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Benefici amianto: la Cassazione applica la decadenza

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 4685/2024, ha stabilito che la domanda per ottenere i benefici amianto, consistenti in una maggiorazione contributiva, è soggetta al termine di decadenza. Anche se il beneficio ha una sua autonomia, rientra nel più ampio concetto di “trattamenti pensionistici” e quindi deve essere richiesto entro i termini previsti dalla legge, pena la perdita del diritto.

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Pubblicato il 2 novembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile

Benefici Amianto e Decadenza: La Cassazione Conferma una Linea Rigorosa

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, è tornata a pronunciarsi su una questione cruciale per molti lavoratori: l’applicabilità del termine di decadenza alle domande per il riconoscimento dei benefici amianto. Questa pronuncia consolida un orientamento giurisprudenziale secondo cui anche le richieste di maggiorazione contributiva per esposizione ad amianto sono soggette a precisi limiti temporali, superati i quali il diritto non può più essere fatto valere in giudizio.

Il Caso in Esame

Un lavoratore si era rivolto al tribunale per ottenere il riconoscimento della maggiorazione contributiva prevista dalla legge per l’esposizione professionale all’amianto. Dopo un primo esito favorevole, la Corte d’Appello aveva riformato la decisione, respingendo la domanda sulla base dell’intervenuta decadenza, come disciplinata dall’art. 47 del d.P.R. 639/1970. Il lavoratore ha quindi presentato ricorso in Cassazione, sollevando due questioni principali: la nullità della sentenza d’appello per un errore materiale nella descrizione dei fatti e l’inapplicabilità della decadenza alla sua specifica richiesta.

L’Applicabilità della Decadenza ai Benefici Amianto

Il cuore della controversia risiede nel secondo motivo di ricorso. Il lavoratore sosteneva che la decadenza non dovesse applicarsi alla maggiorazione contributiva, in quanto beneficio specifico e autonomo. La Corte di Cassazione ha rigettato questa tesi, ribadendo la sua giurisprudenza consolidata. Secondo i giudici, l’art. 47 del d.P.R. 639/1970 si applica a tutte le ‘controversie in materia di trattamenti pensionistici’. Questa espressione ha una portata molto ampia e include non solo le domande per ottenere la pensione stessa, ma anche tutte quelle che mirano a determinarne la misura, come l’accertamento dell’anzianità contributiva. I benefici amianto, pur avendo presupposti specifici, sono intimamente collegati alla pensione: servono ad agevolarne l’accesso o ad aumentarne l’importo. Pertanto, rientrano a pieno titolo nell’ambito dei ‘trattamenti pensionistici’ e sono soggetti alla relativa disciplina sulla decadenza.

Le motivazioni

La Corte ha spiegato che la domanda per la maggiorazione contributiva non è una semplice richiesta di ricalcolo di ratei pensionistici già liquidati, ma mira a far valere il diritto a un beneficio autonomo, dotato di una sua specifica individualità. Questo beneficio, tuttavia, opera sulla contribuzione ed è strumentale alla prestazione pensionistica. Di conseguenza, la sua richiesta in sede giudiziaria deve rispettare i termini di decadenza previsti per l’intera materia pensionistica. La Corte ha anche chiarito che l’eventuale errore materiale presente nella sentenza d’appello (riferimenti a un datore di lavoro o a periodi lavorativi errati) non ne determinava la nullità, poiché non incideva sul nucleo logico-giuridico della decisione, incentrato unicamente sulla questione della decadenza.

Le conclusioni

L’ordinanza conferma un principio di rigore: chi intende far valere il proprio diritto ai benefici previdenziali per esposizione ad amianto deve agire tempestivamente. La qualificazione di tali benefici come parte integrante del sistema pensionistico comporta l’applicazione dei termini di decadenza, la cui inosservanza preclude la possibilità di tutelare il proprio diritto in sede giudiziaria. Questa decisione sottolinea l’importanza per i lavoratori e i loro consulenti di monitorare attentamente le scadenze legali per non perdere diritti fondamentali derivanti da condizioni di lavoro usuranti e pericolose.

Il termine di decadenza previsto per le prestazioni pensionistiche si applica anche alla richiesta di maggiorazione contributiva per esposizione all’amianto?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la decadenza si applica anche a queste controversie, poiché la maggiorazione contributiva rientra nel concetto ampio di “trattamenti pensionistici” in quanto incide sull’accesso o sulla misura della pensione.

Un errore materiale nella sentenza, come l’indicazione di un datore di lavoro sbagliato, la rende nulla?
No, secondo la Corte, se l’errore materiale non incide sul contenuto della decisione e sulla sostanza del ragionamento giuridico (il decisum), la sentenza resta valida. Nel caso specifico, l’errore non ha influenzato la valutazione sulla questione della decadenza.

Perché la maggiorazione per l’amianto è considerata una controversia pensionistica se è un beneficio a sé stante?
Perché, sebbene sia un beneficio con presupposti propri, è intimamente collegato e strumentale alla pensione. Il suo scopo è agevolare l’accesso alla pensione o aumentarne l’importo. Per questa sua finalità, la legge lo include nelle controversie in materia di trattamenti pensionistici ai fini dell’applicazione dei termini di decadenza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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