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Atto unico notarile: la Cassazione chiarisce il calcolo

La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27577/2024, ha stabilito che in caso di un atto unico notarile per il trasferimento di proprietà di più autoveicoli, il contributo fisso di 15 euro è dovuto una sola volta per l’intero atto e non per ogni singolo veicolo. La Corte ha chiarito che il criterio dirimente è l’unicità del negozio giuridico, come una vendita in blocco, e non il numero di beni trasferiti, accogliendo così il ricorso di un notaio contro la pretesa dell’Archivio Notarile.

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Pubblicato il 26 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Atto Unico Notarile: Un Atto, Un Contributo. La Cassazione Fa Chiarezza

La recente sentenza della Corte di Cassazione n. 27577 del 24 ottobre 2024 offre un chiarimento fondamentale per i professionisti del settore notarile, in particolare riguardo al calcolo dei contributi per un atto unico notarile che trasferisce la proprietà di più beni. La questione centrale era se il contributo fisso di 15 euro, previsto per gli atti di trasferimento di autoveicoli, dovesse essere pagato per ogni veicolo o una sola volta per l’intero atto. La Suprema Corte ha optato per la seconda interpretazione, valorizzando il concetto di unicità del negozio giuridico.

I Fatti del Caso: La Controversia sul Contributo per Veicoli

Un notaio si è visto richiedere dall’Archivio Notarile Distrettuale il pagamento di un contributo di 15 euro per ciascun autoveicolo trasferito tramite un singolo atto. L’Archivio sosteneva che, sebbene l’atto fosse formalmente uno solo, il contributo dovesse essere moltiplicato per il numero di beni oggetto del trasferimento.

Il notaio, al contrario, riteneva che il contributo fosse dovuto una sola volta, poiché l’operazione costituiva un unico negozio traslativo, indipendentemente dal numero di veicoli coinvolti. La Corte d’Appello aveva inizialmente dato ragione all’Archivio Notarile, ma il professionista ha deciso di ricorrere in Cassazione per far valere le proprie ragioni.

La Decisione della Corte e il Calcolo per l’Atto Unico Notarile

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del notaio, cassando la sentenza d’appello e decidendo nel merito la questione. I giudici hanno stabilito che il parametro di 15 euro, previsto dall’art. 6, lettera g), del D.M. 265/2012, si applica per atto e non per bene.

La Corte ha affermato che in presenza di un documento che incorpora un solo negozio giuridico di trasferimento, come una vendita in blocco di più autoveicoli, il contributo è dovuto una sola volta. La situazione cambierebbe solo se lo stesso atto contenesse più negozi giuridici distinti, come previsto dall’art. 7, comma 7, dello stesso decreto.

Le Motivazioni: Interpretazione Letterale e Sistematica della Norma

La Suprema Corte ha basato la sua decisione su un’attenta analisi letterale e sistematica delle norme pertinenti.

Innanzitutto, l’art. 6, lett. g), fa riferimento agli “atti di trasferimento […] relativi ad autoveicoli”, senza specificare “per ogni autoveicolo”. Secondo il principio di interpretazione letterale (art. 12 preleggi), non si può attribuire alla legge un significato diverso da quello palese delle parole.

In secondo luogo, la Corte ha valorizzato l’art. 7, comma 7, che funge da norma di raccordo. Tale disposizione chiarisce che solo “se l’atto contiene più negozi distinti, sono indicati tanti importi quanti sono i negozi”. Questo significa che il criterio per moltiplicare il contributo non è il numero di oggetti, ma il numero di negozi giuridici. Una vendita di più beni a fronte di un prezzo unitario e complessivo, come la cosiddetta “vendita in blocco”, costituisce un unico negozio giuridico.

La Corte ha inoltre smontato l’argomentazione della Corte d’Appello, secondo cui le specifiche deroghe presenti in altre parti della norma (che prevedono un solo importo fisso nonostante una pluralità di soggetti o disposizioni) implicassero, a contrario, la regola generale della moltiplicazione. Per la Cassazione, queste sono appunto eccezioni a una regola generale che, invece, lega il contributo all’atto o al negozio, non al singolo bene.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Professionisti

Questa sentenza ha importanti implicazioni pratiche. Stabilisce un principio di certezza del diritto fondamentale per i notai nella determinazione dei costi e dei contributi da versare. La decisione chiarisce che la struttura del negozio giuridico è l’elemento chiave: se le parti intendono realizzare un’unica operazione economica, formalizzata in un atto unico notarile, il contributo sarà unico, anche se l’oggetto è plurimo. Ciò evita un’ingiustificata moltiplicazione dei costi per gli utenti e fornisce ai professionisti una guida interpretativa chiara, riducendo il rischio di contenziosi con gli Archivi Notarili.

Come va calcolato il contributo fisso di 15 euro per un atto notarile che trasferisce la proprietà di più autoveicoli?
Secondo la Corte di Cassazione, il contributo di 15 euro è dovuto una sola volta per l’intero atto, a condizione che questo contenga un unico negozio giuridico di trasferimento (come una vendita in blocco), indipendentemente dal numero di veicoli trasferiti.

Qual è il criterio per stabilire se per un singolo atto sono dovuti più contributi?
Il criterio dirimente è il numero di negozi giuridici distinti contenuti nell’atto. Se l’atto, pur essendo un unico documento, formalizza più negozi giuridici separati, allora saranno dovuti tanti contributi quanti sono i negozi.

Una vendita di più veicoli a un prezzo complessivo è considerata un unico negozio giuridico?
Sì, la Corte chiarisce che un atto contenente un negozio di trasferimento della proprietà di più beni considerati cumulativamente, come in una ‘vendita in blocco’ con prezzo unitario, costituisce un unico negozio giuridico. Di conseguenza, è dovuto un solo contributo fisso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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