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Carta Docente Precari: Il Diritto è Confermato

Il Tribunale di Bergamo ha riconosciuto il diritto alla Carta Docente Precari a due insegnanti con contratto a tempo determinato, condannando il Ministero per trattamento discriminatorio. La sentenza stabilisce che il beneficio di €500 annui per la formazione spetta a tutti i docenti, non solo a quelli di ruolo, in linea con la giurisprudenza europea e nazionale. Nessuna prescrizione è maturata.

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Pubblicato il 12 luglio 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Carta Docente Precari: Il Tribunale Conferma il Diritto all’Assegno di 500€

Con una recente e significativa sentenza, il Tribunale di Bergamo ha ribadito un principio di equità fondamentale nel mondo della scuola: il diritto alla Carta Docente Precari spetta anche agli insegnanti con contratto a tempo determinato. La decisione condanna il Ministero per aver creato una discriminazione ingiustificata, allineandosi a un orientamento ormai consolidato a livello nazionale ed europeo. Analizziamo insieme i dettagli di questo importante provvedimento.

I Fatti del Caso: La Discriminazione dei Docenti a Termine

Due docenti, assunte con contratti a tempo determinato per gli anni scolastici 2018/19, 2020/21 e 2021/22, si sono rivolte al Giudice del Lavoro. La loro richiesta era semplice e chiara: ottenere il riconoscimento del beneficio economico di 500,00 euro annui, noto come ‘Carta Elettronica del Docente’, previsto dalla Legge 107/2015 (la c.d. ‘Buona Scuola’).
Questo strumento è finalizzato a sostenere l’aggiornamento e la formazione professionale, ma la normativa nazionale lo riservava esclusivamente al personale di ruolo. Le ricorrenti hanno sostenuto che tale esclusione costituisse una palese violazione del principio di non discriminazione, richiamando le pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Il Ministero convenuto si è difeso sostenendo la legittimità della distinzione e sollevando l’eccezione di prescrizione quinquennale.

La Decisione sulla Carta Docente Precari

Il Tribunale di Bergamo ha accolto pienamente le ragioni delle ricorrenti. Il giudice ha dichiarato il loro diritto a ricevere il beneficio e ha condannato l’amministrazione a erogare la Carta Docente, o un mezzo equipollente, per gli anni scolastici oggetto del ricorso. La sentenza disapplica di fatto la normativa nazionale che limita il beneficio ai soli docenti di ruolo, ritenendola in contrasto con i principi superiori del diritto europeo e della Costituzione italiana.

Le Motivazioni Giuridiche della Sentenza

Le motivazioni della decisione si fondano su un solido impianto giuridico che merita di essere approfondito.

Il Contrasto con il Diritto Europeo e Costituzionale

Il cuore della motivazione risiede nel concetto di discriminazione. Il giudice, citando la sentenza della Corte di Giustizia UE (causa C 450/21) e del Consiglio di Stato (sent. n. 1842/2022), afferma che la formazione professionale è un dovere e un diritto per tutto il personale docente, a prescindere dalla natura del contratto. Negare ai docenti precari gli strumenti per aggiornarsi significa non solo trattarli in modo ingiustificatamente diverso, ma anche compromettere la qualità complessiva dell’insegnamento, che è un interesse pubblico primario. La ‘Carta Docente’ è stata qualificata come una ‘condizione di impiego’ ai sensi della direttiva europea 1999/70. Pertanto, qualsiasi differenza di trattamento tra lavoratori a tempo determinato e indeterminato deve essere sorretta da ragioni oggettive, che in questo caso sono state ritenute insussistenti. L’obbligo formativo, infatti, grava su chiunque insegni, non solo su chi ha un contratto stabile.

La Questione della Prescrizione

Il Tribunale ha affrontato anche l’eccezione di prescrizione. Pur confermando che al credito si applica la prescrizione breve di cinque anni (art. 2948 n. 4 c.c.), poiché si tratta di una prestazione da erogarsi periodicamente (anno per anno), ha verificato che le docenti avevano interrotto i termini con atti di diffida formali. Poiché le richieste erano state inviate prima dello scadere dei cinque anni, nessuna delle annualità richieste è risultata prescritta. Di conseguenza, il diritto è stato riconosciuto per intero.

Conclusioni: Cosa Cambia per gli Insegnanti Precari

Questa sentenza del Tribunale di Bergamo consolida un orientamento giurisprudenziale ormai granitico: la Carta Docente Precari non è una concessione, ma un diritto. Negarla equivale a una discriminazione illegittima. I docenti a tempo determinato hanno lo stesso diritto-dovere di formarsi dei colleghi di ruolo e devono essere messi nelle condizioni di farlo. Per gli insegnanti precari, questo provvedimento rappresenta un’ulteriore conferma della possibilità di agire in giudizio per ottenere il riconoscimento di un diritto fondamentale per la propria crescita professionale e, di riflesso, per la qualità del sistema educativo italiano nel suo complesso. La decisione chiarisce inoltre che il Ministero dovrà erogare il beneficio tramite l’emissione della carta stessa, garantendo così due anni di tempo per il suo utilizzo, e che su tale importo non sono dovuti interessi, trattandosi di un valore nominale.

Il bonus ‘Carta Docente’ di 500 euro spetta anche agli insegnanti con contratto a tempo determinato (precari)?
Sì. La sentenza stabilisce che il diritto alla Carta Docente, finalizzata all’aggiornamento professionale, si estende anche ai docenti assunti con contratti a termine, poiché escluderli costituirebbe una discriminazione vietata dal diritto europeo e nazionale.

Qual è il termine di prescrizione per richiedere la Carta Docente non ricevuta?
Il diritto a ricevere la Carta Docente si prescrive in cinque anni. Il termine decorre dalla data in cui il diritto poteva essere esercitato per ciascun anno scolastico. È possibile interrompere la prescrizione tramite un atto formale di richiesta (diffida).

L’esclusione dei docenti precari dalla Carta Docente è legittima?
No. Secondo la sentenza, basata sulla giurisprudenza della Corte di Giustizia UE e del Consiglio di Stato, non esistono ragioni oggettive che giustifichino un trattamento diverso. La formazione è un requisito essenziale per tutti i docenti, indipendentemente dalla stabilità del loro contratto, per garantire la qualità dell’insegnamento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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