LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Calcolo TFS onorari: la Cassazione fissa udienza

Un avvocato dipendente di un ente pubblico contesta la rideterminazione della sua indennità di fine servizio, dalla quale l’ente aveva escluso gli onorari professionali, avviando un recupero sulla pensione. Dopo due gradi di giudizio che hanno dato sostanzialmente ragione all’ente, la Corte di Cassazione, riconoscendo l’elevata importanza della questione, ha deciso di non pronunciarsi immediatamente. Invece, ha rinviato il caso a una pubblica udienza per un esame più approfondito sul corretto calcolo TFS onorari, anche alla luce di recenti sentenze della Corte Costituzionale.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 21 settembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Calcolo TFS onorari: la Cassazione rinvia a pubblica udienza

Il calcolo TFS onorari per gli avvocati dipendenti degli enti pubblici è una questione complessa e di grande rilevanza. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha recentemente messo in pausa una decisione definitiva sul tema, scegliendo di rinviare il caso a una pubblica udienza per una discussione più approfondita. Questa scelta evidenzia l’importanza del principio di diritto in gioco e le sue potenziali ripercussioni su numerosi lavoratori. Analizziamo i dettagli di questa vicenda per comprendere le ragioni della Corte e cosa potrebbe accadere in futuro.

I fatti del caso: la rideterminazione del TFS e il recupero sulla pensione

La controversia nasce dalla vicenda di un avvocato, dipendente di un noto istituto nazionale di previdenza sociale, andato in pensione. Dopo aver liquidato il Trattamento di Fine Servizio (TFS), l’ente ricalcolava l’importo, escludendo dalla base di calcolo le somme percepite dal professionista a titolo di onorari, indennità di albo e di coordinamento.

Di conseguenza, l’istituto comunicava all’ex dipendente di aver erogato una somma maggiore del dovuto e avviava il recupero dell’importo, operando trattenute mensili direttamente sul suo trattamento pensionistico.

L’avvocato si opponeva a tale recupero, sostenendo l’illegittimità delle trattenute. La questione approdava così nelle aule di tribunale, dando inizio a un complesso iter giudiziario.

Il percorso giudiziario nei gradi di merito

Il Tribunale, in primo grado, dava ragione all’ente previdenziale, revocando il decreto ingiuntivo inizialmente ottenuto dall’avvocato. Secondo il giudice, gli onorari professionali costituivano una componente retributiva distinta e non computabile nel calcolo dell’indennità di anzianità, secondo quanto previsto dalla legge sul riordinamento degli enti pubblici (L. 70/1975).

Successivamente, la Corte d’Appello confermava l’impianto della decisione di primo grado. Pur riconoscendo un errore nel calcolo delle trattenute (che superavano il limite legale), la Corte ribadiva la correttezza della pretesa restitutoria dell’istituto. I giudici d’appello sottolineavano che la normativa speciale per gli enti parastatali non è derogabile, neanche dalla contrattazione collettiva, e impedisce di includere voci retributive diverse dallo stipendio tabellare nella base di calcolo del TFS.

Le motivazioni: perché la Cassazione rinvia per il calcolo TFS onorari

Giunto in Cassazione, il caso ha assunto una rilevanza tale da indurre la Corte a non decidere immediatamente. L’ordinanza interlocutoria non entra nel merito dei sette motivi di ricorso presentati dall’avvocato, ma si concentra sulla natura della questione.

La Corte ha riconosciuto che il caso riveste un’indubbia valenza nomofilattica, ovvero ha la capacità di creare un precedente importante per l’interpretazione uniforme della legge. La decisione finale influenzerà non solo il ricorrente, ma potenzialmente tutti i professionisti legali dipendenti di enti pubblici non economici.

Un elemento decisivo per il rinvio è stata la recente pubblicazione di due sentenze della Corte Costituzionale (n. 8/2023 e n. 73/2024), intervenute dopo la proposizione del ricorso. Queste sentenze potrebbero avere riflessi diretti sulle questioni di diritto sollevate. Pertanto, la Corte ha ritenuto necessario che la causa fosse discussa in una pubblica udienza, un “luogo privilegiato” che consente un’interlocuzione più ampia e diretta tra le parti e il Pubblico Ministero, garantendo un esame più approfondito prima di emettere una sentenza definitiva.

Le conclusioni: cosa attendersi dalla decisione futura

La scelta della Corte di Cassazione di rinviare la causa a una pubblica udienza è un segnale della complessità e dell’importanza della materia. La sentenza finale, quando arriverà, dovrà fare chiarezza definitiva su un punto cruciale del diritto del lavoro pubblico: quali elementi della retribuzione dei professionisti dipendenti debbano essere inclusi nel calcolo del Trattamento di Fine Servizio. La decisione dovrà bilanciare la normativa speciale per gli enti pubblici, i principi della contrattazione collettiva e le recenti indicazioni della Corte Costituzionale. Il verdetto è atteso da molti e segnerà un punto fermo nella giurisprudenza in materia.

Gli onorari professionali degli avvocati dipendenti di enti pubblici rientrano nel calcolo del TFS?
L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, in quanto questo è il cuore della questione che dovrà essere decisa. Le corti di merito hanno finora risposto negativamente, basandosi sulla Legge n. 70/1975, ma la Corte di Cassazione ha ritenuto la questione meritevole di un approfondimento in pubblica udienza prima di emettere un verdetto finale.

Perché la Corte di Cassazione ha rinviato la causa a una pubblica udienza invece di decidere subito?
La Corte ha rinviato la decisione perché il caso ha una notevole “valenza nomofilattica”, cioè può stabilire un principio di diritto importante per molti casi simili. Inoltre, sono intervenute nuove sentenze della Corte Costituzionale che potrebbero influenzare l’esito, rendendo necessaria una discussione più approfondita e pubblica.

Un ente pubblico può recuperare somme pagate in eccesso a titolo di TFS direttamente dalla pensione del dipendente?
Sì, secondo quanto confermato dalla Corte d’Appello nel caso di specie, l’ente può agire in compensazione per recuperare le somme non dovute. Tuttavia, tale recupero deve rispettare i limiti quantitativi imposti dalla legge, come ad esempio il quinto dello stipendio o della pensione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati