LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Cessazione della materia del contendere: il caso

Una lunga vicenda giudiziaria, iniziata con l’annullamento di una procedura di esproprio per la realizzazione di una discarica, giunge a una conclusione procedurale. Una società si era opposta a un decreto di acquisizione del proprio terreno, ottenendone l’annullamento. Nel successivo giudizio di ottemperanza, il Consiglio di Stato aveva ordinato alla società di restituire gli indennizzi ricevuti. La società ha impugnato tale decisione dinanzi alla Cassazione. Tuttavia, nel frattempo, la sentenza impugnata è stata annullata da un’altra pronuncia del Consiglio di Stato. Di conseguenza, le Sezioni Unite hanno dichiarato la cessazione della materia del contendere, poiché l’oggetto del ricorso era venuto a mancare.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Cessazione della materia del contendere: la Cassazione chiude una complessa vicenda

L’ordinanza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione analizza un’intricata questione nata da un esproprio illegittimo, illustrando un importante principio processuale: la cessazione della materia del contendere. Questo istituto si verifica quando un evento esterno al processo fa venir meno l’oggetto stesso del giudizio, rendendo superflua una decisione nel merito. Il caso in esame dimostra come l’annullamento della sentenza impugnata in un diverso giudizio possa determinare la fine del ricorso pendente in Cassazione.

La cronistoria di un lungo contenzioso

La vicenda trae origine decenni fa, quando una Pubblica Amministrazione avvia una procedura di esproprio su un’area di proprietà di una società cooperativa per realizzarvi una discarica di rifiuti. La società impugna gli atti espropriativi, ottenendone l’annullamento da parte del Consiglio di Stato. Successivamente, il contenzioso si concentra sulla restituzione del bene o, in alternativa, sul risarcimento del danno.

Nel corso degli anni, l’Amministrazione tenta di regolarizzare la situazione attraverso un provvedimento di ‘acquisizione sanante’ basato sull’ormai abrogato art. 43 del Testo Unico Espropri, versando un indennizzo alla società. Anche questo provvedimento viene impugnato e annullato, in quanto fondato su una norma dichiarata incostituzionale. Si apre quindi un nuovo capitolo: un giudizio di ottemperanza, volto a dare esecuzione alle sentenze precedenti.

La decisione impugnata e la cessazione della materia del contendere

Nel giudizio di ottemperanza, il Consiglio di Stato, con una prima sentenza (n. 658/2023), aveva respinto la richiesta della società e, accogliendo il ricorso incidentale delle Amministrazioni, l’aveva condannata a restituire le somme già percepite come indennizzo. Contro questa decisione, la società proponeva ricorso per Cassazione, lamentando un eccesso di potere giurisdizionale.

Tuttavia, un fatto nuovo e decisivo interviene a modificare radicalmente il quadro processuale. La Provincia, attuale utilizzatrice dell’area, proponeva opposizione di terzo contro la stessa sentenza n. 658/2023. Il Consiglio di Stato, con una nuova pronuncia (n. 1173/2024), accoglieva l’opposizione e annullava la sentenza precedente. Questo evento ha fatto sì che l’atto impugnato dinanzi alla Cassazione non esistesse più nell’ordinamento giuridico.

La cessazione della materia del contendere e le sue implicazioni

L’annullamento della sentenza impugnata costituisce un fatto sopravvenuto che fa venir meno l’oggetto stesso del ricorso in Cassazione. Come affermato dalle Sezioni Unite, non vi è più alcuna ragione di contrasto tra le parti né alcun interesse a ottenere la pronuncia richiesta. Di conseguenza, il giudizio non può che concludersi con una declaratoria di cessazione della materia del contendere.

Le motivazioni

Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione motivano la loro decisione sulla base di un consolidato principio giurisprudenziale. La declaratoria di cessazione della materia del contendere è un esito necessario quando un evento sopravvenuto rende il ricorso privo di oggetto. In questo caso specifico, l’evento è stato l’annullamento della sentenza impugnata (Cons. Stato n. 658/2023) ad opera di un’altra decisione dello stesso giudice amministrativo (Cons. Stato n. 1173/2024) in un diverso procedimento.

L’annullamento ha eliminato radicalmente dal mondo giuridico il provvedimento che la società aveva contestato. Di conseguenza, è venuto meno l’interesse stesso ad una pronuncia della Corte di Cassazione, poiché non c’era più una decisione da confermare, annullare o modificare. La Corte sottolinea che tale situazione determina la fine del giudizio, in quanto scompare ‘l’oggetto stesso dell’impugnativa e, con esso, ogni ragione di contrasto’. La particolarità della vicenda processuale e l’esito del giudizio hanno inoltre giustificato la compensazione integrale delle spese legali tra tutte le parti coinvolte.

Le conclusioni

L’ordinanza in esame offre un chiaro esempio di come le vicende processuali possano intrecciarsi e risolversi attraverso istituti procedurali. La cessazione della materia del contendere si conferma uno strumento essenziale per evitare pronunce inutili quando i fatti hanno già superato la controversia. Per le parti, ciò significa che un complesso contenzioso pluriennale si è concluso non con una decisione sul merito dei motivi di ricorso, ma a causa di un evento procedurale che ha reso il ricorso stesso inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse. La vicenda, pur chiusa in Cassazione, proseguirà ora sulla base della nuova sentenza del Consiglio di Stato, che ha ridefinito le competenze e gli obblighi delle amministrazioni coinvolte.

Cosa significa ‘cessazione della materia del contendere’?
È una dichiarazione con cui il giudice prende atto che la controversia è venuta meno a causa di un evento accaduto dopo l’inizio del processo, rendendo inutile una decisione nel merito.

Cosa succede a un ricorso in Cassazione se la sentenza impugnata viene annullata in un altro giudizio?
Il ricorso perde il suo oggetto. La Corte di Cassazione, non avendo più una decisione su cui pronunciarsi, dichiara la cessazione della materia del contendere, chiudendo di fatto il procedimento.

Perché la Corte ha compensato le spese legali?
In considerazione della ‘particolarità della vicenda processuale’ e dell’esito del giudizio, ovvero la chiusura del processo per un fatto sopravvenuto e non per l’accoglimento o il rigetto delle ragioni di una delle parti, la Corte ha ritenuto giusto che ciascuna parte sostenesse le proprie spese.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati