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Calcolo termini processuali: la Cassazione chiarisce

La Cassazione chiarisce il corretto calcolo termini processuali per l’appello. Un ricorso, inizialmente dichiarato tardivo, è stato ritenuto tempestivo perché il termine annuale si calcola ‘ex nominatione dierum’ e si proroga al primo giorno feriale se scade di sabato.

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Calcolo Termini Processuali: la Cassazione fa luce sul computo annuale

Il corretto calcolo dei termini processuali è un aspetto cruciale per l’esercizio del diritto di difesa e l’accesso alla giustizia. Un errore nel computo può portare a decadenze insanabili, come la tardività di un’impugnazione. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione è intervenuta per ribadire i principi fondamentali che governano la materia, in particolare per quanto riguarda il termine annuale di cui all’art. 327 c.p.c. e l’incidenza della sospensione feriale. La pronuncia offre un’importante lezione sulla differenza tra calcolo ex numero ed ex nominatione dierum.

I Fatti di Causa

Una curatela fallimentare proponeva appello avverso una sentenza di primo grado pubblicata il 24 luglio 2015. La notifica dell’atto di appello avveniva in data 26 settembre 2016. La Corte d’Appello, tuttavia, dichiarava l’impugnazione inammissibile per tardività. Secondo i giudici di secondo grado, il termine lungo di un anno, a cui andava aggiunto il periodo di sospensione feriale di 31 giorni per l’anno 2015, scadeva il 23 settembre 2016. Di conseguenza, la notifica effettuata tre giorni dopo era da considerarsi tardiva.
Ritenendo errato tale calcolo, la curatela fallimentare ricorreva per cassazione, sostenendo che il termine annuale dovesse essere calcolato secondo il principio ex nominatione dierum e che, tenendo conto della doppia sospensione feriale (agosto 2015 e agosto 2016) e della cadenza del termine di sabato, la notifica era in realtà tempestiva.

Il corretto calcolo dei termini processuali secondo la Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendolo fondato e cassando la sentenza impugnata. La decisione si basa su un orientamento giurisprudenziale consolidato, che distingue nettamente il metodo di calcolo per i termini a giorni da quello per i termini a mesi o ad anni.

Le Motivazioni della Decisione

Il cuore della motivazione risiede nel richiamo al principio ex nominatione dierum, sancito dagli articoli 155, comma 2, c.p.c. e 2963, comma 4, c.c. Questo principio stabilisce che per i termini mensili o annuali, il decorso del tempo si compie, indipendentemente dal numero effettivo di giorni, allo spirare del giorno corrispondente a quello del mese o dell’anno iniziale.

Nel caso specifico:
1. Termine Annuale: La sentenza di primo grado era stata depositata il 24 luglio 2015. Il termine annuale, secondo il criterio ex nominatione dierum, scadeva quindi il 24 luglio 2016.
2. Sospensione Feriale: A questo periodo si dovevano aggiungere i giorni di sospensione feriale inclusi nell’arco temporale, ovvero 31 giorni per agosto 2015 e 31 giorni per agosto 2016, per un totale di 62 giorni.
3. Scadenza Effettiva: Aggiungendo 62 giorni al 24 luglio 2016, si arriva al 24 settembre 2016.
4. Proroga per Giorno Festivo: Poiché il 24 settembre 2016 cadeva di sabato, il termine è stato prorogato di diritto, ai sensi dell’art. 155, comma 5, c.p.c., al primo giorno seguente non festivo, ovvero lunedì 26 settembre 2016.

La Corte d’Appello aveva quindi errato nel ritenere che l’appello, notificato proprio il 26 settembre 2016, fosse tardivo. La Cassazione ha riaffermato che il calcolo deve basarsi sulla corrispondenza della data e non sul mero conteggio dei giorni.

Le Conclusioni

Questa ordinanza è un prezioso promemoria per tutti gli operatori del diritto sull’importanza di applicare correttamente le regole sul calcolo dei termini processuali. La distinzione tra computo a giorni e computo ex nominatione dierum non è una mera sottigliezza teorica, ma un principio con conseguenze pratiche decisive. La decisione ribadisce che il sistema civile privilegia un metodo di calcolo che garantisce certezza, facendo scadere il termine nello stesso giorno del mese o dell’anno successivo a quello di partenza. Inoltre, conferma l’automatismo della proroga al primo giorno feriale utile qualora la scadenza cada in un giorno festivo o, come in questo caso, di sabato. La cassazione con rinvio permetterà ora alla Corte d’Appello di esaminare finalmente il merito della controversia.

Come si calcola il termine annuale per un’impugnazione processuale?
Si calcola secondo il principio ‘ex nominatione dierum’, ovvero il termine scade nel giorno dell’anno successivo corrispondente a quello in cui è iniziato a decorrere, indipendentemente dal numero effettivo di giorni. A questo periodo vanno poi aggiunti i giorni di sospensione feriale.

Cosa succede se la scadenza di un termine processuale cade di sabato?
Secondo l’articolo 155, comma 5, del codice di procedura civile, se il giorno di scadenza è un sabato, la scadenza è prorogata di diritto al primo giorno seguente non festivo, cioè al lunedì successivo.

Quale errore ha commesso la Corte d’Appello nel caso esaminato?
La Corte d’Appello ha erroneamente calcolato la scadenza del termine al 23 settembre 2016, senza applicare correttamente il principio ‘ex nominatione dierum’ e senza considerare che la scadenza effettiva del 24 settembre 2016, essendo un sabato, doveva essere prorogata al lunedì 26 settembre 2016.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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