in via di autotutela l’ordinanza ingiunzione originaria.

La Decisione della Corte e la Cessazione Materia del Contendere

Preso atto dell’annullamento dell’atto impugnato, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che dichiarare la cessazione della materia del contendere. Poiché l’ordinanza ingiunzione non esisteva più, era venuto meno l’interesse della società ricorrente a ottenere una sentenza che ne dichiarasse l’illegittimità. Di conseguenza, il processo si è estinto senza una decisione nel merito della questione.

Le Motivazioni: l’Impatto dell’Annullamento in Autotutela

La decisione del Comune di annullare il proprio atto non è stata casuale. L’amministrazione ha motivato la sua scelta sulla base di un consolidato orientamento giurisprudenziale della stessa Corte di Cassazione, formatosi dopo l’inizio della causa. Questa nuova giurisprudenza aveva stabilito l’illegittimità della determina dirigenziale che era alla base dell’ordinanza ingiunzione. Secondo i giudici, il Comune aveva agito con ‘eccesso di potere’, introducendo limitazioni alla navigazione per finalità (la riduzione del moto ondoso) non direttamente collegate alla regolamentazione del servizio di trasporto pubblico, materia per cui aveva competenza. Di fronte a questa chiara indicazione della giurisprudenza, il Comune ha saggiamente deciso di ritirare il proprio provvedimento sanzionatorio.

Le Conclusioni: Riflessi Pratici e la Compensazione delle Spese

La Corte ha inoltre deciso di compensare integralmente le spese di giudizio tra le parti. Questa scelta è stata motivata dal fatto che l’orientamento giurisprudenziale che ha reso evidente l’illegittimità dell’atto comunale si è formato solo dopo che la società aveva già avviato il ricorso. Pertanto, al momento dell’instaurazione della causa, l’esito non era scontato. La compensazione delle spese rappresenta una soluzione equa in situazioni in cui un cambiamento nella giurisprudenza ‘risolve’ di fatto la controversia. Questa ordinanza sottolinea l’importanza del principio di autotutela amministrativa come strumento per deflazionare il contenzioso e per l’amministrazione di adeguarsi al diritto vivente, evitando l’inutile prosecuzione di giudizi dall’esito ormai prevedibile.

Perché il processo si è concluso con una ‘cessazione della materia del contendere’?
Il processo si è concluso in questo modo perché il Comune ha annullato in via di autotutela l’ordinanza-ingiunzione che era oggetto del ricorso. Di conseguenza, è venuto meno l’interesse della società ricorrente a ottenere una sentenza, rendendo inutile la prosecuzione del giudizio.

Quale motivo ha spinto il Comune ad annullare il proprio provvedimento?
Il Comune ha annullato il provvedimento in seguito a nuove e significative sentenze della Corte di Cassazione. Queste sentenze avevano stabilito che la determina dirigenziale, su cui si basava l’ingiunzione, era illegittima per eccesso di potere, in quanto limitava l’accesso alla ZTL per motivi non direttamente correlati alla materia del servizio pubblico di trasporto.

Perché la Corte ha deciso di compensare le spese legali?
La Corte ha compensato le spese perché l’orientamento giurisprudenziale che ha sancito l’illegittimità dell’atto del Comune si è consolidato solo dopo che il ricorso era già stato presentato. Al momento dell’avvio della causa, quindi, l’esito non era prevedibile, e si è ritenuto equo che ciascuna parte sostenesse i propri costi legali.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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