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Caso fortuito: niente risarcimento per albero caduto

Un automobilista chiede il risarcimento per i danni subiti dalla sua auto, colpita da un ramo caduto a causa di un violento temporale. Il Tribunale di Roma ha respinto la domanda, qualificando l’evento meteorologico come caso fortuito, ovvero un evento imprevedibile e inevitabile che interrompe il nesso di causalità e libera l’ente custode della strada da responsabilità.

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Pubblicato il 2 ottobre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile

Caso Fortuito: Quando l’Ente Gestore non Risponde dei Danni da Albero Caduto

La responsabilità per i danni causati da beni in custodia, come una strada pubblica, è un tema centrale nel diritto civile. Una recente sentenza del Tribunale di Roma chiarisce i limiti di tale responsabilità, analizzando il concetto di caso fortuito come causa di esclusione del risarcimento. Il caso riguarda un automobilista la cui vettura è stata danneggiata dalla caduta di un ramo durante un violento temporale.

I Fatti del Caso: Un Ramo Cade e Danneggia un’Auto

In una sera di luglio, un’automobile che percorreva una strada statale veniva colpita da un grosso ramo secco staccatosi da un albero a lato della carreggiata. L’impatto causava danni significativi alla parte anteriore del veicolo. I rilievi delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco, intervenuti sul posto, accertavano che nel pomeriggio dello stesso giorno la zona era stata interessata da un “violento fenomeno temporalesco” che aveva provocato la caduta di numerosi alberi e rami.

Il proprietario del veicolo citava in giudizio l’ente proprietario della strada, chiedendo un risarcimento di oltre 7.700 euro per i danni materiali, oltre al danno da fermo tecnico. La richiesta si fondava sull’articolo 2051 del codice civile, che disciplina la responsabilità per i danni cagionati da cose in custodia.

La Difesa dell’Ente e la Prova del Caso Fortuito

L’ente gestore della strada si costituiva in giudizio negando ogni addebito. La sua difesa si basava sull’imprevedibilità e inevitabilità dell’evento. Sosteneva che la caduta del ramo non fosse dovuta a una cattiva manutenzione, ma a un evento meteorologico di eccezionale violenza, configurabile come caso fortuito. Tale evento, secondo la difesa, avrebbe interrotto il nesso di causalità tra la cosa in custodia (la strada con i suoi alberi) e il danno subito dall’automobilista.

La Prova Testimoniale

Durante il processo, un testimone che si trovava nell’auto immediatamente dietro a quella danneggiata confermava la dinamica, dichiarando di aver visto il ramo cadere e colpire il veicolo proprio nel momento del suo transito. Questa testimonianza è stata cruciale per stabilire l’immediatezza e la repentinità dell’evento.

Le Motivazioni della Decisione: il Caso Fortuito Interrompe il Nesso Causale

Il Tribunale ha rigettato la domanda di risarcimento dell’automobilista. Il giudice ha basato la sua decisione sull’interpretazione dell’art. 2051 c.c., che, pur ponendo una presunzione di responsabilità a carico del custode, ammette la prova contraria: il caso fortuito.

Il giudice ha ritenuto che il violento temporale, come documentato dai verbali delle autorità, costituisse un fatto estraneo alla sfera di controllo del custode, con un impulso causale autonomo e con caratteri di imprevedibilità e assoluta eccezionalità. Il danno, quindi, non era derivato da una condizione intrinseca del bene (ad esempio, un albero palesemente malato e non curato), ma da un’alterazione repentina e non prevedibile delle condizioni, che non ha lasciato al custode il tempo materiale per intervenire e mettere in sicurezza l’area.

La sentenza sottolinea che il custode è liberato dalla sua responsabilità quando dimostra che l’evento dannoso si è verificato per un fatto che non era né prevedibile, né evitabile con l’ordinaria diligenza. In questo specifico contesto, la violenza e la repentinità del fenomeno atmosferico hanno integrato pienamente la nozione di caso fortuito, spezzando il legame causale tra la custodia della strada e il danno occorso.

Le Conclusioni: Nessun Risarcimento ma Spese Legali Compensate

In conclusione, il Tribunale ha respinto la domanda dell’attore, stabilendo che nessun risarcimento era dovuto. Tuttavia, ha disposto la compensazione integrale delle spese di lite tra le parti. Questa decisione, apparentemente in contrasto con il principio della soccombenza (chi perde paga), è stata motivata da due ragioni: in primo luogo, la prospettazione iniziale dell’attore non era pretestuosa o infondata a priori; in secondo luogo, l’ente convenuto non aveva dato alcun riscontro alla richiesta stragiudiziale di risarcimento, costringendo di fatto il danneggiato a intraprendere un’azione legale per far valere le proprie ragioni. La decisione finale, quindi, pur negando il risarcimento, ha tenuto conto del comportamento complessivo delle parti.

L’ente proprietario di una strada è sempre responsabile se un albero cade e danneggia un’auto?
No. La sua responsabilità è esclusa se l’evento è causato da un “caso fortuito”, cioè un evento imprevedibile e inevitabile, come un violento fenomeno temporalesco improvviso, che non poteva essere gestito con la normale diligenza.

Cosa deve dimostrare chi subisce un danno per ottenere il risarcimento dal custode della strada?
Chi subisce il danno deve dimostrare il “nesso causale”, ovvero che il danno è stato una conseguenza diretta della cosa in custodia (in questo caso, l’albero a margine della strada). Una volta provato questo, spetta al custode dimostrare l’esistenza del caso fortuito per essere liberato dalla responsabilità.

Perché il giudice ha deciso di compensare le spese legali anche se ha respinto la domanda dell’automobilista?
Il giudice ha compensato le spese perché ha ritenuto che la richiesta iniziale dell’attore non fosse pretestuosa e che l’ente convenuto, non rispondendo alla richiesta di risarcimento prima del processo, avesse contribuito a rendere necessaria l’azione giudiziaria.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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