Cessazione Materia del Contendere: Quando un Accordo Chiude il Processo
Nel mondo legale, non tutte le controversie si concludono con una sentenza che stabilisce un vincitore e un vinto. Spesso, le parti trovano un accordo che risolve il loro dissidio. In questi casi, il processo si conclude con una declaratoria di cessazione della materia del contendere. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ci offre un esempio pratico di come questo meccanismo funzioni, specialmente quando un accordo interviene durante il giudizio di legittimità.
Il Contesto: La Controversia sul Patto di Non Concorrenza
La vicenda trae origine da una disputa tra una nota azienda operante nel settore del lusso e una sua ex dipendente. Il cuore del problema era un patto di non concorrenza inserito nel contratto di lavoro. Nei primi due gradi di giudizio, i tribunali avevano dato ragione alla lavoratrice, dichiarando la nullità di una specifica clausola del patto e condannando l’azienda al pagamento di un corrispettivo di oltre 14.000 euro, oltre agli accessori e alle spese di lite.
Non accettando la decisione della Corte d’Appello, la società aveva deciso di portare la questione fino all’ultimo grado di giudizio, presentando ricorso in Corte di Cassazione. La ex dipendente, a sua volta, si era costituita in giudizio per difendere le proprie ragioni.
La Svolta: L’Accordo Transattivo e la Cessazione della Materia del Contendere
Mentre il processo era pendente davanti alla Suprema Corte, è avvenuto un fatto decisivo: le parti hanno raggiunto un’intesa transattiva. Con una nota depositata telematicamente, la società ha comunicato alla Corte di aver sottoscritto un accordo con la controparte per definire la lite. Entrambe le parti hanno quindi chiesto congiuntamente al Giudice di dichiarare la cessazione della materia del contendere, manifestando la volontà di porre fine alla disputa in modo consensuale.
Le Motivazioni della Decisione
La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha accolto la richiesta congiunta delle parti. Il ragionamento dei giudici è lineare e si fonda su un principio cardine del diritto processuale: il processo serve a risolvere una controversia, ma se la controversia viene meno, il processo non ha più ragione di esistere.
I giudici hanno preso atto dell’accordo conciliativo intervenuto tra le parti, attraverso il quale la controversia era stata “definita consensualmente”. Questo accordo ha fatto venir meno l’interesse delle parti a ottenere una pronuncia nel merito da parte della Corte. Di conseguenza, la richiesta congiunta di dichiarare cessata la materia del contendere è stata considerata la naturale conclusione del procedimento.
Un aspetto importante della decisione riguarda le spese legali. In casi come questo, in cui la lite si chiude per un accordo, la prassi è quella della “compensazione delle spese”. Ciò significa che ogni parte si fa carico dei costi sostenuti per i propri avvocati, senza che una debba rimborsare l’altra. La Corte ha infatti disposto la compensazione delle spese di lite.
Conclusioni: L’Efficacia della Transazione nel Processo
Questa ordinanza dimostra come la via dell’accordo sia percorribile e vantaggiosa anche quando un contenzioso ha raggiunto il suo stadio più avanzato. La transazione permette alle parti di risolvere la disputa in modo rapido e con termini da loro stessi concordati, evitando le incertezze e i tempi lunghi di una decisione giudiziale. Per il sistema giudiziario, la cessazione della materia del contendere rappresenta uno strumento efficiente per definire i procedimenti in cui l’intervento del giudice non è più necessario, alleggerendo il carico di lavoro delle corti.
Cosa significa cessazione della materia del contendere?
Significa che il processo si conclude senza una decisione sul merito della questione perché le parti non hanno più interesse a proseguire la causa, solitamente perché hanno trovato un accordo privato per risolvere la loro disputa.
Cosa succede alle spese legali in caso di cessazione della materia del contendere per accordo?
Come stabilito nel caso in esame, la Corte ha disposto la compensazione delle spese. Questo significa che ciascuna parte si fa carico delle proprie spese legali, senza che una debba rimborsare l’altra.
Un accordo tra le parti può interrompere un processo anche in Corte di Cassazione?
Sì, il provvedimento analizzato dimostra che un accordo transattivo è efficace per porre fine a una lite in qualsiasi stato e grado del processo, inclusa la fase davanti alla Corte di Cassazione.
Testo del provvedimento
Ordinanza di Cassazione Civile Sez. L Num. 16478 Anno 2024
Civile Ord. Sez. L Num. 16478 Anno 2024
Presidente: COGNOME NOME
Relatore: COGNOME NOME
Data pubblicazione: 13/06/2024
ORDINANZA
sul ricorso 24943-2018 proposto da:
RAGIONE_SOCIALE, in persona del legale rappresentante pro tempore, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME, che la rappresenta e difende unitamente agli avvocati NOME COGNOME, NOME COGNOME;
– ricorrente –
contro
COGNOME NOME, elettivamente domiciliata in INDIRIZZO, presso lo studio dell’avvocato NOME COGNOME, che la rappresenta e difende unitamente all’avvocato NOME COGNOME;
– controricorrente –
avverso la sentenza n. 950/2018 della CORTE D’APPELLO di MILANO, depositata il 22/06/2018 R.G.N. 824/2016;
udita la relazione della causa svolta nella camera di consiglio del 03/04/2024 dal AVV_NOTAIO NOME COGNOME.
Rep.
Ud. 03/04/2024
CC
La Corte di appello di Milano aveva rigettato l’appello proposto da RAGIONE_SOCIALE avverso la decisione con cui il locale tribunale aveva accolto il ricorso proposto da COGNOME NOME e dichiarato la nullità della clausola H del patto di non concorrenza stipulato dalle parti con conseguente condanna della società RAGIONE_SOCIALE al pagamento della somma di E. 14.546,10, a titolo di corrispettivo del patto, oltre accessori e spese di lite.
Avverso tale decisione la società aveva proposto ricorso cui aveva resistito con controricorso NOME COGNOME.
Nelle more del giudizio con nota depositata telematicamente, la società RAGIONE_SOCIALE comunicava essere intervenuta tra le parti intesa transattiva sottoscritta in sede protetta con la quale era definita la lite e assunto l’impegno di depositare innanzi al Giu dice di legittimità l’accordo in questione, con la richiesta di declaratoria di cessazione della materia del contendere.
La causa era decisa in data odierna.
RAGIONI DELLA DECISIONE
La Corte, preso atto dell’accordo conciliativo intervenuto tra le parti con il quale si è definita consensualmente la controversia, e considerata la richiesta congiunta, dichiara cessata la materia del contendere con compensazione delle spese di lite.
P.Q.M.
La Corte dichiara cessata la materia del contendere. Compensa le spese.
Cosi’ deciso in Roma il 3 aprile 2024.
La Presidente NOME COGNOME.