LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Avviso di convocazione srl: l’onere della prova

Un socio di una s.r.l. impugna una delibera assembleare sostenendo di non aver ricevuto l’avviso di convocazione. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, respinge il ricorso e chiarisce un principio fondamentale: una volta che la società dimostra di aver spedito l’avviso di convocazione srl nei termini, spetta al socio provare che la mancata ricezione è avvenuta per una causa a lui non imputabile. In assenza di tale prova, l’assemblea è da considerarsi validamente costituita.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Avviso di Convocazione Srl: A Chi Spetta l’Onere della Prova sulla Ricezione?

La corretta convocazione dei soci è un pilastro fondamentale per la validità delle delibere assembleari in una società a responsabilità limitata. Ma cosa succede quando un socio sostiene di non aver mai ricevuto la comunicazione? La recente ordinanza della Corte di Cassazione Civile, Sez. 1, n. 6900 del 15/03/2025, affronta proprio questo tema, delineando con chiarezza la ripartizione dell’onere della prova tra società e socio riguardo l’avviso di convocazione srl. Questo provvedimento ribadisce un principio cruciale: la società deve dimostrare l’invio, ma spetta al socio provare che la mancata ricezione non sia a lui imputabile.

I Fatti di Causa: dalla Mancata Ricezione alla Cassazione

La vicenda ha origine dall’impugnazione di alcune delibere assembleari da parte di un socio di una S.r.l. Il socio lamentava principalmente due vizi: la mancata ricezione in tempo utile dell’avviso di convocazione, che gli avrebbe impedito di partecipare all’assemblea, e un presunto abuso di potere da parte dei soci di maggioranza.

In primo grado, il Tribunale aveva dato parzialmente ragione al socio, ritenendo fondata l’azione di nullità basata sulla mancata consegna dell’avviso di convocazione prima della data dell’assemblea.

La Corte di Appello, tuttavia, ha ribaltato la decisione. I giudici di secondo grado hanno accolto l’appello della società, affermando che l’avviso era stato spedito nel rispetto dei termini previsti dallo statuto. Secondo la Corte territoriale, era onere del socio dimostrare che la mancata ricezione fosse dovuta a cause a lui non imputabili, prova che nel caso di specie non era stata fornita.

Insoddisfatto, il socio ha proposto ricorso per cassazione, basandolo su tre motivi principali legati a presunte violazioni di norme processuali e civili, tra cui l’errata ripartizione dell’onere della prova.

L’Avviso di Convocazione Srl e la Ripartizione dell’Onere Probatorio

Il cuore della questione giuridica risiede nell’articolo 2697 del Codice Civile, che disciplina l’onere della prova. Chi deve provare cosa, quando si discute della ricezione di un avviso di convocazione? La società deve dimostrare che l’avviso è arrivato a destinazione o basta provare di averlo spedito correttamente?

La Cassazione, nel decidere il caso, si è allineata a un orientamento consolidato, già espresso dalle Sezioni Unite nel 2013. Secondo questo principio, per le società a responsabilità limitata, si presume la valida costituzione dell’assemblea quando gli avvisi di convocazione sono stati spediti agli aventi diritto nel termine stabilito (di norma otto giorni prima, salvo diversa previsione statutaria).

Questa è una presunzione iuris tantum, ovvero una presunzione che ammette prova contraria. Tuttavia, l’onere di fornire tale prova contraria grava sul destinatario dell’avviso, cioè sul socio.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso del socio in parte infondato e in parte inammissibile, confermando la sentenza d’appello. I giudici hanno chiarito che la decisione impugnata ha fatto corretta applicazione del principio giurisprudenziale consolidato.

La Corte di Appello aveva correttamente stabilito che, a fronte della prova dell’avvenuta e tempestiva spedizione dell’avviso da parte della società, l’onere di dimostrare la mancata ricezione per causa non imputabile si era trasferito sul socio. Poiché il socio non è stato in grado di vincere questa presunzione, la decisione di ritenere l’assemblea validamente costituita è risultata corretta.

La Cassazione ha inoltre ritenuto inammissibili gli altri motivi di ricorso. In particolare, ha sottolineato che, una volta confermata la correttezza della ratio decidendi principale (quella sull’onere della prova), diventava superfluo esaminare le altre censure, come quelle relative all’ammissione di un nuovo documento in appello. Allo stesso modo, è stato respinto il motivo relativo alla mancata contestazione da parte della società del fatto che il postino non avesse tentato la consegna. La Corte ha ricordato che l’onere di contestazione sorge solo per fatti che rientrano nella sfera di conoscenza della controparte, e l’operato di un agente postale non può essere considerato tale per la società mittente.

Conclusioni

Questa ordinanza offre importanti spunti pratici per amministratori e soci di S.r.l.:

1. Per le società: È fondamentale conservare diligentemente la prova della spedizione degli avvisi di convocazione (es. ricevute di raccomandate, report di invio PEC) entro i termini statutari. Questa documentazione è sufficiente a creare una presunzione di regolarità della convocazione.

2. Per i soci: Il socio che intende contestare una delibera per mancata ricezione dell’avviso si trova di fronte a un onere probatorio significativo. Non basta semplicemente affermare di non aver ricevuto nulla; è necessario dimostrare attivamente che la mancata consegna è dovuta a fattori esterni e non a propria negligenza (es. assenza prolungata e non comunicata, indirizzo errato non rettificato).

In una s.r.l., chi deve provare la ricezione dell’avviso di convocazione dell’assemblea?
La società deve provare di aver spedito l’avviso di convocazione nel rispetto del termine previsto dallo statuto. Una volta fornita questa prova, spetta al socio dimostrare di non aver ricevuto l’avviso per una causa a lui non imputabile.

Cosa succede se il socio non riesce a dimostrare che la mancata ricezione dell’avviso non è colpa sua?
Se il socio non fornisce tale prova, l’assemblea si considera validamente costituita. La presunzione di validità non viene superata e l’impugnazione della delibera basata su questo motivo viene respinta.

La società è tenuta a contestare l’affermazione del socio che dichiara di non aver mai ricevuto un tentativo di consegna da parte del postino?
No. La Corte ha stabilito che l’onere di contestazione sorge solo per fatti noti alla controparte. Poiché l’operato dell’agente postale non è un fatto direttamente conosciuto dalla società, quest’ultima non è tenuta a contestare specificamente l’allegazione del socio sulla mancata tentata consegna.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati