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Ascensore in condominio: installazione e diritti

La Corte di Cassazione si è pronunciata sul caso di un’impugnazione contro l’installazione di un ascensore in condominio. Alcuni condomini si opponevano lamentando un pregiudizio alle loro proprietà. La Corte ha rigettato il ricorso, stabilendo che il diritto fondamentale alla rimozione delle barriere architettoniche prevale su lievi menomazioni della proprietà altrui, come un modesto disagio visuale o una minima diminuzione di valore, in applicazione del principio di solidarietà condominiale.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Immobiliare, Giurisprudenza Civile, Procedura Civile

Ascensore in condominio: Quando il Diritto all’Accessibilità Prevale

L’installazione di un ascensore in condominio rappresenta spesso un punto di scontro tra il diritto fondamentale all’accessibilità, specialmente per persone con disabilità, e il diritto di proprietà dei singoli condomini. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti cruciali su come bilanciare questi interessi, affermando la prevalenza del principio di solidarietà condominiale anche a fronte di un lieve pregiudizio per le proprietà individuali.

I Fatti di Causa: l’Impugnazione della Delibera Condominiale

La vicenda ha origine dalla richiesta di un condomino, proprietario di un appartamento all’ultimo piano, di installare un impianto di ascensore per superare le barriere architettoniche. L’assemblea condominiale negava l’autorizzazione, spingendo il proprietario a impugnare la delibera dinanzi al Tribunale.

Sia il Tribunale che, successivamente, la Corte d’Appello accoglievano la domanda del condomino, annullando la delibera e di fatto autorizzando il progetto. A questo punto, alcuni condomini contrari, sostenendo che l’opera avrebbe leso i loro diritti di proprietà, decidevano di ricorrere in Cassazione.

Le Doglianze dei Ricorrenti e la Questione dell’Ascensore in Condominio

I motivi del ricorso per cassazione erano principalmente quattro:

1. Vizi procedurali: Si lamentava un errato esame degli atti di causa da parte della Corte d’Appello, in particolare riguardo all’incarico affidato al Consulente Tecnico d’Ufficio (C.T.U.).
2. Acquisizione di prove: I ricorrenti sostenevano che il C.T.U. avesse illegittimamente acquisito documentazione, supplendo a un onere probatorio che spettava alla controparte.
3. Oggetto del giudizio: Si contestava che la decisione si basasse su un progetto di ascensore diverso da quello originariamente discusso in assemblea.
4. Lesione del diritto di proprietà: Questo era il punto centrale. I condomini sostenevano che la costruzione dell’ascensore, pur eliminando le barriere architettoniche, non potesse violare i diritti di proprietà individuale, causando una diminuzione della comodità d’uso e un deprezzamento economico dei loro immobili.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte ha rigettato integralmente il ricorso principale, fornendo una motivazione chiara su ciascun punto. I giudici hanno prima dichiarato inammissibili i motivi procedurali per difetto di specificità e perché, in alcuni casi, si trattava di una “doppia conforme”, ovvero di due sentenze di merito che avevano raggiunto la stessa conclusione, limitando così la possibilità di un riesame in sede di legittimità.

Il cuore della decisione risiede però nell’analisi del quarto motivo, quello relativo alla lesione della proprietà. La Corte ha riconosciuto che l’installazione dell’ascensore avrebbe comportato un “modesto disagio visuale” per una proprietà (quantificato nello 0,5% del valore) e un “deprezzamento più accentuato” (5%) per un’altra. Tuttavia, ha ritenuto che tale pregiudizio fosse da considerarsi irrisorio e non sufficiente a bloccare l’opera.

La Corte ha operato un bilanciamento tra i diritti in gioco: da un lato, il diritto di proprietà, che subiva una lesione lieve; dall’altro, il principio di solidarietà condominiale e il diritto fondamentale del disabile all’accessibilità e alla piena realizzabilità della vita. Secondo i giudici, una utilizzabilità residua del 95% del valore dell’immobile e la presenza di accessi alternativi rendevano la menomazione non significativa.

La censura dei ricorrenti, quindi, non ha colto nel segno perché si è scontrata con una valutazione di merito, operata dalla Corte d’Appello e ritenuta logica e coerente dalla Cassazione, che ha qualificato il pregiudizio come insufficiente a comprimere un diritto di rango superiore.

Le Conclusioni: il Principio di Solidarietà Condominiale

Con questa ordinanza, la Cassazione ribadisce un principio fondamentale: l’installazione di un ascensore in condominio per abbattere le barriere architettoniche è espressione di un principio di solidarietà che impone di tollerare minime e non sostanziali compressioni dei diritti di proprietà degli altri condomini. Il diritto a una vita libera e dignitosa, che passa anche attraverso la possibilità di accedere agevolmente alla propria abitazione, prevale su disagi modesti e su deprezzamenti economici non significativi. La decisione, pertanto, consolida un orientamento giurisprudenziale volto a tutelare i soggetti più deboli all’interno della compagine condominiale, garantendo l’effettività dei loro diritti fondamentali.

È possibile installare un ascensore in condominio anche se danneggia le proprietà altrui?
Sì, è possibile se il pregiudizio arrecato alle proprietà altrui è considerato di lieve entità. La Corte ha stabilito che un modesto disagio visuale (quantificato nello 0,5%) e un deprezzamento del 5% di un’unità immobiliare non costituiscono una menomazione apprezzabile tale da impedire l’opera, poiché prevale il diritto fondamentale alla rimozione delle barriere architettoniche in base al principio di solidarietà condominiale.

Qual è il ruolo del Consulente Tecnico d’Ufficio (C.T.U.) nell’acquisizione di prove?
Il C.T.U. può essere autorizzato dal giudice ad acquisire informazioni e documenti necessari per svolgere il proprio incarico, anche se non prodotti dalle parti. Tuttavia, questo potere non serve a sostituire l’onere della prova che grava sulle parti. Nel caso di specie, la Corte ha ritenuto che il C.T.U. avesse impiegato in modo ammissibile elementi di sapere specialistico senza violare le regole processuali.

Come si bilanciano il diritto di proprietà e il diritto all’accessibilità in condominio?
Il bilanciamento avviene soppesando la gravità della lesione al diritto di proprietà con l’importanza del diritto all’accessibilità. La sentenza chiarisce che il diritto fondamentale del disabile, espressione del principio di solidarietà, giustifica la piena realizzabilità di un progetto di ascensore anche a fronte di un diritto di proprietà “lievemente leso”. Una lesione è considerata lieve se non compromette in modo significativo l’utilità e il valore dell’immobile.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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