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Attuazione ordinanza cautelare e accesso ai documenti

Un’ordinanza del Tribunale di Venezia definisce le modalità di attuazione di un’ordinanza cautelare rimasta ineseguita. A fronte del mancato rispetto da parte di una società dell’ordine di esibire documenti sociali, il giudice ha disposto l’accesso forzoso ai locali aziendali, sotto la vigilanza di un Ufficiale Giudiziario e con la possibilità di avvalersi della forza pubblica. La decisione chiarisce che l’inadempimento a un provvedimento cautelare comporta l’intervento del giudice per definire le concrete modalità esecutive e l’addebito delle ulteriori spese legali alla parte inadempiente.

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Pubblicato il 2 novembre 2024 in Diritto Societario, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Attuazione Ordinanza Cautelare: Cosa Fare se la Controparte non Collabora?

Ottenere un provvedimento favorevole dal tribunale è solo il primo passo. Ma cosa succede se la parte soccombente si rifiuta di rispettare l’ordine del giudice? Un’interessante ordinanza del Tribunale di Venezia ci mostra gli strumenti concreti che l’ordinamento mette a disposizione per garantire l’attuazione di un’ordinanza cautelare, in particolare quando riguarda il diritto di accesso ai documenti societari. Questo caso serve da monito per gli amministratori che pensano di poter ignorare le decisioni della giustizia.

I Fatti del Caso: Un Ordine del Giudice Ignorato

La vicenda ha origine da un precedente provvedimento cautelare con cui il Tribunale aveva ordinato a una società di consentire a un soggetto interessato di consultare ed estrarre copia di una serie di documenti fondamentali per la vita aziendale. Tra questi figuravano libri sociali, fatture, registri IVA, estratti conto e contratti di consulenza.

Tuttavia, nonostante l’ordine fosse chiaro e perentorio, la società non vi ha dato seguito entro il termine di 30 giorni fissato dal giudice. Di fronte a questa palese inottemperanza, la parte ricorrente si è vista costretta a rivolgersi nuovamente al Tribunale per chiedere di definire le modalità concrete di esecuzione forzata del suo diritto.

L’Efficace Attuazione dell’Ordinanza Cautelare secondo il Tribunale

Il Giudice, investito della questione ai sensi dell’art. 669 duodecies c.p.c., ha accolto integralmente la richiesta. L’ordinanza in esame non si limita a ribadire un diritto già accertato, ma entra nel dettaglio operativo per superare l’ostruzionismo della società. Nello specifico, il Tribunale ha disposto che:

1. Accesso ai Locali: L’esecuzione avverrà tramite un accesso fisico, da parte del ricorrente o di un suo professionista di fiducia, sia presso la sede legale della società sia presso la sede del soggetto che detiene le scritture contabili.
2. Elenco dei Documenti: Viene confermato il diritto di consultare ed estrarre copia, anche digitale, di tutti i documenti già indicati nel precedente provvedimento (libri sociali, fatture, estratti conto, etc.).
3. Vigilanza dell’Ufficiale Giudiziario: L’intera operazione si svolgerà sotto la stretta vigilanza di un Ufficiale Giudiziario designato, a garanzia della corretta esecuzione dell’ordine.
4. Uso della Forza Pubblica: L’Ufficiale Giudiziario è espressamente autorizzato, qualora necessario, a richiedere l’intervento della forza pubblica per vincere eventuali resistenze, come previsto dall’art. 613 c.p.c.

Infine, la società inadempiente è stata condannata a rimborsare alla parte ricorrente tutte le spese legali sostenute per questa ulteriore fase del procedimento.

Le Motivazioni della Decisione

La decisione si fonda su principi cardine della procedura civile. Il giudice ha evidenziato che, trattandosi di un ‘obbligo di fare’ (consentire la consultazione), trovano applicazione le norme sull’esecuzione forzata, in particolare l’art. 612 c.p.c. richiamato dall’art. 669 duodecies c.p.c. Il ruolo del giudice in questa fase è quello di determinare le modalità pratiche dell’attuazione, rimuovendo gli ostacoli frapposti dalla parte obbligata. L’intervento dell’Ufficiale Giudiziario e la potenziale assistenza della forza pubblica non sono misure eccezionali, ma strumenti previsti dalla legge per garantire che le decisioni giudiziarie non restino lettera morta. La condanna alle spese, infine, risponde al principio di causalità: chi, con il suo comportamento inadempiente, causa la necessità di un’ulteriore azione giudiziaria, deve sopportarne i costi.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza offre due importanti lezioni pratiche. Per chi vanta un diritto all’informazione societaria, essa conferma che l’ordinamento fornisce strumenti efficaci e coercitivi per renderlo effettivo. Non bisogna scoraggiarsi di fronte all’inerzia o all’ostruzionismo della controparte. Per gli amministratori di società, invece, il messaggio è ancora più chiaro: ignorare un ordine del tribunale è una strategia perdente. Non solo non impedisce l’esecuzione del provvedimento, ma comporta un aggravio di costi e l’inevitabile intervento di un Ufficiale Giudiziario, con la potenziale e imbarazzante presenza della forza pubblica presso la sede aziendale. La via della collaborazione e del rispetto delle regole è sempre la più conveniente.

Cosa può fare un socio o un interessato se una società ignora un ordine del giudice di mostrare i documenti contabili?
Può rivolgersi nuovamente allo stesso giudice, tramite un ricorso ex art. 669 duodecies c.p.c., per chiedere che vengano stabilite le modalità concrete di esecuzione forzata. Il giudice può ordinare l’accesso ai locali aziendali con l’assistenza di un Ufficiale Giudiziario.

È possibile utilizzare la forza pubblica (es. polizia) per accedere ai documenti di una società?
Sì. Il provvedimento in esame stabilisce che l’Ufficiale Giudiziario incaricato dell’esecuzione è autorizzato ad avvalersi della forza pubblica, nel caso in cui ciò sia necessario per superare la resistenza della società, in applicazione dell’art. 613 c.p.c.

Chi paga le spese legali per la procedura di attuazione forzata di un’ordinanza?
Le spese legali di questa fase vengono addebitate alla parte che non ha adempiuto spontaneamente all’ordine del giudice. Nel caso analizzato, la società resistente è stata condannata a rifondere alla parte ricorrente le spese legali, liquidate in euro 1.000,00 oltre accessori.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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