LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Cessazione materia del contendere: accordo e spese

La Corte di Cassazione ha dichiarato la cessazione della materia del contendere in una controversia tra un condominio e un istituto bancario. Le parti, dopo aver impugnato una sentenza della Corte d’Appello relativa alla validità di alcune delibere condominiali, hanno raggiunto un accordo transattivo. La Suprema Corte ha stabilito che tale accordo fa venir meno l’efficacia della sentenza impugnata e ha disposto la compensazione integrale delle spese legali, escludendo l’obbligo del versamento del doppio contributo unificato.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Cessazione Materia del Contendere: Cosa Succede se le Parti Trovano un Accordo?

Quando una controversia legale arriva fino alla Corte di Cassazione, l’esito sembra essere vincolato a una decisione finale dei giudici. Tuttavia, esiste un’alternativa che le parti possono percorrere: l’accordo. La recente ordinanza della Suprema Corte chiarisce le importanti conseguenze procedurali di una transazione, in particolare riguardo alla cessazione materia del contendere, all’efficacia della sentenza precedente e alla gestione delle spese legali. Questo istituto processuale dimostra come la volontà delle parti possa prevalere, ponendo fine al giudizio in modo consensuale.

I Fatti del Caso: la Controversia tra il Condominio e l’Istituto di Credito

La vicenda trae origine dall’impugnazione da parte di un istituto di credito di due delibere adottate da un condominio. Il Tribunale di primo grado si era pronunciato sulla questione e, successivamente, la Corte d’Appello aveva parzialmente riformato la decisione, accogliendo le richieste della banca.

Insoddisfatto della sentenza di secondo grado, il condominio ha presentato ricorso per cassazione, basandolo su quattro distinti motivi. A sua volta, l’istituto bancario ha risposto con un controricorso, proponendo anche un ricorso incidentale. La controversia era quindi giunta all’ultimo grado di giudizio, con le parti fermamente contrapposte sulle rispettive posizioni.

L’Accordo Transattivo e la Richiesta di Cessazione Materia del Contendere

In prossimità della discussione del caso in camera di consiglio, si è verificato un colpo di scena. Le parti in lite, attraverso i loro legali, hanno depositato un’istanza congiunta. In essa, comunicavano di aver raggiunto un’intesa transattiva che risolveva la disputa in via extragiudiziale.

Conseguentemente, hanno chiesto alla Corte di Cassazione di dichiarare la cessazione materia del contendere, chiedendo altresì che le spese del giudizio di legittimità venissero integralmente compensate tra di loro, come pattuito nell’accordo stesso.

La Decisione della Corte di Cassazione e le sue Motivazioni

La Suprema Corte ha accolto la richiesta congiunta delle parti, fornendo chiarimenti essenziali sugli effetti di un accordo transattivo raggiunto in pendenza di un giudizio di cassazione. L’ordinanza si basa su principi giurisprudenziali consolidati e delinea un percorso chiaro per casi analoghi.

La Perdita di Efficacia della Sentenza Impugnata

La Corte ha affermato che l’accordo negoziale raggiunto tra le parti determina il venir meno del loro interesse a una pronuncia nel merito. Questo evento sopravvenuto porta alla cessazione della materia del contendere. La conseguenza più rilevante è che la sentenza impugnata, ovvero quella della Corte d’Appello, perde la sua efficacia. La situazione, infatti, non rientra in nessuna delle ipotesi (come il rinvio al giudice di merito) previste dagli articoli 382, 383 e 384 del codice di procedura civile.

La Compensazione delle Spese Legali e la Cessazione Materia del Contendere

In linea con la richiesta delle parti e in considerazione dell’accordo raggiunto, i giudici hanno disposto l’integrale compensazione delle spese del giudizio di legittimità. Questa decisione riflette la volontà delle parti, che hanno autonomamente regolato anche l’aspetto economico della chiusura della lite.

L’Inapplicabilità del Doppio Contributo Unificato

Un punto di notevole interesse pratico riguarda il contributo unificato. La legge (art. 13, comma 1-quater, del D.P.R. n. 115/2002) prevede che la parte il cui ricorso viene respinto integralmente, dichiarato inammissibile o improcedibile debba versare un ulteriore importo pari a quello del contributo iniziale.

La Corte ha specificato che, in caso di cessazione della materia del contendere, tale obbligo non sorge. La pronuncia adottata, infatti, non rientra in nessuna delle tre tipologie previste dalla norma, come chiarito anche dalle Sezioni Unite della Cassazione. Si tratta di una conseguenza favorevole per le parti che scelgono la via dell’accordo.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame ribadisce un principio fondamentale: l’accordo tra le parti è uno strumento potente per porre fine a una lite, anche quando questa è giunta al suo ultimo grado di giudizio. La dichiarazione di cessazione della materia del contendere non è una mera formalità, ma un atto che priva di effetti la sentenza precedente e definisce il giudizio in modo tombale. Le implicazioni pratiche sono significative: le parti evitano l’incertezza di una decisione finale, regolano autonomamente le spese legali e non incorrono nel pagamento del raddoppio del contributo unificato. Questa pronuncia incentiva la risoluzione negoziale delle controversie, valorizzando l’autonomia delle parti e l’efficienza processuale.

Cosa succede a una sentenza d’appello se le parti raggiungono un accordo durante il ricorso in Cassazione?
La sentenza impugnata perde la sua efficacia. La Corte di Cassazione, prendendo atto dell’accordo, dichiara la cessazione della materia del contendere, e il giudizio si estingue senza una decisione nel merito.

In caso di cessazione della materia del contendere per accordo, come vengono gestite le spese legali?
Le spese del giudizio vengono integralmente compensate tra le parti, soprattutto se, come in questo caso, ne hanno fatto richiesta congiunta nell’ambito del loro accordo transattivo.

Se il giudizio si conclude con la cessazione della materia del contendere, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No, l’obbligo di versare l’ulteriore importo a titolo di contributo unificato non si applica. La legge lo prevede solo in caso di rigetto integrale, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione, e la cessazione della materia del contendere non rientra in queste categorie.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati