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Attestazione conformità avvocato: la Cassazione rinvia

La Corte di Cassazione, con un’ordinanza interlocutoria, ha rinviato la decisione su un caso riguardante la validità dell’attestazione di conformità rilasciata da un avvocato per copie digitali di documenti cartacei. La questione era sorta dopo che una Corte d’Appello aveva rigettato una domanda di equa riparazione perché i documenti non erano stati depositati in copia autentica, sostenendo che solo un cancelliere potesse certificarli. In attesa di una decisione su un caso analogo, la Suprema Corte ha sospeso il giudizio per garantire coerenza giurisprudenziale.

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Pubblicato il 11 dicembre 2025 in Diritto Civile, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Attestazione Conformità Avvocato: la Cassazione Sospende il Giudizio

L’era della digitalizzazione dei processi ha introdotto nuove sfide procedurali. Una di queste, di fondamentale importanza pratica, riguarda il potere dell’avvocato di certificare la conformità delle copie digitali rispetto agli originali cartacei. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza interlocutoria n. 21673/2024, affronta proprio questo tema, scegliendo però di non decidere immediatamente. Vediamo perché questa pausa di riflessione è così significativa per la validità della attestazione di conformità avvocato.

I Fatti del Caso: Una Domanda di Equa Riparazione Rigettata

Un cittadino aveva proposto una domanda di equa riparazione per l’eccessiva durata di un processo. La Corte d’Appello di Catanzaro, tuttavia, ha rigettato la sua richiesta. Il motivo? Un vizio puramente procedurale: i documenti a sostegno della domanda erano stati depositati in copia non autentica.

Nello specifico, la documentazione era stata ottenuta tramite la scansione di atti quasi interamente cartacei. La Corte territoriale ha ritenuto che l’attestazione di conformità all’originale, apposta dall’avvocato, non fosse valida. Secondo i giudici di merito, tale attestazione avrebbe dovuto essere effettuata dal soggetto che deteneva gli originali, ovvero il cancelliere del tribunale, e non dal difensore.

La Questione Giuridica sull’Attestazione di Conformità dell’Avvocato

Il ricorrente si è quindi rivolto alla Corte di Cassazione, sollevando una questione cruciale: un avvocato ha il potere di attestare la conformità di una copia digitale (scansione) rispetto a un documento originale cartaceo che si trova in suo possesso? Questo interrogativo è al centro del dibattito sulla digitalizzazione della giustizia e sull’estensione dei poteri di certificazione del difensore, un tema che impatta direttamente l’efficienza e l’accessibilità del sistema giudiziario.

La Decisione della Corte: un Rinvio Strategico

La Suprema Corte, con l’ordinanza in commento, non ha fornito una risposta definitiva al quesito. Ha invece emesso un’ordinanza interlocutoria, disponendo il rinvio della causa a nuovo ruolo. Questa decisione significa che il processo viene sospeso e sarà discusso in una data futura.

Le Motivazioni

La ragione di questa scelta processuale è di grande importanza per la coerenza del diritto. La Corte ha rilevato che la medesima questione giuridica era già stata sollevata in un altro procedimento pendente. In quel caso, vista la rilevanza del tema, era già stata disposta la trattazione in pubblica udienza. Per evitare il rischio di decisioni contrastanti e per garantire un’interpretazione uniforme della legge, i giudici hanno ritenuto opportuno attendere l’esito di quell’altro giudizio prima di pronunciarsi sul caso in esame.

Conclusioni

L’ordinanza n. 21673/2024, pur non risolvendo la controversia, evidenzia l’attenzione della Corte di Cassazione verso questioni procedurali di impatto sistemico. La scelta di attendere una pronuncia a pubblica udienza sulla validità dell’attestazione di conformità avvocato per copie di originali cartacei dimostra la volontà di creare un precedente chiaro e stabile. Avvocati e cittadini restano quindi in attesa di una decisione che definirà con maggiore certezza i confini dei poteri di certificazione nell’ambito del processo civile telematico, un passo fondamentale per la modernizzazione della giustizia.

Perché la Corte d’Appello ha respinto la domanda di equa riparazione?
La Corte d’Appello l’ha respinta perché i documenti a supporto erano stati depositati come semplici scansioni di originali cartacei. Ha ritenuto che l’attestazione di conformità fatta dall’avvocato non fosse valida, sostenendo che dovesse essere eseguita dal cancelliere, quale detentore degli atti originali.

Qual è la decisione presa dalla Corte di Cassazione in questa ordinanza?
La Corte di Cassazione non ha deciso il merito della questione. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a nuovo ruolo, ovvero ha sospeso il giudizio in attesa della decisione su un altro caso che tratta la stessa identica questione giuridica.

Qual è il problema giuridico al centro della vicenda?
Il problema giuridico fondamentale è se un avvocato abbia o meno il potere di certificare che una copia digitale (come una scansione) sia conforme a un documento originale cartaceo in suo possesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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