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Assegno nucleo familiare: prova del reddito essenziale

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso di un lavoratore per l’ottenimento dell’assegno nucleo familiare, a causa della mancata dimostrazione del reddito complessivo del suo nucleo, in parte residente all’estero. La sentenza ribadisce che il requisito reddituale non è una mera condizione di pagamento, ma un elemento costitutivo essenziale del diritto stesso, la cui prova spetta interamente al richiedente.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto del Lavoro, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Assegno nucleo familiare e prova del reddito: la Cassazione fa chiarezza

L’ottenimento dell’assegno nucleo familiare (ANF) è un diritto fondamentale per molti lavoratori, ma è subordinato a requisiti precisi. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito un principio cruciale: la prova del requisito reddituale dell’intero nucleo familiare, anche se residente all’estero, è un onere imprescindibile per il richiedente e costituisce un elemento fondamentale del diritto stesso. Analizziamo insieme la vicenda.

I Fatti del Caso: La Richiesta di Assegno per Familiari all’Estero

Un lavoratore, originario del Senegal e in seguito divenuto cittadino italiano, aveva richiesto all’ente previdenziale il pagamento dell’assegno per il nucleo familiare per il periodo dal 2013 al 2016. La sua richiesta era stata inizialmente accolta dal Tribunale di primo grado.

Tuttavia, l’ente previdenziale ha impugnato la decisione davanti alla Corte d’Appello, la quale ha ribaltato la sentenza. Il motivo? Il lavoratore non aveva fornito una prova adeguata e completa del reddito percepito da tutto il suo nucleo familiare, in particolare dai membri che risiedevano ancora nel paese d’origine. Secondo la Corte territoriale, questa mancanza probatoria non era una semplice formalità, ma incideva sulla stessa esistenza del diritto.

La questione dell’assegno nucleo familiare e il requisito reddituale

Il cuore della controversia giuridica si è concentrato sulla natura del requisito reddituale. Il ricorrente sosteneva che fosse una mera condizione per l’erogazione della prestazione, mentre l’ente previdenziale e la Corte d’Appello lo consideravano un elemento costitutivo del diritto.

La differenza è sostanziale: se è un elemento costitutivo, la sua assenza (o la mancata prova) impedisce al diritto di sorgere. Se fosse solo una condizione di erogazione, il diritto esisterebbe a prescindere, e la discussione si sposterebbe solo sulle modalità di pagamento. La Corte d’Appello ha abbracciato la prima interpretazione, ritenendo che la carenza di prove sul reddito totale della famiglia impedisse di riconoscere il diritto all’assegno.

Il Ricorso in Cassazione

Contro la sentenza d’appello, il lavoratore ha presentato ricorso in Cassazione, lamentando una violazione di legge. A suo avviso, la Corte aveva erroneamente interpretato la normativa, richiedendo prove non previste dalla legge e non ritenendo sufficiente la sua dichiarazione dei redditi italiana.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha dichiarato il ricorso in parte inammissibile e in parte infondato, confermando la decisione della Corte d’Appello.

Innanzitutto, la Corte ha ritenuto inammissibile la censura relativa all’accertamento dei fatti, poiché il ricorso mirava a una rivalutazione delle prove (in particolare, della documentazione reddituale), un’attività preclusa al giudice di legittimità.

Nel merito, la Cassazione ha ribadito il suo orientamento consolidato: l’erogazione dell’assegno nucleo familiare si fonda su una duplice condizione che deve essere provata dall’interessato:

1. L’effettivo svolgimento di un’attività lavorativa.
2. La sussistenza del requisito reddituale, secondo cui la somma dei redditi da lavoro dipendente (o assimilati) deve essere superiore al 70% del reddito complessivo del nucleo familiare.

La Corte ha specificato che la prova del reddito di tutto il nucleo familiare, inclusi i componenti residenti all’estero, è un onere che grava sul richiedente. Nel caso di specie, questa prova mancava. Di conseguenza, non essendo stato dimostrato uno degli elementi costitutivi del diritto, la domanda non poteva essere accolta.

Conclusioni: L’Onere della Prova per l’Assegno Nucleo Familiare

Questa pronuncia consolida un principio fondamentale per chiunque richieda l’assegno per il nucleo familiare, specialmente in presenza di familiari residenti all’estero. Non è sufficiente dichiarare i propri redditi prodotti in Italia; è necessario documentare in modo completo e attendibile i redditi di ogni singolo componente del nucleo familiare, ovunque essi siano percepiti. La mancata dimostrazione di questo requisito non è un vizio sanabile o un dettaglio secondario, ma un ostacolo insormontabile che impedisce al diritto stesso di sorgere. La sentenza sottolinea l’importanza di una documentazione precisa e completa fin dalla fase di presentazione della domanda.

Per ottenere l’assegno per il nucleo familiare, è sufficiente dimostrare di avere un lavoro?
No, non è sufficiente. Secondo la Corte, l’erogazione dell’assegno presuppone una duplice condizione: l’effettivo svolgimento di un’attività lavorativa e la sussistenza di uno specifico requisito reddituale, la cui prova spetta al richiedente.

Il requisito di reddito per l’assegno nucleo familiare è solo una condizione per il pagamento o un elemento essenziale del diritto?
È un elemento costitutivo del diritto. La Corte ha stabilito che la mancata dimostrazione del requisito reddituale impedisce il sorgere stesso del diritto a percepire l’assegno, non è solo una condizione per la sua erogazione.

Chi ha l’onere di provare il reddito di tutto il nucleo familiare, inclusi i membri residenti all’estero?
L’onere della prova ricade interamente sul richiedente. La Corte ha rigettato il ricorso proprio perché il lavoratore non è riuscito a fornire la prova completa del reddito della parte del nucleo familiare che risiedeva nel suo paese di provenienza.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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