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Assegno sociale: domanda annuale è necessaria

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso di una cittadina contro l’Istituto Previdenziale per il riconoscimento dell’assegno sociale per l’anno 2013. La Corte ha confermato che la domanda amministrativa presentata nel 2012 non era sufficiente a fondare la richiesta per l’anno successivo, mancando del contenuto minimo essenziale per la nuova annualità. La decisione sottolinea la necessità di una domanda specifica per ogni anno in cui si richiede la prestazione.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Assegno sociale: la domanda non si rinnova automaticamente

L’assegno sociale è una prestazione fondamentale per il sostegno economico dei cittadini in condizioni di bisogno. Ma cosa succede se la domanda amministrativa non è specifica per l’anno richiesto? Con l’ordinanza n. 20422/2024, la Corte di Cassazione ha chiarito un punto cruciale: una domanda presentata per un’annualità non può essere considerata valida per l’anno successivo. Questa decisione ribadisce l’importanza della specificità e del contenuto minimo essenziale della richiesta amministrativa, un presupposto indispensabile per poter poi agire in giudizio.

I fatti del caso

Una cittadina aveva convenuto in giudizio l’Istituto Previdenziale per ottenere il riconoscimento del suo diritto all’assegno sociale per l’anno 2013. La sua richiesta si basava su una domanda amministrativa che aveva inoltrato all’ente nel luglio del 2012. Sia il Tribunale di primo grado che la Corte d’Appello avevano respinto la sua istanza, dichiarandola improponibile. Secondo i giudici di merito, la domanda del 2012 non conteneva gli elementi essenziali minimi, in particolare quelli relativi alla situazione reddituale della richiedente e del coniuge, per poter fondare una pretesa per l’anno 2013. La cittadina, ritenendo errata tale valutazione, ha proposto ricorso per cassazione.

L’importanza della domanda per l’assegno sociale

La ricorrente sosteneva che la domanda del 2012 fosse sufficiente anche per il 2013, dato il carattere provvisorio dell’erogazione dell’assegno sociale, che viene poi conguagliato l’anno successivo sulla base dei redditi effettivi. A suo avviso, la richiesta conteneva tutti gli elementi necessari per avviare il procedimento. Inoltre, lamentava la violazione di una precedente sentenza favorevole (giudicato esterno) che le aveva riconosciuto il diritto per le annualità dal 2009 al 2012. L’Istituto Previdenziale, costituendosi in giudizio, ha resistito al ricorso, chiedendone il rigetto.

Le motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato il ricorso infondato, confermando le decisioni dei gradi precedenti. In primo luogo, i giudici hanno stabilito che la valutazione circa l’idoneità della domanda del 2012 a coprire anche l’annualità 2013 costituisce un “apprezzamento di fatto”, come tale non sindacabile in sede di legittimità. La Corte d’Appello aveva correttamente escluso che quella domanda potesse essere considerata utile per l’anno successivo.

La Suprema Corte ha precisato che, sebbene sia vero che la domanda per l’assegno sociale non debba essere corredata da certificazioni fiscali (a differenza della vecchia pensione sociale), essa deve comunque presentare un “contenuto minimo essenziale” relativo alla situazione reddituale per l’anno specifico per cui si chiede la prestazione. Nel caso di specie, la Corte territoriale aveva escluso in modo assoluto che la domanda del 2012 possedesse tale contenuto per l’anno 2013.

Infine, la censura relativa alla violazione del giudicato esterno è stata giudicata inammissibile per la sua genericità. La ricorrente, infatti, non aveva specificato quale affermazione della sentenza impugnata si ponesse in contrasto con la precedente decisione, limitandosi a un richiamo generico.

Le conclusioni

La Corte ha rigettato il ricorso, affermando un principio chiaro: la domanda per l’assegno sociale ha una valenza annuale. Una richiesta presentata per un determinato anno non può essere automaticamente estesa all’anno successivo. È necessario che il cittadino presenti una domanda che contenga gli elementi essenziali relativi alla propria situazione reddituale per l’anno di competenza per il quale si richiede il beneficio. La mancanza di una domanda amministrativa specifica e completa per l’annualità richiesta rende improponibile la successiva azione giudiziaria. Di conseguenza, le spese del giudizio sono state dichiarate non ripetibili.

È possibile usare una domanda per l’assegno sociale di un anno per richiederlo anche l’anno successivo?
No. Secondo la Corte di Cassazione, la domanda amministrativa presentata per una certa annualità non può essere considerata automaticamente valida per l’anno successivo. È necessario che la richiesta contenga il contenuto minimo essenziale relativo all’annualità per la quale si invoca la prestazione.

La domanda per l’assegno sociale deve essere corredata da certificazioni fiscali per essere valida?
No. La Corte chiarisce che, a differenza di altre prestazioni passate, la domanda per l’assegno sociale non deve essere necessariamente corredata dalla certificazione degli uffici finanziari. Tuttavia, deve comunque contenere le informazioni essenziali sulla situazione reddituale del richiedente e del coniuge.

Cosa succede se si fa ricorso in Cassazione per violazione di una precedente sentenza (giudicato esterno) in modo generico?
Il motivo di ricorso viene dichiarato inammissibile. La Corte ha specificato che il ricorrente deve indicare in modo preciso quale affermazione della sentenza impugnata si ponga in contrasto con la decisione passata in giudicato, non essendo sufficiente un richiamo generico.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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